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M 915 TERMINI

Tutti i termini del Glossario che iniziano con la lettera M

M (Serigrafia)

Serigrafia - Oggettistica pubblicitaria






Magnetico materiale (Serigrafia)
Detto anche Magnetic material. Si dice di qualunque materiale che ha le stesse proprietà di un magnete, che può, cioè, attrarre o respingere metalli. Usato in serigrafia per realizzare cartelli da applicare su superfici metalliche ed in particolar modo su autoveicoli. Il materiale, normalmente rifinito con una superficie bianca predisposta per la stampa, è disponibile in rotoli alti 63 cm nello spessore variabile dai 4 agli 8 decimi di millimetro. Il vantaggio di questa soluzione tecnica è la removibilità e la conseguente intercambiabilità del messaggio pubblicitario. Il magnetismo su tutta la superficie consente la perfetta aderenza con la possibilità, nel caso di automezzi, di raggiungere velocità superiori ai 130 chilometri orari senza distacchi del pannello magnetico. Si utilizza questo materiale anche per le decorazioni, a volte pubblicitarie, da applicare all’esterno di elettrodomestici, in particolar modo frigoriferi.



Materiale autoadesivo (Serigrafia)
Prodotto di base dal quale si ottengono le etichette autoadesive. E’ normalmente costituito da un frontale, uno strato di adesivo ed un supporto siliconato detto liner.



Meccanismo di alzo (Serigrafia)
Con meccanismo di rialzo si definisce la distanza fra telaio di stampa e supporto di stampa prima del processo di stampa, cioè prima che la racla abbia pressato il telaio sul supporto di stampa.



Mezzatinta (Serigrafia)
La retinatura delle immagini necessaria alla riproduzione a mezzo stampa. La dimensione e la densità dei punti determinano il chiaroscuro delle aree. Nella serigrafia per problemi tecnici dovuto alla presenza della tela la grandezza del punto deve essere molto grande con risultati estetici poco gradevoli.



Misuratore della tensione del tessuto (Serigrafia)
Apparecchio di misurazione e controllo per determinare la tensione del tessuto. I moderni apparecchi sono del tipo elettronico con indicatore digitale (p.es. SEFAR Tensocheck 100)



Moiré del telaio di stampa (Serigrafia)
Interferenza fra tessuto e pellicole di retino riscontrabile poi successivamente nei difetti, anche consistenti, della stampa.



M (Tipografia)

Tipografia - Stampa offset - Stampa editoriale





Macrosequenza (Tipografia)
Nella cinematografia un gruppo di sequenze che si collegano a formare un episodio; detta anche sequenza.



Macchiata (Tipografia)
Nell’editoria giornalistica descrive una impaginazione ricca di fotografie e di movimento.



Macchina da stampa (Tipografia)
Il termine inglese press indica la tecnica originaria con cui la lastra incisa veniva pressata contro il foglio di carta. In litografia l’immagine è riportata sul foglio da un cilindro di caucciù a sua volta inchiostrato da una lastra metallica. I singoli colori vengono stampati distintamente, ognuno tramite una apposita lastra. Le stampanti piane fanno scorrere la carta sopra una lastra orizzontale, mentre le rotative montano delle lastre ricurve su cilindri attraverso i quali passano i fogli da imprimere.



Macchina ad arresto del cilindro (Tipografia)
Macchina tipografica a pressione piano cilindrica in cui il cilindro si arresta dopo ogni stampa per il tempo occorrente al ritorno del carro.



Macchina a doppio giro (Tipografia)
Macchina tipografica a pressione piano cilindrica, in cui durante un giro del cilindro si stampa e durante il secondo, il cilindro è sollevato e il carro torna indietro.



Macchina a un giro (Tipografia)
Macchina tipografica a pressione piano cilindrica, in cui il cilindro ha un grande diametro e metà della superficie serve per la stampa mentre l’altra metà ruota durante il ritorno del carro.



Macchina cilindrica (Tipografia)
Macchina tipografica a pressione piano cilindrica. La forma è in piano e sul cilindro si stende il foglio di carta da stampare.



Machinabilità (Tipografia)
Insieme delle caratteristiche di una carta che la rendono facilmente lavorabile da una macchina da stampa e nelle fasi successive alla stampa. Tali caratteristiche sono legate alle proprietà fisiche e meccaniche della carta.



Macero (Tipografia)
Viene destinata al macero la carta o cartone da riciclare.



Macinazione (Tipografia)
Operazione che si compie nel passaggio degli inchiostri da stampa dal calamaio alla forma. L’inchiostro viene macinato da gruppi di rulli rivestiti di pasta da rulli e piccoli cilindri di acciaio fino ad ottenere un velo sottile ed uniforme di inchiostro che viene ceduto alla forma da stampa. lettere e segni, l’altra è la fonditrice sulla quale si monta il nastro perforato che aziona i dispositivi ad aria compressa i quali portano sulla forma a fondere di volta in volta una determinata matrice negativa.



Magazine (Tipografia)
Periodico, rivista. Spesso indica il supplemento settimanale di alcuni quotidiani.



Magenta (Tipografia)
Colore rosso tendente al fuxia; uno dei colori primari di quadricromia nel procedimento di stampa a quattro colori avvero ciano, magenta, giallo e nero.



Magneto-Ottico (Tipografia)
Detto anche MO. Unità di memoria di massa, di tipo rimovibile introdotto alla fine degli anni ’80, in cui i dati vengono registrati utilizzando sia un raggio laser (che "prapara" la superficie del disco) e sia una normale testina che magnetizza la superficie di un disco speciale. Anche se ereditano molte proprietà dai supporti ottici, i dischi magneto-ottici non necessitano di particolari filesystem per funzionare, infatti vengono riconosciuti dal sistema operativo come Hard Disk (e quindi possono essere normalmente formattati con filesystem FAT, HPFS, NTFS, etc.) e come tali possono essere scritti e cancellati più volte, anche parzialmente. I dischi MO, solitamente contenuti in una custodia di plastica rigida. La loro capacità è simile a quella di un normale CD ROM.



Maiuscoletto (Tipografia)
Carattere maiuscolo di altezza pari all’occhio del minuscolo dello stesso corpo, ascendenti e discendenti escluse.
Ovvero carattere maiuscolo un po’ più piccolo del carattere maiuscolo a cui viene affiancato.



Maiuscolo (Tipografia)
Voce di derivazione latina. Le lettere grandi. Detto di qualsiasi scrittura i cui segni alfabetici siano compresi entro due linee parallele, senza aste che la oltrepassino in alto o in basso.



Mandorla (Tipografia)
Motivo ornamentale, che trae origine dall’arte figurativa e religiosa del medioevo, che per la forma ricorda una mandorla. Nel medioevo veniva inserita al centro di tale ornamento la figura della Madonna (per lo studio dei simboli la mandorla rappresenta sia la femminilità, che la protezione dal mondo delle passioni). Nell’accezione delle arti legatorie, la mandorla, quasi sempre riproducente un’icona religiosa, si trova al centro del Piatto anteriore.



Manifesto (Tipografia)
Detto in francese affiche, ed in inglesa poster, rappresenta annuncio di grande formato, non solo pubblicitario, per l’affissione, che viene ideato e situato in posizione tale da colpire l’attenzione; l’affissione è subordinata al pagamento di una tassa a favore delle amministrazioni locali, direttamente o tramite appaltatori. Formato standard cm. 70x100 o multipli. Il manifesto è una delle più antiche forme di comunicazione pubblicitaria, oggi solo in parte soppiantata dalla rivoluzione del mezzo televisivo, tradizionalmente considerato un mezzo di lancio o da promozione si è spostato nell’area della costruzione di immagine e di atmosfera. Per le sue peculiarità, necessità di sintesi, di impatto visivo, di mantenere il ricordo è uno dei mezzi comunicativi che più stimola la creatività e che ha prodotto alcune fra le più significative opere grafiche. La progettazione del manifesto richiede quindi: valutare la collocazione del veicolo; definire con assoluta precisione l’obiettivo e sintetizzare il messaggio in informazioni brevi considerando i tempi di fruizione ridotti del lettore (un passante è in grado di afferrare durante una affrettata visione solo sette parole); valutare proporzioni e dimensioni del manifesto, il rapporto tra visual e testo (le informazioni non devono essere ripetitive, ma complementari); curare particolarmente il lettering scegliendo caratteri adatti in funzione della leggibilità, della distanza di lettura, dell’incidenza e della quantità della luce; studiare tutti i segni, i morfemi, la composizione generale in funzione di comunicazione visiva informativa, esortativa, estetica, espressiva; ed infine tenere sempre presenti nella progettazione i valori di comprensibilità, chiarezza, leggibilità, fruibilità, appeal e simpatia, riscontro oggettivo dei contenuti. Artisti. Francia: Doré, Manet, Cherét, Mucha,Bonnard, Villon, Toulouse -Lautrec, Cassandre, Savignac. GB: Walker, Crane, Hardy, The Beggarstaff. USA: Penfield, Rhead, Carqueville, Bradley, Reed. Germania: Stuck, Erdt, Deutsch, Hohlwein, Heine. Italia: Cappiello, Metlicovitz, Dudovich, Hohenstein, Boccasile, Mauzan,Depero, Codognato, Testa, Nizzoli, Terzi, Sacchetti, Pozzati (Sepo), Seneca, De Chirico, Balla. Il termine manifesto indica inoltre il testo fondatore che enuncia i principi di una nuova teoria, destinata, secondo gli autori, a sconvolgere i principi artistici in vigore. Il primo manifesto concernente un movimento pittorico è quello del futurismo, pubblicato a Parigi, su "Le Figaro", dal poeta italiano Marinetti il 20 febbraio 1909.



Mani scritte (Tipografia)
Piccole mani che antichi lettori disegnavano sui margini del libro per segnalare l’importanza di quel particolare passo del testo.



Mano della carta (Tipografia)
Detta anche V.S.A. Acronimo di Volume Specifico Apparente. Termine con il quale si indica la sensazione che si prova maneggiando un foglio di carta. Qualitativamente è anche definita come l’apprezzamento al tocco del rapporto fra lo spessore e la grammatura della carta.




Manoscritto (Tipografia)
Letteralmente, testo scritto a mano. Documento scritto dall’autore o copia originale, scritta a mano, cin la macchina da scrivere, con il computer e simili, di un’opera destinata alla pubblicazione. In definitiva ogni documento scritto a mano.



Manuale immagine coordinata (Marketing e Pubblicità)
Il manuale ha lo scopo di fornire le linee guida dettagliate per l’immagine coordinata del Gruppo; è realizzato attraverso un attento studio, al fine di ricondurre ad uniformità stilistica le principali comunicazioni che quotidianamente l’azienda redige.



MARC (Tipografia)
Acronimo di Machine-Readable Cataloguing. Formato di comunicazione studiato ed utilizzato dalla Library of Congress sin dal 1966 per la gestione e la trasmissione di dati bibliografici. Sviluppato e diffuso, è utilizzato dall’IFLA in ambito internazionale.



Marca tipografica (Tipografia)
Rappresentazione grafica di varia natura utilizzata un tempo da tipografi o editori per contrassegnare le proprie edizioni. In pratica il segno o emblema con cui il tipografo e più tardi anche l’editore o il finanziatore contraddistingue i libri stampati da lui o per suo conto. La forma più antica è quella del suggello o sigillo tipografico posto insieme al colophon alla fine del volume, seguita successivamente dall’insegna araldica la cui collocazione si sposta sul frontespizio. Quando le figure dell’editore e dello stampatore si scindono, normalmente si trova la marca dell’editore sul frontespizio e quella dello stampatore nel colophon.



Marcata (carta) (Tipografia)
Particolari tipi di carta sulla cui superficie, durante la fabbricazione è stato impresso un profilo o disegno.



Marchio editoriale (Tipografia)
Rappresentazione grafica di varia natura apposta sulla copertina o sul frontespizio di edizioni al fine di contraddistinguerne l’appartenenza ad un determinato editore.



Margine (Tipografia)
Spazio bianco non scritto di rispetto che si frappone tra la superficie stampata di una pagina ed i suoi contorni sui quattro lati della pagina; intorno alla gabbia di testo, tra le colonne di testo, intorno all’illustrazione. Si distingue un margine superiore o di testa in alto alla pagina, un margine inferiore o di piede in fondo alla pagina, un margine interno o di cucitura all’interno della pagina e un margine esterno o di taglio esterno alla pagina. Anche lo spazio di carta restante tra gli estremi dell’incisione d’arte e i margini esterni del foglio di stampa.



Marmorizzato (Tipografia)
Si dice di carte o pelli decorate con macchie e aloni che ricordano le venature del marmo.



Marketing (Tipografia)
Ogni attività di promozione del libro e degli stampati in genere finalizzata alla sua utilizzazione e vendita.



Mascheratura (Tipografia)
In fotografia definisce lo spazio di un negativo da non riprodurre. In stampa invece è la copertura di una parte della lastra da stampa per impedirne l’inchiostratura e quindi la riproduzione della stampa. A volte si effettua per correggere il colore (evita il passaggio eccedente di colore).



Masterizzazione (Tipografia)
Procedimento digitale mediante il quale vengono riportati su cd-rom e/o DVD messaggi pubblicitari, video, cataloghi, dati, informazioni...



Massimario (Tipografia)
Raccolta di massime e precetti su una data materia. Dal Latino maxima (sententia): di portata generale.



Mat (Tipografia)
Colore di stampa opaco



Matchprint (Tipografia)
Prova rapida di stampa ottenuta con procedimento fotografico e gelatine colorate (brevetto 3M). Sistema utilizzato in fotoriproduzione per ottenere prove chimiche di colore delle pellicole di selezione prodotte. Il procedimento prevede la laminazione del supporto con il film colorato e l’esposizione della pellicola corrispondente a contatto. L’operazione si ripete per successione di colore fino all’ottenimento della prova completa. Procedimento simile al cromaline.



Materiale minore (Tipografia)
Detto anche materiale non librario. Materiale documentario di natura e supporto differente dal libro (ad es. materiale audiovisivo), spesso presente in biblioteca e trattato e valorizzato attraverso procedimenti specifici.



Materiale non librario (Tipografia)
Detto anche materiale minore. Materiale documentario di natura e supporto differente dal libro (ad es. materiale audiovisivo), spesso presente in biblioteca e trattato e valorizzato attraverso procedimenti specifici.



Matoir (Tipografia)
Attrezzo a forma di sfera a più punte, utilizzato in calcografia per ottenere il punteggio detto opus mallei.



Matrice (Tipografia)
Blocco in metallo con l’impronta di una lettera o di un segno o, più in generale, ogni elemento o insieme di elementi mediante il quale si effettua la stampa attraverso procedimenti diversificati. Nella composizione a piombo, lo stampo da cui viene ottenuto il carattere. Realizzato in rame o ottone rileva il disegno del carattere dal punzone. In fotocomposizione indica il set completo di disegni di un carattere. In grafica d’arte indica anche la superficie di vari materiali (legno, rame, zinco, pietra, acciaio, ecc.) si cui viene tracciata l’immagine, che viene poi stampata mediante inchiostratura e pressione sul foglio. Si tratta della lastra nelle incisioni in cavo, o tavola di legno per le incisioni in rilievo.



Medaglione (Tipografia)
Bozzetto o ritratto che uno scrittore fa di una persona nota.



Media (Tipografia)
Mezzi di comunicazione pubblicitaria. Di massa (mass media): televisione, radio, stampa periodica e quotidiana, cinema e affissioni. Di categoria (specializzati): stampa periodica.



Media event (Tipografia)
Nell’editoria giornalistica descrive le notizie non vere o parzialmente vere, manipolate per influenzare l’opinione pubblica.



Medium (Tipografia)
Nell’ambito tipografico, neretto (asta piuttosto spessa), vedi carattere; in serigradia additivo, solvente per pigmenti; e ancora mezzo, lo strumento di diffusione della comunicazione.



Mambranaceo (Tipografia)
Dicesi di un Codice i di un documento scritto su pergamena.



Memoria (Tipografia)
In informatica, unità di elaboratore capace di contenere insiemi di dati da trattare ed elaborare.



Memorizzazione (Tipografia)
Attività di immissione dati nell’unità di memoria di un elaboratore.



Menabò (Tipografia)
Letteralmente vuol dire "menare il bove", cioè guidarlo. Prima dell’avvento dei computer e quindi della esecuzione di progetti già impostati per la pre-stampa, la progettazione di una rivista o di un libro veniva eseguita montando le fotocopie delle illustrazioni e colonne di testo in strisce di carta, così come uscivano dall’unità di fotocomposizione, tutto su pagine piegate a quartino stampate in blu, con le misure della gabbia. I finti libri ottenuti in questo modo, pieni di indicazioni scritte a mano, per il fotolitista o il tipografo, servivano da guida per il montaggio delle pellicole di stampa. Ancora oggi definisce il cosiddetto Layout di un prodotto editoriale. Ovvero il facsimile del prodotto sampato o anche il modello dell’impaginazione di una publicazione stampata a più pagine (libro, opuscolo, brochure); un fascicolo esattamente dello stesso formato e dello stesso numero di pagine del prodotto finito nel quale sono segnate, pagina per pagina, tutte le indicazioni per l’impaginazione con i relativi ingombri dei testi e delle illustrazioni ed ogni altro aspetto prima di procedere alla tiratura. Si chiama così anche una semplice realizzazione preventiva di uno stampato, che serve a comprendere quale sarà l’effetto complessivo del lavoro ultimato.



Menante (Tipografia)
Manuense, scrivano, copista (vd.).



Menù (Tipografia)
Lista di argomenti, di notizie e di temi per la giornata compilato a metà mattina dal redattore capo, o dal caposervizio del mattino.



Messaggio (Tipografia)
L’informazione trasmessa che costituisce il contenuto della comunicazione, composto da una serie ordinata e significativa di caratteri che rappresentano un’informazione da trasmettere, definito in fase di progettazione delle strategie di comunicazione di una organizzazione.



Metafile (Tipografia)
Categoria che comprende tutti i formati di file in grado di contenere sia immagini raster che vettoriali. Esempi: WMF, PICT, EPS e PDF.



Metallizzare (Marketing e Pubblicità)
Dare un aspetto metallico ad una superficie plastica o di altro materiale, mediante applicazione di un microscopico strato metallico



Metaromanzo (Tipografia)
Con questo termine, connotato dal prefisso meta-, si indica un romanzo che si fa romanzo di sé, cioè che lascia ampio spazio alla messa in luce delle sue tecniche di composizione.



Metafora (Tipografia)
Dal greco metaphéro, «porto oltre, trasferisco»): si indica con questo nome la sostituzione di un termine con un altro che col primo intrattiene un rapporto di somiglianza. Generalmente la metafora viene definita una similitudine abbreviata in cui risulta taciuto l’avverbio di paragone «come» e si istituisce un rapporto immediato e icastico tra due elementi, come appare evidente dall’enunciato Achille è un leone, che corrisponde a una condensazione della similitudine Achille è forte come un leone. Nata da un processo di spostamento di significato di una parola che viene assegnata a un campo diverso da quello per il quale viene normalmente adoperata nell’uso quotidiano, la metafora non solo provoca sorpresa nel lettore o nell’ascoltatore, dei quali concentra con la sua singolare vivezza e pregnanza l’attenzione, ma procura anche al testo un arricchimento complessivo, tale da conferirgli valori supplementari che vanno spesso ben al di là del semplice valore denotativo (vd. connotazione). Un simile processo può attuarsi in vario modo: può consistere in un accostamento inedito di un attributo a un sostantivo (una sporca guerra), oppure nell’assegnazione di un’azione non pertinente a un determinato soggetto (come, ad esempio, nel verso dantesco faceva tutto rider l’oriente), oppure, infine, nella giustapposizione di un complemento di specificazione o di materia a un particolare sostantivo (come, ad esempio, nel verso del Petrarca Erano i capei d’oro a l’aura sparsi). Concepita come un processo tendente a riscattare il linguaggio della comunicazione dal rischio della banalità e della convenzionalità per proporlo in una dimensione poetica, non sempre la metafora sortisce l’effetto desiderato: esistono, infatti, certe immagini originariamente metaforiche che ormai si sono stilizzate al punto da entrare nel parlare comune come espressioni correnti e insostituibili, come ad esempio le espressioni il piede del tavolo, il cane del fucile e simili.



Metrica (Tipografia)
La versificazione italiana, a differenza di quella latina, è sillabico-accentuativa. Per i latini, infatti, la metrica si basava sulla quantità (o durata) di vocale e di sillaba. L’opposizione fonematica vocale breve (e) vocale lunga (e) non di rado sanciva altresì una opposizione semantica (venit, «egli viene» VERSUS venit, «egli venne»). La quantità della penultima determinava la posizione dell’accento e, almeno nel Latino arcaico, la differenza tra una sillaba breve e una sillaba lunga era data verosimilmente dalla maggiore durata della vocale (restando all’esempio, immaginiamo di leggere uenit, «egli viene» VERSUS ueenit, «egli venne»). Col passare dei secoli, a partire dalle regioni periferiche dell’impero romano, secondo una dinamica centripeta il senso della quantità e quindi della durata cominciò a perdersi e le vocali brevi iniziarono ad essere pronunciate aperte e le vocali lunghe chiuse. La distinzione non fu, dunque, più di durata (vocale breve VERSUS vocale lunga) ma di timbro (vocale aperta VERSUS vocale chiusa). Quando « il Latino cominciò ad estendersi in Europa e in Africa e si sovrappose a lingue che, nel loro sistema vocalico, non conoscevano l’opposizione fonematica fra vocali lunghe e vocali brevi, il senso della quantità cominciò a perdersi; Sant’Agostino dice espressamente che Afrae aures de correptione vocalium vel productione non iudicant e avverte che gli Africani confondevano facilmente os ‘osso’ con os ‘bocca’» (C. TAGLIAVINI, Le origini delle lingue neolatine, Bologna, Patron, 1982, 237). La metrica studia l’insieme delle regole e delle convenzioni che si sono codificate nel tempo e che riguardano la struttura ritmica dei versi e la loro tecnica compositiva. Elementi strutturali di un testo poetico sono: la misura (il numero di sillabe o di posizioni) e dunque il tipo di verso; la distribuzione degli accenti (o degli ictus) sulle sillabe e sulle parole, e quindi il ritmo; le pause; la disposizione delle rime; le strutture di più versi e quindi i tipi di strofa; le strutture di più strofe e quindi il genere metrico (sonetto, ballata, madrigale, canzone, ecc.). Nelle metrica italiana due versi sono dello stesso tipo se hanno lo stesso numero di sillabe. Secondo il principio dell’isocronismo sillabico le parole vengono sentite di uguale durata se hanno lo stesso numero di sillabe e non lo stesso numero di fonemi: ala, cane, posta, strambo sono cinque parole «lunghe uguali», in quanto pronunciate con due emissioni di voce (due sillabe), anche se si va dai tre fonemi di ala ai sette di strambo. La sillaba è l’unità metrica della lingua italiana. Essa si costituisce di un fonema o di un insieme di fonemi che si possono articolare in modo autonomo attraverso una sola emissione di voce. Si ha iato quando due vocali successive nel corpo della parola costituiscono due sillabe distinte anziché una. Si ha iato dopo i prefissi bi-, ri-, tri-: bi en nio, ri u ni re, ri a ve re, tri an go lo; quando non si ha né la i né la u e si incontrano le vocali a, e, o: cor te o, pa e se, e ro e; quando una delle due vocali è i o u accentata: spì a, pa ù ra e i derivati da parole che hanno l’accento sulla i e sulla u: spi a re, pa u ro so. I dittonghi sono delle unità sillabiche composte di una i o una u semiconsonantiche (o semivocaliche) più una vocale con o senza accento. I dittonghi (ia, ie, io, iu, ua, ue, uo, ui) possono essere ascendenti e discendenti. Gli ascendenti si chiamano così perché in essi la sonorità aumenta passando dal primo al secondo elemento e sono quelli che presentano la semiconsonante i o u prima della vocale: nuoto, chiudi, piazza, quello, pioggia. I discendenti presentano, invece, prima la vocale e poi la i o la u semivocalica: paura, causa, fai, poi, altruista, pneumatico, sei. I trittonghi sono composti da tre vocali pronunciate con una sola emissione di voce e formano una sola sillaba. Sono formati da i e u semiconsonantiche più una vocale accentata o da i semiconsonantica più vocale accentata più i semivocalica: buoi, miei. suoi. I digrammi sono rappresentati dai gruppi ch, gh, ci, gi, gl, gn, sc. Se il digramma gl, oltre che da una i è seguito da un’altra vocale, il gruppo gli forma un trigramma.Un altro aspetto importante della metrica riguarda la sillabazione. Per quanto riguarda il computo delle sillabe grammaticali valgono in generale le seguenti regole: «[…] una vocale, quando è all’inizio di parola ed è seguita da una sola consonante, fa sillaba a sé: a-mi-co. Le vocali di un dittongo o di un trittongo non possono mai essere divise e, quindi, formano una sola sillaba: a-iuo-la, pie-de. Erroneamente alcuni gruppi di vocali possono essere presi per dittonghi. Per non sbagliare è importante sapere che non forma dittongo il gruppo costituito dalla vocale i seguita da un’altra vocale nelle parole composte in cui la i appartiene alla prima parte del composto e le altre vocali alla seconda parte: ri-u-sci-re, chi-un-que. Allo stesso modo non forma dittongo e quindi è separabile dal resto la i seguita da altre vocali nelle parole derivate, se la forma primitiva della parola era accentuata sulla i e perciò non poteva formare dittongo: spi-a-re (da spì-a). Due vocali in iato possono essere divise: ma-e-stro, e-ro-e; una consonante semplice posta tra due vocali o seguita da vocale forma sempre sillaba con la vocale che segue: pa-lo, a-mo-re, fi-lo-so-fo; le consonanti doppie si dividono sempre fra due sillabe, cioè una sta con la vocale che precede e l’altra con quella che segue: bal-lo, car-rettie- re. I gruppi di due o più consonanti diverse tra loro e consecutive formano sillaba con la vocale che le segue se costituiscono un gruppo che può trovarsi all’inizio di una parola: ca-pri-no, de-sti-no, di-magri- re (in italiano esistono parole che iniziano con pri-, sti-, gri-: primo, stima, grigio); i gruppi di due o più consonanti diverse tra loro e consecutive si dividono in modo che la prima consonante del gruppo vada con la vocale precedente e l’altra o le altre con la vocale della sillaba che segue se non costituiscono un gruppo che può trovarsi all’inizio di una parola. Ciò succede, in particolare, con i gruppi consonantici bd, bs, cm, cn, ct, dm, gm, lm, mb, mp, nc, nt ecc.: bac-te-rio, im-por-tan-za, dif-te-ri-te, com-bi-na-zio-ne; la s seguita da una o più consonanti (la cosiddetta s preconsonantica) forma sillaba con la vocale che segue: ri-spo-sta, e-sclu-sio-ne; le parole composte con i prefissi trans-, tras-, dis-, cis-, in- e simili si possono dividere secondo le regole citate, oppure, specialmente se nellanparola i due componenti sono sentiti ancora come distinti, conservando integro il prefisso: così si può sillabare tanto tras-por-tare quanto tra-spor-ta-re, tanto dis-per-de-re quanto di-sper-de-re. La tendenza della lingua, tuttavia, è quella di rispettare le regole generali: tra-spor-ta-re, di-sper-de-re, di-spor-si; i digrammi e i trigrammi non si dividono mai: in-ge-gno, bi-scia, fi-glia-stro» (M. SENSINI, La grammatica della lingua italiana, Milano, Mondadori, 37-8 ). Il verso è senza dubbio l’elemento fondamentale del testo poetico. Infatti chiunque abbia sotto gli occhi un testo poetico lo riconosce immediatamente come tale per il fatto stesso che è scritto in versi, ossia per il fatto che l’autore nel suo gioco compositivo di stacchi ed accordi non sfrutta tutto lo spazio disponibile ma a un certo punto va a capo. Del resto la parola verso deriva dal verbo latino VERTERE che vuol dire appunto «tornare indietro, girare», mentre prosa deriva dall’aggettivo latino PRORSUS (PROSUS) che significa «ciò che va in linea retta». Il poeta nell’andare a capo determina ogni volta un particolare rapporto uditivo (piano fonetico), tra voce/silenzio, e visivo (piano grafico), tra presenza/assenza degli elementi grafici sulla superficie del foglio. Gli elementi costitutivi del verso italiano sono la sillaba metrica e l’accento (ossia la posizione e l’ictus). Il verso è costituito da un certo numero di sillabe metriche accentate e non (toniche e atone). Il numero delle sillabe metriche, o posizioni, determina la struttura metrica, mentre la struttura ritmica è data dalla presenza di ictus in certe posizioni, secondo uno schema fisso o entro certi limiti variabile. Si chiamano forti le posizioni marcate da un ictus, deboli le altre. A seconda del numero delle sillabe, il verso avrà misure diverse (da un minimo di due a un massimo di sedici; bisillabo, trisillabo, quadrisillabo o quaternario, quinario, senario, settenario, ecc) e sarà parisillabo o imparisillabo. Non sempre tuttavia le sillabe metriche coincidono con le sillabe grammaticali. Dal Canzoniere petrarchesco (CCCIII, v. 5) si veda l’esempio di un celebre verso di sedici sillabe grammaticali ma di undici sillabe metriche: Fior’, frondi, herbe, ombre, antri, onde, aure soavi (Fior’, fron di, her be, om bre, an tri, on de, au re so a vi). Per sinalefe si contano undici posizioni, diventando un endecasillabo: Fior’, frondi, ˆ herbe, ˆ ombre, ˆ antri, ˆ onde, ˆ aure soavi (Fior’, fron diher beom brean trion deau re so a vi). Per un corretto computo delle sillabe metriche si deve, quindi, tener conto delle figure metriche e della posizione dell’accento sull’ultima parola del verso. Le figure metriche sono la sineresi e la dieresi, la sinalefe e la dialefe, la sinafìa, l’episinalefe, l’anasinalefe e la compensazione. La sineresi unisce in un unico suono (quindi in un’unica sillaba metrica) due vocali contigue che a regola (ossia nella sillaba grammaticale) formano due sillabe distinte (iato), per cui il verso conta una misura in meno. Ad esempio, in una lirica di Leopardi si legge: Ed er ra l’ar mo nia per que sta val le. La dieresi, figura metrica opposta alla sineresi, invece scinde in due una coppia di vocali contigue normalmente considerate come un solo suono (dittongo) nel conteggio delle sillabe. Si considerano perciò come due sillabe metriche distinte due vocali contigue che formano una sola sillaba grammaticale. Graficamente la dieresi viene rappresentata (ma non sempre) da due puntini, collocati sopra la prima delle due vocali: al-cï-o-ne anziché al-cio-ne. Dalla Commedia (DANTE, Purgatorio, I, v. 13): Dol ce co lor d’o rï en tal zaf fi ro. La sinalefe, come da esempio precedente (Fior’, frondi, ˆ herbe, ˆ ombre, ˆ antri, ˆ onde, ˆ aure soavi) unisce in un’unica sillaba metrica la sillaba finale di una parola con la sillaba iniziale della parola successiva, per cui nel conteggio metrico il verso conta una misura in meno. La dialefe, figura metrica opposta alla sinalefe, consiste nel tenere distinte, nel computo delle sillabe metriche, la vocale finale di una parola e quella iniziale della parola successiva, determinando perciò due emissioni di suono. I casi in cui più facilmente si riscontra l’uso della dieresi sono quando la prima delle due vocali è tonica (parola tronca): E tu che se’ co stì, a ni ma vi va. Oppure dopo alcuni monosillabi: Chi ? u dì mai d’uom ve ro na scer fon te? Rarissimo l’uso di dieresi tra due vocali atone: D’in fan ti ? e di fem mi ne ˆ e di vi ri. La sinafìa, l’episinalefe, l’anasinalefe e la compensazione invece, rientrano tra quei fenomeni metrici (tipici se non esclusivi della poesia del Pascoli) che hanno in comune il superamento del limite prosodico di fine verso. La sinafìa - che propriamente significa coniunctio, congiunzione metrica fra due versi - si verifica quando l’ultima sillaba di un verso viene computata nella misura di quello successivo, iniziante per consonante: Si dondola dondola dòndola / senza rumore la cuna / nel mezzo al silenzio profondo (G. PASCOLI, Il canto della vergine, vv. 49-51). La sillaba finale di dondola (parola finale di un verso novenario sdrucciolo) è computata come prima posizione del verso di otto sillabe (anziché nove), che segue: senza. In tal modo si sana la sua misura irregolare. L’episinalefe (o sinalefe interversale progressiva) si ha, invece, quando la vocale dell’ultima sillaba di un verso - che dovrebbe essere piano e invece è sdrucciolo – si fonde (o entra in sinalefe) con la sillaba iniziale del verso seguente, iniziante non per consonante ma per vocale: È l’alba: si chiudono i pètali / un poco gualciti; si còva / dentro l’urna molle e segrèta / non so che felicità nuova (G. PASCOLI, Il gelsomino notturno, vv. 21-24). In quest’ultima strofa pascoliana il primo verso è un novenario sdrucciolo, gli altri tre che seguono sono novenari piani. Nonostante vi sia la legittimità metrica del primo verso (infatti, nel computo sillabico, nei versi sdrucciolo e bisdrucciolo conta solo la prima delle due o tre sillabe atone che seguono l’ultima sillaba tonica), Pascoli petali (di fatto e tuttavia ininfluente e da non considerarsi comunque posizione per il primo verso) e la prima sillaba del verso seguente: un. Si ha, invece, anasinalefe quando la sillaba eccedente, che si trova all’inizio di un verso che comincia per vocale, si fonde con l’ultima sillaba del verso precedente (sinalefe interversale regressiva): […] pei bimbi che mamma le andava / a prendere in cielo (G. PASCOLI, La figlia maggiore, vv. 7-8). Il componimento dei Canti di Castelvecchio è costituito di sedici strofe tetrastiche formate da tre novenari più un quinario. In alcune, però, al posto di un quinario c’è un senario apparente, che l’anasinalefe come da esempio trasforma in quinario. Si ha, infine, compensazione quando la sillaba finale di un verso sdrucciolo viene computata nel verso seguente ipometro, cioè mancante di una sillaba. Nell’esempio che segue il primo verso è un novenario sdrucciolo seguito da un verso ipometro (ottonario): […] Dei fulmini fragili restano / Cirri di porpora ˆ e d’oro (G. PASCOLI, La mia sera, vv. 19-20 ). Con il termine accento, invece, si designa la più forte intensità di voce con cui si pronuncia la vocale della sillaba alla quale si dà il maggior rilievo tonale nella parola o nella frase. Secondo che siano o meno accentate, le vocali (e le corrispondenti sillabe cui appartengono) si distinguono in toniche e atone. L’accento che sottolinea l’intonazione della parola, dicesi tonico (o, più propriamente, intensivo). Quando viene espressamente segnato, prende il nome di grafico; ne esistono due tipi: l’accento grave ( \ ) e l’accento acuto ( / ). Secondo una convenzione ormai consolidata, si riserva l’accento grave ai suoni vocalici aperti (à, è, ò) e l’accento acuto a quelli chiusi (é, í, ó, ú). Quando si opera tale distinzione (vocale aperta e vocale chiusa), si parla di accento fonico. L’accento tonico può cadere in italiano sull’ultima (parole tronche o ossitone: città, virtú), penultima (parole piane o parossitone: lìbro, lettùra), terzultima (parole sdrucciole o proparossitone: tàvolo, lúcido), quartultima sillaba (parole bisdrucciole: andàtevene, càpitano), quintultima (parole trisdrucciole: comúnicamelo) e sulla sestultima sillaba (parole quadrisdrucciole: fabbrichiàmocelo). In poesia, accanto all’accento tonico, esiste, dunque, l’accento ritmico o ictus, ossia la sede del verso dove la voce insiste con più forza. Il ritmo è la cadenza musicale da cui deriva l’armonia poetica che caratterizza il verso. Esso è dato, come detto in precedenza, dal numero delle sillabe metriche del verso e dagli accenti ritmici disposti secondo particolari schemi in ogni tipo di verso. Ad esempio: il trisillabo (o ternario) ha un solo ictus sulla seconda posizione: Si tàce, / non gètta / più nùlla./ Si tàce,/ non s’òde / romóre / di sòrta, / che fórse…/ che fórse / sia mòrta? (A. PALAZZESCHI, La fontana malata ). Il quadrisillabo (o quaternario) ha ictus sulla prima e sulla terza posizione: Ècco ˆ il móndo / vuòto ˆ e tóndo / scénde, s’àlza / bàlza ˆ e splénde. / […] / Ècco ˆ il móndo. / Sùl suo gròsso / antìco dòsso / v’è ùna schiàtta / e sózza ˆ e màtta,…(A. BOITO, Mefistofele, Atto II, Scena I). Il senario ha ictus sulla seconda e sulla quinta posizione: E càdono l’óre / giù giù, con un lènto / gocciàre. Nel cuòre / lontàne risènto / paròle di mòrti… (G. PASCOLI, Il nunzio, vv. 8-12). Il settenario, che è stato nella tradizione poetica italiana uno dei versi più usati, ha un ictus fisso sulla sesta posizione e l’altro mobile su una delle prime quattro: L’àlbero ˆ a cui tendévi / la pargolétta màno, / il vèrde melogràno / da’ bei vermìgli fiòr, / nel muto ˆ òrto solìngo / rinverdì tutto ˆ or óra / e giùgno lo ristòra / di lùce ˆ e di calór (G. CARDUCCI, Pianto antico, vv. 1-8). L’ottonario ha ictus sulla terza e sulla settima posizione: Quant’è bèlla giovinèzza / che si fùgge tuttavìa: / chi vuol èsser lieto, sìa, / di domàn non c’è certèzza. / Quest’è Bàcco e Ariànna, / belli, ˆ e l’ùn dell’altro ˆ ardènti: / perché ˆ ‘l tèmpo fugge ˆ e ˆ ingànna, / sempre ˆ insième stan contènti (LORENZO IL MAGNIFICO, Canzona di Bacco, vv. 1-8). Il novenario ha ictus fissi che cadono sulla seconda, sulla quinta e sull’ottava posizione: Il giòrno fu pièno di làmpi;/ ma óra verrànno le stélle, / le tàcite stélle. Nei càmpi / c’è un brève gre gré di ranèlle. / Le trèmule fóglie dei piòppi / trascórre ˆ una giòia leggièra (G. PASCOLI, La mia sera, vv. 1-6). Il decasillabo ha ictus sulla terza, sulla sesta e sulla nona posizione: Soffermàti sull’àrida spónda, / volti ˆ i guàrdi ˆ al varcàto Ticìno, / tutti ˆ assòrti nel nòvo destìno, / certi ˆ in còr dell’antìca virtù, / han giuràto: Non fìa che quest’ónda / scorra più tra due rìve stranière; / non fia lòco ˆ ove sòrgan barrière / tra l’Itàlia ˆ e l’Itàlia, mai più! (A. MANZONI, Marzo 1821, vv. 1-8). L’endecasillabo è un verso di undici posizioni con ictus costante sulla decima posizione e ictus principale mobile che cade per lo più sulla quarta o sulla sesta posizione, sulla quarta e ottava, oppure sulla quarta e settima (oltre, naturalmente, la decima). L’endecasillabo ha una cesura (o pausa). La cesura divide il verso in due emistichi, uno più breve e uno più lungo. Quando il secondo ictus principale cade sulla quarta sillaba il primo emistichio è più corto e allora il verso è un endecasillabo a minore; quando invece cade sulla sesta sillaba il primo emistichio è più lungo, e si tratta allora di un endecasillabo a maiore. La cesura si trova alla fine della parola che porta l’ictus principale, e non può quindi cadere all’interno. Endecasillabo a minore: Sì che ˆ il piè fèrmo || sempre era ‘l più basso (DANTE, Inferno, I, 30). Endecasillabo a maiore: Nel mezzo del cammìn || di nostra vita (DANTE, Inferno, I, 1). Importante per il livello metrico è l’accento e quindi il computo sillabico. Il verso italiano può presentare uscite diverse. Può finire con una parola accentata sull’ultima sillaba (parola ossitona, o tronca), sulla penultima (parossitona, o piana), sulla terzultima (proparossitona, o sdrucciola), sulla quartultima (bisdrucciola). In relazione a questo, può dunque essere un verso tronco, piano o sdrucciolo. Può anche, raramente, essere bisdrucciolo, quando l’ictus cade sulla quart’ultima posizione. Dal momento che le parole italiane sono per la maggior parte accentate sulla penultima sillaba (ovvero sono parole piane), il verso tipico italiano è il verso piano. Questo è importante per il computo sillabico, ossia per il conteggio delle posizioni. Nella metrica italiana si contano tutte le posizioni sino alla sillaba atona (non accentata) che segue l’ultima sillaba tonica (accentata) del verso piano. Vale a dire che, se la parola finale del verso ha l’accento tonico sull’ultima sillaba (parola tronca e verso tronco), allora l’ultima sillaba dev’essere calcolata come doppia posizione. Come esempio si propone un endecasillabo tronco che in realtà ha dieci sillabe (qui con sinalefe), ma l’ultima (làr) nel computo vale doppia (1+1): van da San Gui do ˆ in du pli ce fi làr (G. CARDUCCI, Davanti San Guido, v. 2). E così un settenario tronco che in realtà ha sei sillabe (qui con sinalefe): sguar do cer can do ˆ il ciél (A. MANZONI, Morte di Ermengarda, v. 6). Se, invece, la parola finale del verso ha l’accento tonico sulla penultima sillaba (parola piana e verso piano), allora il computo sillabico è regolare. Segue un endecasillabo piano: il mi glior tem po del la no stra vì ta (V. CARDARELLI, Autunno, v. 11). Se, infine, la parola finale del verso ha l’accento tonico sulla terzultima sillaba o sulla quartultima (parola sdrucciola o bisdrucciola), le ultime due o tre sillabe atone che seguono dopo l’ictus valgono nel computo solo una posizione, o, più correttamente, vale la prima atona ma non le succesive. Come esempio si propone un noto settenario sdrucciolo che in realtà ha otto sillabe, ma l’ultima (de) non rientra nel computo: Spar sa le trec ce mór bi de (A. MANZONI, Morte…, v. 1). Riepilogando, quindi, al fine del computo delle posizioni, i versi tronchi, sdruccioli e bisdruccioli si misurano sul verso piano, contando rispettivamente una o due posizioni in meno oppure una posizione in più. Così nei versi sdrucciolo e bisdrucciolo conta solo la prima delle due o tre sillabe atone che seguono l’ultima sillaba tonica, mentre nel verso tronco bisogna aggiungere una posizione, che in realtà non esiste. Figure di accento sono, infine, la sistole e la diastole. Si ha sistole quando l’accento tonico di una parola si ritrae verso l’inizio di questa: […] la notte ch’io passai con tanta pièta (anziché pietà) (DANTE, Inferno, I, v. 21). Si ha, invece, diastole quando - per converso - l’accento tonico di una parola si sposta in avanti rispetto alla sua sede naturale: […] abbraccia terre il gran padre Oceàno (anziché Ocèano) (U. FOSCOLO, Dei Sepolcri, v. 291). L’ipèrmetro è, invece, un tipo di verso che oltrepassa la misura prestabilita, vale a dire che ha una o più sillabe in più del dovuto. Il verso ipòmetro ha, al contrario, una o più sillabe in meno. L’ultima sillaba del verso ipèrmetro si fonde con la prima sillaba del verso successivo (episinalefe), che sovente è ipometro, avente cioè una sillaba in meno: Dei fulmini fragili rèstano / cirri di porpora e d’oro (G. PASCOLI, La mia sera, 17-20). L’ultima sillaba del novenario sdrucciolo viene assegnata all’ottonario piano che segue (verso ipòmetro) che diventa così novenario. Oltre i casi di ipometrìa e ipermetrìa apparente tramite giunzione con il verso che segue o che precede (si vedano altresì le figure della sinafìa e dell’episinalefe) i fenomeni di ipometrìa e ipermetrìa sono riscontrabili nella poesia anisosillabica soprattutto delle Origini e, in genere, nella poesia popolare, oppure, come accade nella poesia d’Avanguardia del Novecento, a scelta consapevole di trasgressione delle norme metriche; più di rado tali fenomeni possono essere dovuti ad imperizia autorale. Soprattutto a partire dal XIV secolo in avanti il sistema metrico della poesia italiana è fondamentalmente isosillabico, nel senso che generalmente tutti i versi dello stesso tipo hanno un numero eguale di sillabe metriche (contate secondo le convenzioni appena illustrate), a meno che l’architettura strofica non preveda l’alternanza di versi di differente lunghezza. Nella poesia del Duecento, epoca in cui si accetta ancora una certa flessibilità metrica, la versificazione isosillabica coesiste con quella anisosillabica, cioè con forme di versificazione nelle quali a versi di misura regolare si alternano, senza alcun schema o ordine prestabilito, versi più lunghi (per anacrusi) o più brevi (per acefalìa) in genere di una o due sillabe rispetto alla misura di un tipo di verso di base. Tali oscillazioni o escursioni sillabiche erano date soprattutto dal fatto che nella gerarchia degli elementi metrici, prevaleva la rima sull’esattezza del computo sillabico. Ciononostante non si perdeva il riferimento al verso di base e il senso che i versi comunque si riferivano ad uno stesso tipo. Nelle laude, ad esempio, sovente si trovano novenari e decasillabi in componimenti di base ottonaria: Mia è la terra cicigliana / Calavrïa e Puglia piana, / Campagna e Terra romana / Con tutto el pian de Lombardia (JACOPONE DA TODI, Povertade ennamorata, vv. La strofa di ottonari di Iacopone si chiude con l’ultimo verso che ha la prima sillaba fuori battuta, cioè in anacrusi (fenomeno metrico che consiste, appunto, nell’aggiunta di una o più sillabe ad inizio di verso). In alcuni testi giullareschi, inoltre, si riscontra l’inserimento di ottonari in componimenti di base novenaria. Nel Quattrocento l’anisosillabismo si trova negli endecasillabi dei cantari. La trasmissione orale di questi testi, in forma recitata o cantata, di fatto consentiva di porre in secondo piano – in quanto oggettivamente non sempre percepibili - le oscillazioni sillabiche in eccesso o in difetto rispetto alla misura di base. Forme di anisosillabismo si trovano a partire da Pascoli anche in alcuni poeti del Novecento come Montale e Pasolini. Discorso a parte merita altresì la metrica barbara. Nel 1877 uscirono le Odi barbare di Giosuè Carducci, il primo libro in versi costruiti secondo gli schemi della metrica barbara al quale fece seguito nel 1882 le Nuove Odi barbare e nel 1889 le Terze Odi barbare. Con la metrica barbara Carducci tentò di riprodurre nel sistema sillabico-accentativo italiano la poesia classica greco-romana fondata sulla quantità, in modo che al rapporto fra lunghe e brevi corrispondesse quello fra toniche ed atone. Carducci definì barbare le sue Odi perché tali sarebbero sembrate agli antichi. Tuttavia il vero iniziatore della metrica barbara «deve essere considerato il Chiabrera, il quale, prendendo come modello la poesia lirica di Orazio, ne imitò innanzi tutto le strofe e i ritmi trasponendoli in italiano mediante la combinazione di vari versi. Il Rolli, il Fantoni, il Carducci e il Pascoli non fecero che riprendere e perfezionare le soluzioni del Chiabrera» (A. MARCHESE, Dizionario…, 197). Con la definizione di versi liberi si designano quei versi che non rispondono alla regolarità propria della tradizione metrica di sillabe, di accenti e di forme strofiche. I versi liberi sono, in altri termini, quei versi che non si basano su un numero fisso di sillabe e si possono applicare a diversi contesti metrici. Essi, «liberi» e indipendenti da schemi metrici precostituiti, assegnano un’importanza fondamentale alla disposizione grafica delle parole nello spazio bianco della pagina. Il verso libero moderno fu teorizzato e utilizzato da poeti come Baudelaire e Withman ma soprattutto dai poeti simbolisti (Rimbaud, Verlaine, Kahn, Laforgue). Essi col verso libero poterono oltre che esplicitare il rifiuto della tradizione, altresì avere la possibilità, nel corrispondere alla «proteiforme tensione ritmica della parola», di costruire all’insegna della novità e dell’eversività un proprio linguaggio poetico. In realtà il ricorso a una poesia libera da schemi metrici, da norme codificatorie e versificatorie condivise e consolidate, fa parte di un fenomeno storico che parte prima dell’Ottocento, un fenomeno più o meno carsico che ha accompagnato e attraversato tutta la produzione poetica italiana. La polimetria corriva, l’anisosillabismo, l’assenza di rime, l’asimmetria compositiva, fanno parte di un libero gioco combinatorio proprio di generi metrici soprattutto popolari (il discordo, la caccia, la frottola, il madrigale cinquecentesco, la canzone a selva, l’endecasillabo sciolto, gli endecasillabi irrelati sino alla canzone libera leopardiana). La categoria del verso libero può essere schematizzata in tre differenti tipologie: la polimetria, che consiste nell’utilizzo di versi regolari (endecasillabo, settenario, novenario, ecc.) che però si susseguono in modo imprevedibile, senza costituire strofe regolari; il verso-frase, che varia per numero di battute, accenti ed estensione, coincide con la pausa di fine verso (quindi con la frase) creando effetti sentenziosi; il verso lineare, il cui carattere metrico – in assenza di ogni modello metrico-ritmico - viene affidato solamente alla linea tipografica e allo spazio bianco e che può essere rappresentato con una pausa nella dizione; l’anisosillabismo, quando – come già spiegato precedentemente - a versi di misura regolare si alternano, senza alcun schema o ordine prestabilito, versi più lunghi (per anacrusi) o più brevi (per acefalìa) in genere di una o due sillabe rispetto alla misura di un tipo di verso di base. La strofa è una unità metrica (o periodo metrico o modulo istituzionale) di più versi, di misura eguale (strofa omometrica) o di misura diversa (strofa eterometrica), disposti secondo uno schema prestabilito (di versi, rime o assonanze) figlio delle convenzioni metrico-letterarie. Sino al secolo scorso si componevano prevalentemente poesie con strofe fisse, composte cioè secondo regole codificate relativamente al numero e alla tipologia dei versi, alla distribuzione degli ictus, alla disposizione delle rime. La strofa libera, non vincolata a un preciso schema metrico e numero di versi, fu inventata dal Leopardi. A partire dal Novecento - quando cioè i poeti iniziano ad essere più liberi di costruire versi e strofe di varia lunghezza - con questo termine si designa più generalmente un raggruppamento di versi, all’interno di un componimento poetico, separato da uno spazio tipografico dal resto del testo. Le strofe a schema fisso della nostra tradizione prendono il nome dal numero di versi da cui sono composti. Esse sono: il distico, la terzina, la quartina, la sestina, l’ottava, la stanza. Il distico è una strofa di due versi di eguale misura per lo più in rima baciata (AA, BB...) o alternata (AB, AB...). Nella metrica classica la forma più comune è quella del distico elegiaco, composta da un esametro seguito da un pentametro. Una forma particolare di distico classico è altresì il distico ecoico, in cui l’emistichio finale del pentametro è uguale a quello iniziale dell’esametro:
E guarda in tutte parti
Ch’Amor già per su’ arti
Non t’infiammi lo core:
con ben grave dolore
consumerai tua vita
né mai di mia partita
non ti potrei tenere
se fossi in suo podere
(BRUNETTO LATINI, Tesoretto, vv. 1842-1850)
Oppure:
Erano in fiore i lillà e l’ulivelle;
ella cuciva l’abito di sposa;
né l’aria ancora apria bocci di stelle,
né s’era chiusa foglia di mimosa:
quand’ella rise; rise, o rondinelle
nere, improvvisa: ma con chi? Di cosa?
rise, così, con gli angioli; con quelle
nuvole d’oro, nuvole di rosa.
(G. PASCOLI, Con gli angioli, in Myricae)
La terzina è una strofa di tre versi generalmente endecasillabi (Pascoli costruì terzine di novenari) in cui il primo verso rima con il terzo e il secondo con il primo della terzina che segue (rima incatenata: ABA, BCB, CDC...) secondo lo schema codificato da Dante:
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!
Tant’è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai,
dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte.
Io non so ben ridir com’i’ v’intrai,
tant’era pien di sonno a quel punto
che la verace via abbandonai.
Ma poi ch’i’ fui al piè d’un colle giunto,
là dove terminava quella valle
che m’avea di paura il cor compunto,
guardai in alto, e vidi le sue spalle
vestite già de’ raggi del pianeta
che mena dritto altrui per ogne calle.
Allor fu la paura un poco queta
che nel lago del cor m’era durata
la notte ch’i’ passai con tanta pieta.
(DANTE, Inferno, vv. 1-21)
La quartina è una unità metrica di quattro versi a rima alternata (ABAB...) o incrociata (ABBA...). La quartina, come la terzina, la sestina e l’ottava, può vivere da sola e può definire propri generi metrici (la quarta rima):
Forse perché della fatal quiete
tu sei l’immago a me sì cara vieni
o Sera! E quando ti corteggian liete
le nubi estive e i zeffiri sereni
e quando dal nevoso aere inquiete
tenebre e lunghe all’universo meni
sempre scendi invocata, e le secrete
vie del mio cor soavemente tieni.
(U. FOSCOLO, Alla Sera, vv. 1-8)
La sestina è una strofa di sei versi. Si distingue una sestina narrativa (serventese ritornellato o sesta rima), composta dai primi quattro versi a rima alternata o incrociata più un distico a rima baciata (ABABCC; ABBACC) e la sestina lirica (canzone sestina) dalla struttura complessa:
Qual dagli antri marini
L’astro più caro a Venere
Co’ rugiadosi crini
Fra le fuggenti tenebre
Appare, e il suo viaggio
Orna col lume dell’eterno raggio;
Sorgon così tue dive
Membra dall’egro talamo,
E in te bèltà rivive,
L’aurea beltate ond’ebbero
Ristoro unico a’ mali
Le nate a vaneggiar menti mortali.
Fiorir sul caro viso
Veggo la rosa, tornano
I grandi occhi al sorriso
Insidiando; e vegliano
Per te in novelli pianti
Trepide madri, e sospettose amanti.
(U. FOSCOLO, All’amica risanata, vv. 1-18) L’ottava è una unità metrica di otto versi endecasillabi disposti secondo schemi rimici differenti. Se i primi sei endecasillabi sono a rima alternata (ABABAB) e gli ultimi due a rima baciata (CC), allora si ha un’ottava toscana (ottava rima o stanza); se, invece, gli otto versi sono tutti a rima alternata (ABABABAB), allora si ha un’ottava siciliana. È la strofa del narrar lungo, tipica dei poemi cavallereschi:
Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,
le cortesie, l’audaci imprese io canto,
che furo al tempo che passaro i Mori
d’Africa il mare, e in Francia nocquer tanto,
seguendo l’ire e i giovenil furori
d’Agramante lor re, che si diè vanto
di vendicar la morte di Troiano
sopra re Carlo imperator romano.
Dirò d’Orlando in un medesmo tratto
cosa non detta in prosa mai, né in rima:
che per amor venne in furore e matto,
d’uom che sì saggio era stimato prima;
se da colei che tal quasi m’ha fatto,
che ‘l poco ingegno ad or ad or mi lima,
me ne sarà però tanto concesso,
che mi basti a finir quanto ho promesso.
(L. ARIOSTO, Orlando Furioso, Canto I, ottave I-II)
La stanza è un periodo metrico complesso. Essa è la strofa della canzone. Si compone di due parti: la fronte (che si divide in due piedi) e la sìrima o sirma (che può essere divisa in due volte). Fronte e sirima sono collegate da un verso, chiamato chiave. I versi utilizzati sono il settenario e l’endecasillabo:
Chiare fresche e dolci acque
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna;
gentil ramo, ove piacque,
(con sospir mi rimembra)
a lei di fare al bel fianco colonna;
erba e fior che la gonna
leggiadra ricoverse con l’angelico seno;
aere sacro sereno
ove Amor co’ begli occhi il cor m’aperse:
date udïenza insieme
a le dolenti mie parole estreme.
(F. PETRARCA, Chiare, fresche e dolci acque)
Per quanto concerne la strofa libera, essa presenta le seguenti caratteristiche: non ha un numero fisso di versi; i versi hanno un metro variabile; può essere, come nella strofa leopardiana, il risultato della combinazione di metri tradizionali; le rime possono anche non esserci, e quando ci sono non seguono alcuno schema fisso:
Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
e tutto l’altro tace,
odi il martel picchiare, odi la sega
del legnaiuol, che veglia
nella chiusa bottega alla lucerna,
e s’affretta, e s’adopra
di fornir l’opra anzi il chiarir dell’alba.
Questo di sette è il più gradito giorno,
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia
recheran l’ore, ed al travaglio usato
ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Garzoncello scherzoso,
cotesta età fiorita
è come un giorno d’allegrezza pieno,
giorno chiaro, sereno,
che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo’; ma la tua festa
ch’anco tardi a venir non ti sia grave.
(G. LEOPARDI, Il sabato del villaggio, vv. 31-51)
La prima strofa è di sette versi – endecasillabi e settenari liberamente rimati - la seconda è di cinque, la terza è di nove. Se le sillabe con gli accenti costituiscono i versi e se i versi costruiscono le strofe, allo stesso modo le strofe fanno i componimenti poetici o generi metrici. Infatti, un componimento poetico è formato da strofe, che possono seguire – come si è già scritto - uno schema fisso, come nella poesia tradizionale, o uno schema libero, come nella poesia moderna. Nella tradizione poetica italiana, si sono affermati nel tempo alcuni tipi di componimenti che hanno goduto di lunga fortuna. Vediamone alcuni tra i più famosi. Il sonetto è un componimento breve di quattordici versi endecasillabi, composto da due quartine, a rima alternata o incrociata, e due terzine, con schema metrico vario. Il sonetto ha incontrato una fortuna molto vasta nella letteratura italiana dalle Origini fino ai primi anni del Novecento. Di origine colta, molto probabilmente fu una invenzione di Jacopo da Lentini, uno dei maestri della scuola poetica siciliana (XIII secolo), che si sarebbe ispirato all’uso dei trovatori provenzali di comporre strofe isolate di canzone (coblas esparsas). Il nome sonetto deriva dal termine provenzale «sonet», diminutivo di «so» o «son» (che significa «suono», «melodia», anche «poema»). Nonostante l’etimologia farebbe pensare ad un componimento adatto al canto e ma per quanto il sonetto sia un testo musicabile, tuttavia esso è un genere metrico d’arte, colto, e la sua forma non fu pensata per la musica (più vicini alla musica furono semmai il madrigale, la ballata e la caccia). Della struttura metrica del sonetto si danno delle varianti, a seconda degli schemi rimici impiegati, ma soprattutto a seconda del numero e del tipo di versi (sonetto classico, doppio, reinterzato, ritornellato, caudato). Il sonetto classico consta come detto di quattordici versi, diviso in due parti (fronte e sirma, per analogia con la canzone) caratterizzate da due distinti schemi ritmici: la prima di otto versi, la seconda di sei. La prima parte è a sua volta divisa in due parti di quattro versi ciascuna (quartine); la seconda in due parti di tre versi ciascuna (terzine). Lo schema rimico delle quartine può essere a rima alternata (ABAB ABAB) o a rima incrociata (ABBA ABBA). Maggiore libertà di rima hanno le terzine che possono fondarsi su due combinazioni rimiche (CDC CDC oppure CDC DCD) o anche su tre (CDE CDE):
Né più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell’onde
del greco mar da cui vergine nacque
Venere, e fea quelle isole feconde
col suo primo sorriso, onde non tacque
le tue limpide nubi e le tue fronde
l’inclito verso di colui che l’acque
cantò fatali, ed il diverso esiglio
per cui bello di fama e di sventura
baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.
Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra; a noi prescrisse
il fato illacrimata sepoltura.
(U. FOSCOLO, A Zacinto)
Il sonetto raddoppiato è fatto di quattro quartine e quattro terzine. Il sonetto rinterzato (introdotto da Guittone d’Arezzo) prevede l’inserimento di un settenario rimato, dopo il primo e dopo il terzo verso nelle quartine e dopo il primo e il secondo verso delle terzine. Da uno schema base ABAB ABAB CDC DCD avremo: AaBAaB AaBAaB CcDsC DdCcD. Il sonetto ritornellato è un sonetto al quale viene aggiunto un endecasillabo in rima con l’ultimo verso, o una coppia di endecasillabi a rima baciata, al di fuori dello schema ritmico dei versi precedenti. È attestato solo nel Trecento. Il sonetto caudato è quello al quale viene aggiunta una terzina formata da un settenario che rima con il quattordicesimo verso e un distico a rima baciata (ABBA ABBA CDC DCD dEE). Derivata dalla cansò provensale, la canzone è considerata da Dante nel De vulgari eloquentia, la «excellentissima» fra le forme metriche. La canzone si compone di più strofe, dette stanze, costituite da endecasillabi e settenari; solo raramente si trovano soli endecasillabi o soli settenari. La stanza può variare da canzone a canzone sia nel numero dei versi sia nello schema metrico. Normalmente però la stanza è divisa in fronte e sirma. La fronte, a sua volta, può essere indivisibile, oppure divisibile in due (raramente in tre) parti, dette piedi, che hanno uguali numero di versi (da due a sei) e uguale misura e disposizione degli stessi (ad esempio a settenario più endecasillabo più settenario del primo piede corrisponde la stessa sequenza nel secondo), mentre lo schema rimico può essere diverso. Anche la sirma o sìrima o può essere indivisa, oppure divisa in due parti dette volte, anche esse, uguali per numero, misura e disposizione dei versi. Fra la fronte e la sirma può trovarsi un verso di collegamento detto chiave (che Dante nel De vulgari eloquentia chiama «concatenatio»), che rima con l’ultimo verso della fronte. A volte, al termine della canzone il poeta esprime, in una breve strofa il suo commiato (congedo). La strofa di congedo ricalca metricamente (per misura sillabica e schema delle rime) la sirma o l’ultima parte di essa. La canzone antica o petrarchesca - componimento di endecasillabi e settenari di varia lunghezza composto da cinque o più stanze, chiuse da un congedo – dal Cinquecento inizia a subire delle modifiche e nell’Ottocento si è evolve in canzone libera o leopardiana, dove endecasillabi e settenari si alternano senza schemi fissi. Segue un esempio di canzone libera o leopardiana:
Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?
Sonavan le quiete
stanze, e le vie d’intorno,
al tuo perpetuo canto,
allor che all’opre femminili intenta
sedevi, assai contenta
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
così menare il giorno.
Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte,
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la miglior parte,
d’in su i veroni del paterno ostello
porgea gli orecchi al suon della tua voce,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
quel ch’io sentiva in seno.
(GIACOMO LEOPARDI, A Silvia, vv. 1-27)
La ballata, originariamente definita canzone a ballo, è un genere metrico solitamente di endecasillabi e settenari, destinato in origine ad essere cantato o danzato e presente in tutte le letterature romanze. Essa è composto di due parti principali, da una ripresa (o ritornello che veniva cantato all’inizio del componimento e ripetuto dopo ogni stanza) e da una stanza (la ballata può essere definita vestita o replicata se le stanze sono più di una). Nell’esecuzione musicale, la strofa corrispondeva a un movimento di danza, e la ripresa era cantata all’inizio da un solista, subito “ripresa” dal coro dei danzatori, e ripetuta dal coro alla conclusione di ogni stanza come risposta alla volta cantata dal solista. La ripresa consta di un numero di versi che varia generalmente da uno a quattro (ma può anche andare oltre). Se la ripresa è di un solo verso inferiore all’endecasillabo, la ballata si dice minima. Se la ripresa è di un verso endecasillabo, si dice piccola. Se la ripresa è di due versi, si dice minore. Se la ripresa è di tre versi, si dice mezzana. Se la ripresa è di quattro versi, si dice grande. Se la ripresa è di oltre quattro versi, si dice stravagante. La stanza, come la stanza di canzone, è invece divisa a sua volta in due parti: la fronte (a sua volta generalmente divisa in due parti tra loro uguali, dette piedi o mutazioni) e la volta, di solito indivisa, il primo verso della quale rima con l’ultimo verso della fronte, o del piede o della mutazione (verso detto anche chiave o concatenatio). In Italia la ballata ebbe origine popolare e nacque dalla consuetudine di accompagnare col canto i movimenti della danza. Introdotta a Firenze e a Bologna intorno alla metà del Duecento, fu perfezionata e assunta a forma letteraria dai poeti stilnovisti (Cavalcanti, Lapo Gianni, Gianni Alfani) da Guittone d’Arezzo, da Dante (che ne inserisce otto nelle Rime e una nella Vita Nuova) e da Petrarca (se ne trovano sette nel suo Canzoniere). La ballata ebbe il suo massimo splendore nel Quattrocento. Nell’Ottocento e nel Novecento la ballata verrà utilizzata, in modi diversi e più o meno eversivi rispetto alla tradizione, da Carducci, Pascoli, D’Annunzio, Gozzano, Corazzini, Saba, Montale e Noventa. Qui di seguito si propone una nota ballata mezzana di Cavalcanti:
Gli occhi di quella gentil foresetta
hanno distretta - sì la mente mia,
ch’altro non chiama che le’, né disia.
Ella mi fere sì, quando la sguardo,
ch’i’ sento lo sospir tremar nel core:
esce degli occhi suoi, che me’ [ . . ] ardo,
un gentiletto spirito d’amore,
lo qual è pieno di tanto valore,
quando mi giunge, l’anima va via,
come colei che soffrir nol poria.
(G. CAVALCANTI, Gli occhi di quella gentil foresetta, vv. 1-10)
Il madrigale, componimento aulico d’argomento amoroso e di ispirazione bucolica, fin da principio fu un metro della poesia d’arte, e perciò fu accolto tra i metri canonici del Canzoniere petrarchesco. Questo è all’origine della sua grande fortuna, che fiorì in particolar modo tra la fine del Cinquecento e i primi decenni del Seicento. Il madrigale del XVI secolo è però profondamente diverso da quello dei due secoli precedenti, con il quale non ha quasi niente in comune tranne il nome. Esso deriva la sua nuova identità in parte dai nuovi stili musicali, in parte dall’epigramma alessandrino, da cui deriva temi e motivi poetabili (ad esempio dagli epigrammi erotici e da quelli sugli insetti), il tono arguto e scherzoso, la brevità – è in ogni caso più breve rispetto al sonetto – e la virtuosistica eleganza. Il madrigale del Cinque-Seicento è costituito da endecasillabi e settenari – e non più, come nel Petrarca, da soli endecasillabi – e l’alternanza tra versi brevi e lunghi lo rende più agile e vario; le rime sono liberamente disposte, anche se la clausola (la coppia di versi finale) resta prevalentemente, ma non sempre, a rima baciata:
Un’ape esser vorrei, a
donna bella e crudele, b
che sussurrando in voi suggesse il mele; B
e, non potendo il cor, potesse almeno C
pungervi il bianco seno, c
e ‘n sì dolce ferita d
vendicata lasciar la propria vita. D
(T. TASSO, Rime)



Mezzaluna (Tipografia)
Detto anche granitore. E’ uno strumento utilizzato nella tecnica calcografica chiamata maniera nera. Questo è formato da un manico di legno dove è innestato un blocchetto d’acciaio quadrangolare con il lato inferiore arrotondato a forma di mezzaluna a dondolo, per cui viene anche chiamato berceau, che presenta dei solchi fitti, paralleli molto affilati e appuntiti...



Mezzatinta (Tipografia)
Processo di stampa che, come la serigrafia, produce solo aree di colore piatto. In fotografia, scomposizione dell’immagine attraverso un retino. Nella tipografia indica il termine tecnico per definire il metodo grafico usato per rappresentare la gradazione del colore in quelle riproduzioni a stampa di disegni e fotografie in bianco e nero o monocolori; in sintesi la retinatura delle immagini necessaria alla riproduzione a mezzo stampa. L’immagine viene risolta in punti: il colore scuro viene espresso con una grande quantità di punti, mentre, quello più chiaro, viene espresso da una minore quantità di punti; la dimensione e la densità dei punti determinano il chiaroscuro delle aree. Si contrappone al termine "al tratto" o tono contino. nella grafica d’arte invece indica la Tecnica calcografica diretta. Si prepara la lastra con mezzi meccanici come il berceau o con graniture ottenute con sabbia, pomice e altri materiali al fine di ottenere un fondo scuro e granuloso dal quale, con una progressiva schiaritura con brunitoio e punta d’agata, si otterranno i toni più chiari.



Mezzitoni (Tipografia)
Immagini composte da punti neri di dimensioni diverse, spaziati in modo da simulare diverse tonalità di grigio o diverse sfumature di colore.



Microclima (Tipografia)
Clima locale - anche di zone di area assai limitata - determinato dalla presenza di peculiari elementi ambientali. La stampa in generale, indipendentemente dalla tecnica usata, viene influenzata, a volte anche in modo considerevole, dalla temperatura e dalla umidità dell’aria presente nell’area stampa; per questo il microclima deve essere sempre tenuto sotto controllo nel reparto stampa e nelle aree adiacente ed intervenire in caso di bisogno.



Microfiche (Tipografia)
Parte di pellicola fotografica in cui sono riprodotti in formato ridotto dati e documenti, leggibili attraverso un visore in grado di proiettarne su uno schermo l’immagine ingrandita.



Microfilm (Tipografia)
Pellicola fotografica in cui sono riprodotti in formato ridotto dati e documenti, utilizzata sia in negativo per trarne copie positive ingrandite, sia in positivo per essere letta tramite microlettore.



Microforma (Tipografia)
Ogni forma di microriproduzione su pellicola o carta.



Microonda (Tipografia)
Cartone ondulato realizzato con una ondulazione di altezza inferiore a 2 m/m. Anche semplicemente carta ondulata (sempre di spessore inferiore a 2 m/m) con una sola copertina a cui può venire accoppiato un foglio di cartoncino prestampato in offset.



Micrografia (Tipografia)
Attività di produzione ed elaborazione di dati e documenti in forma di microimmagini.



Minio (Tipografia)
Ossido salino di piombo, di colore rosso. Ha proprietà isolanti.



Miniato (Tipografia)
[latino Minio]. Cinabro, minerale terroso di colore rosso, che si trova in molte località.



Miniatura (Tipografia)
Genere di pittura per illustrare i Codici Membranacei eseguita col minio (ossido salino, color rosso vivo) e altri colori vivaci. In pratica particolare tipo di pittura di piccolissime dimensioni eseguita su carta, pergamena, avorio, rame erealizzata a scopo ornamentale specialmente su manoscritti, libri antichi e a volte documenti ufficiali. Termine menionato per la prima volta da D. Cavalca nel 1342. Parola latina di origine iberica (Hiber minum).



Minuscolo (Tipografia)
Le lettere piccole.



Miscellanea (Tipografia)
Parola latina che tradotta letteralmente significa mescolare. Volume che raccoglie vari scritti, in genere di autori differenti. In pratica un insieme di articoli, saggi e sim., relativi a uno o più argomenti, raccolti in un unico volume.



Miscelazione (Tipografia)
Composizione con più corpi o stili nella stessa parola, riga o blocco di testo; è utilizzata per lo più per i titoli ed in annunci pubblicitari, caratteristica dello stile della new wave californiana.



Mission (Tipografia)
In italiano missione. I valori e gli obiettivi di un’azienda, i vantaggi competitivi che intende mantenere, consolidare o raggiungere, la sua funzione all’interno della società, nonché le politiche aziendali che intende adottare per conseguire gli obiettivi che essa si è posti.



Misure tipografiche, sistemi di misura tipografici (Tipografia)
Particolari sistemi usati per la misurazione delle dimensioni dei caratteri da stampa e dei bianchi tipografici; quelli oggi più usati, entrambi duodecimali, sono: a) la puntuazione Didot, unificata UNI (norma 5897-66) che ha come unità base il punto (p) e unità multipla la riga (r) o cicero; b) la puntuazione anglo-americana (British-American Point System) che ha come base il point e unità multipla la pica. punto=0,376mm., riga=4,512 mm.; point =0,351 mm., pica=4,218 mm. Vedi carattere, corpo.



Mitridatizzare (Tipografia)
Nell’editoria giornalistica descrive l’assuefazione alla notizia, che non viene più recepita dal lettore in modo adeguato.



Modello (Tipografia)
Un modello è una semplificazione e un’astrazione della realtà che permette di rappresentare in modo più aderente una conoscenza di chi lo utilizza. Uno strumento per comunicazione e informazione per se stessi e/o gli altri, ha una struttura e una complessità dipendenti dallo scopo per il quale viene costruito. Deve contenere tutti gli elementi significativi per chi lo utilizza. In architettura è la rappresentazione tridimensionale di un progetto in scala 1/50 1/20, 1/10; in scultura, in scala 1/1, eseguita prima della realizzazione in pietra, marmo, metallo. In tipografia ogni redazione di un’opera che funga da matrice generativaper successive copie o ristampe. Nella tradizione del testo invece il modello è il manoscritto da cui si copia (detto anche esemplare di copia o, meno propriamente, antigrafo).



Modello di documento (Tipografia)
Il programma di videoscrittura Word oltre ai normali documenti con suffisso .doc, .rtf ed altri, può gestire dei file con suffisso .dot. Questi file non sono normali documenti di stampa, ma modelli di impostazione [in inglese template] che predispongono il programma di scrittura in modo da conferire al testo, scritto e stampato utilizzando un certo modello, il formato (caratteri, dimensioni del foglio, margini, intestazioni e pié-pagina, etc.) prescelto dall’utente. I modelli di documento sono molto utili per stampare lettere, moduli, fax, ed altri documenti che devono avere un formato predefinito.


Modello riproducibile (Tipografia)
Modello originale, adatto per la litografia (per esempio: scan).



Modello su supporto opaco (Tipografia)
Modello grafico che, diversamente dal modello su supporto trasparente (esempi: diapositive o film), non è trasparente.



Modern (Tipografia)
Famiglia di font, a passo fisso (cioè la lettera "M" occupa lo stesso spazio della lettera "I") che utilizza linee a larghezza costante (per il disegno del font) con o senza grazie.



Moderno, carattere moderno (Marketing e Pubblicità)
Particolare stile di carattere ideato nell’ultimo secolo, come l’Univers e l’Helvetica.



Modifiche d’autore (Marketing e Pubblicità)
Cambiamenti apportati dal committente agli impianti di stampa



Modulare (Tipografia)
Nel processo di impaginazione indica la gabbia ottenuta suddividendo lo spazio in moduli uguali ripetuti.



Modulo (Tipografia)
Unità di misura dello spazio pubblicitario sui quotidiani. In architettura in quanto unità di misura ’modulo’, veniva assunta, come unità di misura convenzionale, la lunghezza di un braccio o di una canna, ma anche il semidiametro della colonna.




Modulo di arricchimento (Tipografia)
Nell’editoria giornalistica descrive il brano di una notizia che segue il modulo elementare e la ricchisce di particolari.



Modulo continuo (Tipografia)
Stampa di moduli su supporto cartaceo continuo e ripiegato su se stesso tipico per la stampanti da computer.



Modulo elementare (Tipografia)
Nell’editoria giornalistica descrive il periodo di una notizia d’agenzia che segue il corpo.



Moirè (Tipografia)
Errata sovrapposizione di due retini. Detto anche Moirè Pattern è un effetto, di solito sgradevole, che si ottiene quando si fanno scansioni a risoluzioni paragonabili a quelle della sorgente di stampa (tipicamente quelle tipografiche con retino regolare e predefinito). Sono effetti di "battimento" e di interferenza dovuta al sovrapporsi di due retini di frequenza e dimensioni simili. Il termine ha origine dal francese moiré, che è un tipo di tessuto, piuttosto rado e regolare nella trama, tale che se sovrapposto su due strati, dà appunto questo effetto che ricorda le onde o l’acqua. Per chi non conoscesse il problema di questa discussione vi segnalo alcuni esempi su questo sito dove è possibile selezionare il disegno o l’effetto e muoversi con il mouse per vedere il comportamento delle onde di battimento. Per eliminare il problema si possono usare varie tecniche. La più semplice, consiste nell’utilizzare risoluzioni di scansione molto diverse da quelle della stampa (sono preferibili risoluzioni più basse). Quando ciò non è possibile o desiderabile, si può utilizzare la risoluzione più alta possibile e poi eliminare il problema con l’elaborazione dell’immagine, in particolare usando filtri di sfocatura. Una seconda soluzione (molto semplice) è di ruotare (di poco) l’originale sul piano dello scanner e verificare gli effetti ottenuti, quindi riprovare con altra piccola rotazione, ecc. fino ad ottenere la scansione migliore, nei casi più comuni si trova quasi sempre un angolo (di solito tra 1 e 7 gradi) in cui il moirè scompare quasi del tutto. C’è anche la possibilità di eliminare il problema tramite elaborazione in analisi spettrale (o trasformata di Fourier) dell’immagine. Infatti l’effetto Moirè presenta una tipica periodicità spaziale, dovuta al "battimento" fra le frequenze di stampa e di scansione. L’elaborazione in trasformata di Fourier permette di selezionare la sola frequenza di battimento e di eliminarla. Per il problema delle diverse risoluzioni in gioco, si potrà presentare effetto moirè nel monitor e non in stampa oppure viceversa, quindi non è sempre vero che, se l’effetto vi appare grave a video, lo ritroverete poi in stampa. Per questo motivo, conviene sempre effettuare una stampa di prova. Per saperne di più... http://www.illuweb.it/moiranim/moire1/intemo01.htm



Monocromia (Tipografia)
Stampa di un solo colore.



Monografia (Tipografia)
Pubblicazione non periodica, in uno o più volumi, in cui viene stampata in genere un dissertazione su di un argomento particolare o su un personaggio di carattere storico, filosofico, letterario e sim



Monogramma (Tipografia)
Unione di una o più lettere. Intreccio delle iniziali o di alcune lettere di un nome proprio, usate come simbolo del nome stesso. Dal greco monogrammos: che ha una sola lettera.



Monologo interiore (Tipografia)
E’ un discorso senza ascoltatore e non pronunciato, mediante il quale il personaggio esprime fra sé e sé il suo pensiero più recondito. Mentre nel discorso indiretto libero i pensieri o le parole del personaggio vengono riferiti dal narratore, nel monologo interiore il narratore scompare e il personaggio prende direttamente la parola. Le caratteristiche del monologo interiore possono essere così sintetizzate: manca il verbo di comunicazione introduttivo; viene usata la prima persona e fra i tempi verbali prevalgono il presente e le forme infinitive; i pensieri del personaggio sono enunciati direttamente secondo un ordine logico; abbondano interrogative, esclamazioni, espressioni proprie del parlato: Ecco un esempio di monologo interiore tratto dal racconto dello scrittore austriaco Arthur Schnitzler Il sottotenente Gustl: Quanto tempo durerà ancora? Devo guardare l’ora… probabilmente non sta bene in un concerto così serio. Ma tanto chi se n’accorge? Se qualcuno se n’accorge, vuol dire che presta anche lui poca attenzione e quindi non mi devo preoccupare… Appena le dieci meno un quarto?… Mi pare di essere al concerto già da tre ore. Evidentemente non ci sono abituato. Il monologo interiore è una particolare tecnica narrativa tipica del romanzo moderno che, sostituendosi alla tradizionale rappresentazione dei pensieri e delle azioni dei personaggi, condotta in terza persona dal narratore onnisciente, intende esprimere la problematicità della realtà dell’uomo moderno: una realtà proteiforme e suscettibile di molteplici interpretazioni, sempre relative al singolo e aliene da ogni rassicurante certezza. Pur non attenendosi con la coerenza e la decisione di Joyce alle norme della nuova tecnica narrativa, quasi tutti i massimi autori del primo Novecento da Proust a Kafka, a Musil, a Mann, a Svevo mostrano un analogo interesse per la rottura delle barriere tra l’inconscio e la razionalità e rivolgendosi soprattutto alla riproduzione del mondo psichico sfruttano nei loro romanzi le risorse espressive della tecnica del monologo interiore (vd. anche flusso di coscienza). Anche il flusso di coscienza è una forma particolare di monologo interiore che riproduce il succedersi alogico e irrazionale di frammenti di pensieri, immagini, sensazioni. Mentre il monologo interiore, però, ci fa conoscere i pensieri del personaggio nella loro connessione logica, il flusso di coscienza porta alla superficie in modo immediato la sfera dell’inconscio. Mancano pertanto i segni di interpunzione e i periodi si susseguono senza essere legati da alcun nesso logico.



Monologo (Tipografia)
Discorso di un personaggio con se stesso, in cui affiorano i suoi pensieri, o si dà corso all’autoanalisi, o ai ricordi personali, esprimendo comunque la propria interiorità. Una forma di monologo è il soliloquio, forma più controllata poiché presuppone di rivolgersi a un interlocutore, anche se non presente fisicamente, ma a cui l’io monologante indirizza il suo discorso.



Monospaziato (Tipografia)
Quei caratteri in cui lo spazio occupato da lettere diverse è sempre il medesimo (come nelle macchine da scrivere).



Monotipo (Tipografia)
Stampa unica da lastra precedentemente preparata dipingendo e/o disegnando con inchiostro, senza incidere o scavare la matrice.



Monotype (Tipografia)
Società, macchinario, sistema e biblioteca di caratteri, sorti negli ultimi anni del secolo scorso, poco dopo l’arrivo della Linotype. Il sistema si basava sull’incisione di singole lettere tramite un rullo contenente i punzoni guidato a tastiera dall’operatore. La Monotype è stata associata a un raffinato lavoro di incisione tipografica e a un’alta qualità nelle tecniche di stampa.



Montaggio (Tipografia)
Collocazione manuale di una pellicola su un foglio per la produzione delle lastre di stampa. definisce anche la disposizione dell’esecutivo di stampa per la riproduzione; poi ancora l’operazione di assemblaggio, in funzione della stampa, di tutte le componenti di un lavoro grafico, immagini, testo, titoli, marchi, ecc., su un unico supporto di base. Nel DTP tale operazione viene effettuata elettronicamente. Definisce anche la serie di operazioni effettuate dall’utilizzatore per unire gli elementi che formano un’unità espositiva.



Montare (Tipografia)
Nell’editoria giornalistica descrive il mettere a posto una notizia nella pagina. Per "montare una notizia" si intende, invece, promuovere una notiziola a fatto importante, dilatandola dalle poche righe a qualche colonna.



Morto chilometro (Tipografia)
Nell’editoria giornalistica descrive il termine gergale che descrive la regola empirica per la quale per stabilire il rilievo di titolazione di un articolo di cronaca nera ci si deve basare sulla distanza tra il luogo dove è accaduto il fatto e la capitale dello Stato.



Moscone (Tipografia)
Nell’editoria giornalistica descrive il termine gergal e che descrive la reve notizia a pagamento che annuncia una morte, una nascita, un matrimonio, ecc...



Motivo (Marketing e Pubblicità)
Sfondo colorato o con decorazioni da inserire in un’immagine



Multiple masters (Tipografia)
Tecnologia sviluppata dalla Adobe Systems che permette la generazione di un’ampia gamma di caratteri partendo da un unico originale: condensato, espanso, chiaro o neretto, e persino con grazie o senza. Il programma che gestisce questa funzionalità impiega una quantità di memoria molto limitata offrendo una grande varietà di soluzioni a un costo molto ridotto rispetto a quello necessario all’acquisto di molte font. I primi caratteri di questa serie, il Myriad e il Minion, sono stati realizzati nel 1992.



Mutilo (Tipografia)
Libro o manoscritto antico, che ha subito la caduta per asportazione traumatica di parti piú o meno cospicue di fogli, o parti di foglio, e di testo (vd. anche acefalo, lacuna).




M (Computer e grafica)

Computer hardware e software - grafica





M (Computer)
Abbreviazione di Mega, equivale ad un milione.



M68K (Computer)
Acronimo di Motorola 68xxx processor.



M-Commerce (Computer)
Commercio elettronico basato o ottimizzato sull’utilizzo di dispositivi mobili, come telefoni cellulari o PDA. Il termine deriva dall’espressione inglese Mobile Commerce.



M-jpeg (Computer)
Standard di riproduzione dei video digitali



MAC (Computer)
Acronimo di Medium Access Control. Anche acronimo di Media Access Controller. E ancora acronimo di Message Authentication Code. Indica anche l’abbreviazione di Macintosh della Apple. Il Mac è stato il primo computer a proporre un’interfaccia grafica basata sul concetto delle finestre che oggi vengono usate quotidianamente (anche se in effetti il primo progetto di interfaccia grafica venne sviluppato dalla Xerox negli anni ’70 senza però venir commercializzato).



MAC address (Computer)
E’ un indirizzo univoco dell’apparato espresso in esadecimale. Possiamo immaginarlo come un IP di livello più basso ed è attraverso questo indirizzo che il bridge e lo switch effettuano la consegna dei pacchetti all’interno di una LAN dopo che il MAC (Media Access Control) ha stabilito a chi assegnare la priorità di trasmissione.



Mac Carthy John (Computer)
Scienziato americano che, nel 1960 sviluppo’, presso il MIT di Boston (USA), il linguaggio di programmazione LISP.



MacBinary (Computer)
Un sistema di codifica dei file diffuso tra gli utenti Macintosh.



Mach (Computer)
Mach è un kernel sviluppato dalla Carnegie Mellon University. È uno dei primi microkernel ed attualmente è anche il più famoso, infatti spesso viene utilizzato come campione di paragone con altri microkernel



MacTCP (Computer)
TCP/IP per Macintosh. Senza MacTCP o un prodotto più recente chiamato Open Transport non potrete inserire il vostro Macintosh su Internet. Viene fornito insieme a Operating System 8.



Macchina a scheda perforata (Computer)
Macchina inventata nel 1890 da Hollerith. Ideata per il calcolo automatico, aveva per quell’epoca una notevole velocità nell’elaborazione di dati.



Macchina analitica (Computer)
Macchina progettata nel 1833 dal matematico inglese Charles Babbage. Basata sullo stesso principio di funzionamento dei computer odierni, aveva già una distinzione tra unità di calcolo e di memoria.



Macchina di Turing (Computer)
Si tratta di un computer immaginato da A.M. Turing nel 1930 per individuare l’insieme dei problemi risolvibili con un calcolatore. La sua struttura, molto semplice, si basa in una striscia di carta, teoricamente infinita, e una macchina attraverso la quale essa può scorrere. Le quattro operazioni eseguibili sono: lo scorrimento di un passo della carta, l’aggiunta di un segnale, l’eliminazione di un segnale e l’interruzione dell’elaborazione. Questa macchina, sia pure difficilmente realizzabile in pratica, sarebbe in grado di risolvere tutti i problemi che possono essere risolti da un qualsiasi computer.



Machine language (Computer)
Linguaggio Macchina, è quello direttamente riconosciuto dal computer, generalmente costituito esclusivamente di codici binari, rappresentati per comodità in esadecimale.



Macchina virtuale (Computer)
Meccanismo utilizzato dal linguaggio Java per eseguire il codicebyte Java su qualsiasi computer fisico. La macchina virtuale (VM, Virtual Machine) converte il codicebyte in istruzioni native per il computer di destinazione.



Macintosh (Computer)
Un personal computer prodotto da Apple Computer nel 1984, inizialmente con microprocessore 68000. Risulta incompatibile con i PC. Il suo nome deriva da una qualità di mele californiane. E’ stato il primo personal computer ad avere un sistema operativo con interfaccia utente grafica sul concetto delle finestre con cartelle, cestino, icone, lo schermo wysiwyg,…. che oggi usiamo quotidianamente. E’ nato dall’esperienza di Steve Jobs e Steve Wozniak e collaboratori. Jobs aveva inizialmente lavorato su un prototipo denominato lisa. Spesso viene abbreviato semplicemente in Mac e sono usati soprattutto in settori professionali legati al mondo editoria, trattamento delle immagini, grafica e così via. Nonostante la Apple ormai da lungo tempo incontra periodi di fortuna altalenante, i Macintosh continuano tuttora ad essere un esempio di semplicità e di pulizia anche a livello di design.



MACL (Computer)
Acronimo di Media Access Control Layer. Offre servizi di accesso al mezzo fisico in reti lan IEEE 802.X.



Macro (Computer)
Insieme di comandi personalizzati che un utente può creare per automatizzare e sveltire le operazioni di uso più comune. Una macro funziona solo con lo specifico programma per la quale è stata creata. In dettaglio rappresentano un insieme di istruzioni che corrispondono ad una sequenza di operazioni di un programma applicativo, come ad esempio un elaboratore di testi, e memorizzate per poter essere richiamate ed eseguite successivamente raggruppati e associati ad un nome, per poter essere eseguiti in sequenza. In genere, le macro vengono create per evitare all’utente la ripetizione di una sequenza di passi predefiniti.



Macroassembler (Computer)
Programma assemblatore (Assembler) con estensioni per l’uso di macroistruzioni.



Macroistruzione (Computer)
Macroistruction. Un’istruzione in linguaggio sorgente che equivale ad una sequenza di istruzioni. Molto usata negli assembler.



Macromedia flash (Computer)
È un software che consente di realizzare animazioni vettoriali di dimensioni adatte alla pubblicazione su internet. Per poterlo visualizzare su un browser è necessario una plugin dedicata.



Macroprogramming (Computer)
Programmazione con uso intenso di macroistruzioni.



Macro Virus (Computer)
virus compilato nel linguaggio macro associato ad una certa applicazione VBA di Microsoft.



MacOs (Computer)
Acronimo di Macintosh Operating System. Sistema operativo dedicato della Apple per i computer Macintosh a partire dal 1984.



Mac OS X (Computer)
Mac OS X è il sistema operativo sviluppato da Apple Inc. per i computer Macintosh, nato nel 2001 per combinare le note caratteristiche dell’interfaccia utente del Mac OS originale con la stabilità e le prestazioni di un potente sistema operativo di derivazione Unix



Magic wand (Computer)
Bacchetta Magica, strumento che seleziona pixel contigui di colore uguale o simile entro un certo margine di tolleranza. Si può usare per selezionare una qualsiasi area di colore che si stacca nettamente dal resto dell’immagine. A volte può essere comodo selezionare lo sfondo intorno ad un oggetto e poi invertire la selezione, per ritagliare o modificare solo l’oggetto.



Maglev (Computer)
Contrazione di MAGnetic LEVitation.



Maglia (Computer)
In una rete elettrica, il percorso chiuso che parte da un nodo e torna allo stesso.



Magnete (Computer)
Un dispositivo in grado di attrarre o respingere degli oggetti metallici. Genera un flusso magnetico che parte dal polo denominato convenzionalmente Nord, e che termina nel polo Sud.



Magneto-Ottico (Computer)
Detto anche MO. Unità di memoria di massa, di tipo rimovibile introdotto alla fine degli anni ’80, in cui i dati vengono registrati utilizzando sia un raggio laser (che "prapara" la superficie del disco) e sia una normale testina che magnetizza la superficie di un disco speciale. Anche se ereditano molte proprietà dai supporti ottici, i dischi magneto-ottici non necessitano di particolari filesystem per funzionare, infatti vengono riconosciuti dal sistema operativo come Hard Disk (e quindi possono essere normalmente formattati con filesystem FAT, HPFS, NTFS, etc.) e come tali possono essere scritti e cancellati più volte, anche parzialmente. I dischi MO, solitamente contenuti in una custodia di plastica rigida. La loro capacità è simile a quella di un normale CD ROM.



Magnetotermico (Computer)
Interruttore che interrompe la corrente in caso di un rapido aumento della corrente oltre il limite consentito (cortocircuito), o in caso di maggiore assorbimento di corrente (sovraccarico).



Magnetron (Computer)
Tubo elettronico al quale viene applicato un forte campo magnetico. Gli elettroni vengono indotti a seguire un cammino circolare che produce a sua volta un campo di radiofrequenza nella regione delle microonde.



Mail (Computer)
Genericamente sinonimo di posta, corrispondenza. Descrive più specificatamente la parte di un indirizzo Internet che precede il simbolo @, di solito si tratta del nome personale o anche nome utente.



Mail address (Computer)
Indirizzo di E-mail.



Mail bomb (Computer)
Grande quantità di messaggi inutili che arrivano attraverso la posta elettronica.



Mail bombing (Computer)
L’atto dell’invio del messaggio di posta, migliaia di volte e nello stesso momento, ad una vittima predestinata, fino a intasare la casella elettronica. A volte viene anche così definita la reazione messa in atto da alcuni utenti di Internet nei confronti dello spamming. Il mail bombing consiste, di solito in questo caso, nella restituzione al mittente di alcune decine di copie del messaggio indesiderato al fine di provocare un intasamento della sua casella di posta elettronica.



Mailbot (Computer)
Un programma che invia automaticamente risposte o repliche ai messaggi di posta elettronica.



Mail box (Computer)
In italiano letteralmente il termine significa casella di posta. L’equivalente Internet di una casella postale, ovvero casella postale elettronica messa a disposizione in genere da un Internet Service Provider (ISP) e utilizzata per ospitare i messaggi di posta elettronica che ciascun utente riceve o spedisce sulla grande rete internet. È uno spazio di memoria, situato nel computer del vostro fornitore, dove viene conservata la vostra posta elettronica fino a quando la prelevate collegandovi. In essa vengono recapitate le E-mail indirizzate all’utente, il quale può scaricarle sul proprio computer tramite un comune programma di posta elettronica come Outlook o Eudora (se la mailbox è di tipo POP3 o IMAP), oppure consultati direttamente tramite un browser. La mailbox ospita i messaggi che arrivano all’indirizzo E-mail ad essa associato, ovvero la parte di un indirizzo Internet che precede il simbolo @, di solito si tratta del nome personale o nome utente. Solo dopo che le E -mail sono trasferite o scaricate al PC dell’utente, e quindi recapitate, vengono definitivamente cancellate dal server.



Mail catch-all (Computer)
Un catch-all è un indirizzo E-mail che viene utilizzato per ricevere le E-mail che non sono state configurate su un determinato dominio.



Mail gateway (Computer)
Computer dedicato alla traduzione e scambio di messaggi E-mail tra sistemi di posta elettronica non compatibili. Fornisce anche il servizio di memorizzazione e invio differito alle singole caselle postali collegate.



Mail-list (Computer)
Lista elettronica, sistema per la distribuzione automatica di messaggi email a gruppi di iscritti.



Mail merge (Computer)
Unione di dati in un unico documento, procedura fondamentale per la stampa di etichette.



Mail processor (Computer)
Secondo programma del ’trittico’ di gestione posta per i sistemi BBS e i Point. Gli altri sono il mailer e l’editor. Il mail processor si incarica di smistare i messaggi contenuti nei pacchetti di posta in arrivo nelle rispettive aree messaggi, con un procedimento di tossing. Contestualmente scandisce le stesse basi preparando gli eventuali messaggi in uscita nel formato voluto (scanning). Esempi di mail processor molto diffusi sono: Squish conference processor (DOS e OS/2), IMail (DOS), FastEcho (DOS), XMail (DOS), WMail (DOS), Alice (MAC), Spot(Amiga), Point Manager (Amiga), WinMail (Windows).



Mail relay (Computer)
Inoltro di messaggi di posta elettronica effettuata da un mail server. Normalmente questo inoltro è ammesso se il mittente o il destinatario sono utenti autorizzati del mail server. In caso contrario, la maggior parte dei mail server rifiuta i messaggi per evitare fenomeni di spamming.



Mail server (Computer)
Server specializzato nella gestione della posta elettronica. Definisce il computer che risponde automaticamente alle richieste di informazioni via posta elettronica. In genere un Mail server consente di inviare messaggi verso destinatari remoti e di ospitare messaggi diretti ad utenti che hanno attivato una mailbox. Come una specie di ufficio postale. Si invia un comando specifico per ottenere un determinato file. Queste due attività fondamentali di un Mail server si basano sull’utilizzo di due protocolli: SMTP, per l’invio si messaggi, e POP3, per l’accesso alle mailbox.



Mail Spider (Computer)
Programmi che percorrono tutta la rete alla ricerca di indirizzi mail sono spesso usati dagli spammer per ottenere facilmente indirizzi di posta elettronica.



Mailer (Computer)
Programma per gestire la posta elettronica. Programma per BBS che gestisce i trasferimenti tra un nodo e un altro. E’ il primo dei programmi che costituisce il trittico per implementare un point cui fanno seguito un mail processor e un editor. Esempi sono: Portal of Power, FrontDoor, McMail, BinkleyTerm (DOS-OS/2), Lora (DOS-OS/2), TrapDoor (Amiga). Defionisce anche un programma per la gestione di posta elettronica, come ad es. Eudora ed OutlooK.



Mailing list (Computer)
ML in sigla. In italiano lista di posta. Insieme di indirizzi e-mail raggruppati sotto un unico nome e identificato da un indirizzo e-mail di lista. Ogni mailing-list possiede un proprio argomento di discussione e tramite l’invio e la ricezione di e-mail permette agli utenti iscritti di scambiarsi opinioni in merito. Lo scambio di informazioni non avviene in tempo reale, ma funziona attraverso l’invio delle mail degli utenti all’indirizzo di lista. Il software di gestione della mailing list poi si occupa di inviare automaticamente una copia delle e-mail all’indirizzo di posta elettronica di ogni iscritto interessato all’argomento. In genere gli utenti di una mailing list discutono su un argomento circoscritto e di interesse comune i cui interventi vengono distribuiti agli abbonati alla lista via posta elettronica (sono molto simili ai newsgroup, con la differenza che i messaggi non rimangono affissi in un luogo cui si deve accedere per la consultazione, ma sono spediti nella casella postale elettronica di ogni partecipante). In alcuni casi può essere prevista la presenza di un moderatore. Per poter ricevere o spedire messaggi all’interno di una mailing list occorre iscriversi. Come per i newsgroups, esistono particolari regole di netiquette e tutti i messaggi non inerenti all’argomento della mailing list vengono definiti OT, cioè Off Topic, che significa ‘fuori argomento’.



Mailing list moderata (Computer)
Una mailing list gestita da un moderatore.



Mailory (Computer)
Database di indirizzi sviluppato dalla TIN (Telecom Italia Net).



Mailreader (Computer)
Programma per la gestione di messaggi di posta elettronica (Eudora, Outlook ecc.)



Mailto (Computer)
Un protocollo internet utilizzato per inviare posta elettronica. Lo schema URL mailto che indica un indirizzo di posta elettronica, mailto:nome@dominio.it.



Main (Computer)
Con questo termine, che in inglese significa "principale", si definisce, nel linguaggio di programmazione, il componente primario di un programma, come ad esempio la routine iniziale.



Main board (Computer)
Vedi piastra o scheda madre. Più spesso chiamata "motherboard", in inglese significa "scheda principale". E’ la base su cui poggia la struttura del PC è su cui è anche installata la CPU. Vedi, più in dettaglio, Scheda madre.



Mainframe (Computer)
Computer centrale con elevate capacità di calcolo progettati per l’elaborazione batch piuttosto che per l’elaborazione interattiva. Grande sistema hardware dove l’unità centrale è collegata con altri computer e svolge la funzione principale o di smistamento. Prima della diffusione dei personal computer e dell’architettura client server, un mainframe costituiva il cuore di un sistema informativo, al quale gli utenti si connettevano tramite semplici terminali video. I mainframe piu’ potenti sono chiamati supercalcolatori e sono utilizzati soprattutto nella ricerca scientifica e per scopi militari. Il Mainframe in pratica è un grande e veloce computer dotato di notevole quantità di memoria, normalmente utilizzato per controllare un vasto numero di periferiche e di terminali. I mainframe sono adottati da grandi aziende, università, centri di ricerca, ecc. In tempi recenti la differenza tra mainframe e minicomputer si è naturalmente assottigliata a causa dell’aumento di potenza e prestazioni di questi ultimi, al punto che alcuni considerano questo termine arcaico. Definisce anche l’unità centrale di processo (CPU). Termine generalmente usato per indicare computer di grosse capacità. In internet invece in una pagina web composta da più pagine di diversa grandezza, il main frame rappresenta la finestra principale, che viene ricaricata durante la navigazione all’interno del sito.



Main memory (Computer)
Memoria principale costituita da un insieme di locazioni direttamente connesse con la CPU.



Main power entrance (Computer)
Presa di ingresso per l’alimentazione. Di solito posta sul retro delle apparecchiature elettronico/informatiche. Consente la connessione, tramite apposito cavo, alla presa di distribuzione dell’energia elettrica (tipicamente 220 Volt). Vedi anche socket.



Maintenance release (Computer)
Nuova versione di un programma che si distingue dall’originale per l’incremento nella parte decimale del numero di versione. Esempio da 4.0 a 4.1.



Maintainer o owner (Computer)
Chi si occupa della manutenzione di una mailing list (vedi).



Maiuscole / minuscole (Computer)
La distinzione fra lettere maiuscole e minuscole è, purtroppo, fondamentale in unix. Chiave e CHIAVE rappresentano due variabili o due entità diverse; tenerne conto quando si sviluppano applicazioni multipiattaforma.



MAJC (Computer)
Acronimo di Microprocessor Architecture for java Computing.



Majordomo (Computer)
Come listserv, un programma che gestisce le mailing list. Ovvero un indirizzo convenzionale cui si mandano E-mail contenenti istruzioni per abbonarsi o disabbonarsi ad una mailing list.



Malicius code (Computer)
Codice maligno certificato da Verisign. Codice pericoloso probabile portatore di virus o simili.



Mall (Computer)
Letteralmente significa centro commerciale. È un sito web al cui interno si trovano vari operatori commerciali che usufruiscono di servizi fondamentali per il commercio elettronico (spazio web, gestione degli ordini, consegna dei prodotti, ecc.). In pratica un ambiente ideale per chi deve vendere online, offre i servizi necessari per sviluppare e mantenere il proprio negozio virtuale: creazione del sito e manutenzione, supporto tecnico, gestione degli ordini, sicurezza, servizi di pagamento, pubblicità.




Mall virtuale (Computer)
Sito web all’interno del quale si trovano negozi virtuali di aziende diverse, ma con una infrastruttura tecnica comune. Può essere considerato una sorta di centro commerciale virtuale. I mall creano infatti le condizioni perfette per sviluppare e mantenere un negozio virtuale ovvero in generale per chi deve vendere online, offrendo i servizi necessari per sviluppare e mantenere il proprio negozio virtuale: creazione e manutenzione del sito, supporto tecnico, gestione degli ordini, transazioni, sicurezza, servizi di pagamento, pubblicità.



Malware (Computer)
Il nome deriva dalla contrazione di MALicious SoftWARE (letteralmente software malizioso). Termine che indica un qualsiasi software ritenuto pericoloso per un sistema. In pratica è un software creato per danneggiare il computer, per controllarlo a distanza o per annidarsi tra i suoi file e spiare quello che l’utente fa. Comprende virus, worm, cavalli di troia, spyware, dialer...



MAME (Computer)
Acronimo di Multiple Arcade Machine Emulator.



MAN (Computer)
Acronimo di Metropolitan Area Network. Vedi IEEE-802. Rete metropolitana di elaboratori. In pratica le man sono reti metropolitane di anelli in fibra ottica che raccolgono il traffico collegando più postazioni in un ambito geografico generalmente limitato con tipici valori di superficie che va dai 3 ai 100 km. e distribuiscono i flussi d’informazione provenienti dal backbone.



Man in the middle (Computer)
Osservatore malevolo che sorveglia un punto della rete, in attesa che transitino dati interessanti quali parole chiave o numeri di carta di credito. Esistono programmi (Sniffer) che effettuano questa azione in maniera automatica.



Manchester encoding (Computer)
La codifica usata per la trasmissione di bit su una rete Ethernet. Il segnale passa da un valore di tensione positivo a un valore di tensione negativo per indicare la cifra binaria 0 e da un valore di tensione negativo a un valore di tensione positivo per indicare la cifra binaria 1. La transizione avviene nella seconda metà del periodo temporale riservato a quel bit e si sviluppa con una velocità definita e costante così da fornire una frequenza di sincronizzazione per tutte le macchine collegate alla rete. Nel caso di Ethernet questa frequenza è di 20 MHz.



Mandelbrot benoit (Computer)
Matematico che ha sviluppato i "frattali", forme matematiche caratterizzate dall’irregolarita’ in uno schema ripetitivo, impiegate per generare immagini complesse.



Manifesto (Computer)
Nei newsgroup indica l’argomento trattato, le informazioni su chi lo ha creato e gli eventuali moderatori. in pratica il documento che contiene le regole di comportamento specifiche di un newsgroup italiano. Da leggere tassativamente prima di partecipare.



Maniglie (Computer)
Sono le caselle quadrate che appaiono negli angoli ed ai lati del rettangolo di delimitazione di un’area quando questa è selezionata. Le maniglie vengono utilizzate per ridimensionare un’area.



Manipolare (Computer)
Sinonimo di elaborazione. In ambito grafico significa lavorare su un’immagine modificandone l’aspetto tramite diverse tecniche digitali di fotoritocco.



Manuale di installazione (Computer)
Installation manual. Manuale di riferimento, fornito assieme al programma, che fornisce le istruzioni e indica le procedure per la corretta installazione del software in relazione al tipo di configurazione del sistema disponibile.



Manutenzione (Computer)
Maintenance. Insieme delle attivita’ finalizzate all’ottimale funzionamento di un sistema hardware o di un software.



MapCache (Computer)
Funzionalità simile alla "chaching" che, invece di copiare i file a cui si accede più frequentemente dalla cache alla RAM, tratta il contenuto della cache come una porzione della RAM stessa. In conseguenza di ciò si ottiene un’ulteriore risparmio di tempo e di memoria, migliorando ulteriormente le prestazioni del PC. (vedi anche caching).



MAPI (Computer)
Acronimo di Messaging Application Programming Interface. Interfaccia di programmazione supportata dai sistemi operativi Windows per la gestione di messaggi di posta elettronica.



Maple (Computer)
Sistema per l’algebra su computer. E’ uno dei più potenti software di calcolo simbolico (Computer Algebra System) ed è disegnato come un foglio di lavoro worksheet input-output che fornisce circa 2.500 funzioni built-in, nel quale è possibile articolare e strutturare calcolo simbolico e numerico, programmazione, grafica 2D e 3D; è possibile definire e manipolare oggetti matematici in forma simbolica, e definire le operazioni o relazioni tra essi.



Mappa di Immagini (Computer)
Immagine grafica bitmap che contiene collegamenti a più URL tramite aree sensibili sull’immagine. È possibile fare clic su diverse aree di una mappa di immagini per passare alle diverse risorse di un sito. Le mappe di immagini possono essere sul lato client o sul lato server. Le mappe di immagini del server creano una mappa di tutti gli URL del server e richiedono quindi script sul server. Diversamente, le mappe di immagini del client non richiedono l’intermediazione degli script del server, perché la mappatura degli URL è inclusa in un file HTML.



Mappe cliccabili (Computer)
Immagini inserite in un ipertesto WWW che una volta selezionate producono da parte del client una richiesta di attivazione di un particolare programma al quale vengono comunicate le coordinate del pixel clickato.



Mapping (Computer)
Termine generico per identificare un meccanismo di corrispondenza tra due oggetti: una proprietà esterna con una interna oppure un oggetto di una classe con un altro oggetto, allo scopo di registrare le relazioni, le contrapposizioni, le diversità e le similitudini tra un oggetto ad un altro.



MAPS (Computer)
Acronimo di Mail Abuse Prevention System, in italiano Sistema di prevenzione contro l’abuso della mail. Di fatto è una delle più importanti Black-list oggi disponibili sulla rete. Qui vengono sopratutto segnalate le UCE (Unsolicited Commercial E-mail), ossia messaggi in posta elettronica non richiesti dal contenuto commerciale.



Marcatore (Tag) (Computer)
Nel linguaggio html un marcatore rappresenta una parola chiave che indica all’interprete html come gestire una porzione di testo, un disegno ecc.



Marimba castanet (Computer)
Programma client per poter ricevere dei "canali radio o tv", dai siti WEB, attraverso la rete con una procedura di sintonizzazzione dei canali, chiamato anche turner.



Mark (Computer)
Punto di riferimento. Algoritmo o tipo di programma a test, relativamente semplice, che consente di valutare le caratteristiche e quindi l’efficenza di un computer, di un linguaggio di programmazione o di un sistema operativo. Definisce anche uno dei due stati assunti da una linea nella comunicazione seriale.



Mark1 (Computer)
Detto anche Harvard Mark o Automatic Sequence Controlled Calculator. La prima famosa macchina per il calcolo automatico a schede perforate, realizzata nel 1944. Riusciva a sommare 23 cifre in 6 secondi e pesava 5 tonnellate. Progettata dal prof. H. H. Aiken presso l’Università di Harward.



Marketing mix (Computer)
L’insieme di tutti gli elementi che possono influire sul successo commerciale di un prodotto, riconducibili scolasticamente alle "quattro P": Product, Price, Placement, Promotion (Prodotto, Prezzo, Distribuzione, Comunicazione/Promozione).



Marketplace (Computer)
Letteralmente "luogo del mercato". Il termine descrive un mercato fisico dove prodotti e servizi vengono scambiati in forma tangibile, in opposizione al marketspace il cui obiettivo è l’incontro di domanda e offerta di beni e servizi sfruttando Internet e strutturati in genere a livello aziendale e non a quello di consumatore finale. Esistono marketplace verticali (come quelli dei metalli o dei prodotti chimici), generalisti (di minor successo) o che fanno capo a un determinato gruppo di aziende o a una sola azienda. Fiat e Bayer ad esempio hanno propri marketplace.



Marketspace (Computer)
Letteralmente in italiano "spazio del mercato". Il termine indica un mercato virtuale dove, grazie all’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), vengono scambiati prodotti e servizi sotto forma di informazioni digitalizzate.



Markup (Computer)
Contrassegno. Tipo di linguaggio come l’html,o il Troff su Unix o Latex. Parte dal testo aggiungendovi alcuni particolari di stile o di formattazione attraverso specifici comandi, tag nel caso dell’html.



Markup language (Computer)
Linguaggio per la descrizione di una pagina di testo (allineamento, grassetto, sottolineato etc.). Il linguaggio HTML utilizzato per la realizzazione delle pagine Web, ne è un’esempio.



MARS (Computer)
Acronimo di Multicast address Resolution Service.



MARSAT (Computer)
Acronimo di Mars Aerostacionary Relay Satellite.



MAS (Computer)
Acronimo di Multilevel Analog Signaling.



Maschera (Computer)
Selezione di un gruppo di pixel di un’immagine effettuata con uno o più strumenti diversi, al fine di apportarne delle modifiche, nella tonalità, nel contrasto, nel contenuto; lasciando inalterato il resto dell’immagine. Definisce anche la configurazione di bit utilizzata per abilitare o disabilitare la ricezione del segnaledi interrupt da parte di un microprocessore.



Maschera di input (Computer)
Input mask. Schema ragionato volto a facilitare l’immissione dei dati nel computer.



Maser (Computer)
Acronimo di Microwave Amplification by Stimulated Emission of Radiation. Si tratta di emissione di microonde stimolata da emissione di radiazione. Il principio è lo stesso utilizzato per il laser che però funziona nel visibile. La radiazione costituita da campi elettromagnetici ad una certa frequenza stimola una transizione dai livelli fondamentali di energia a quelli eccitati favorendo l’inversione della popolazione statistica e l’emissione amplificata successiva. Il primo maser venne costruito da Charles H. Townes, J. P. Gordon, e H. J. Zeiger alla Columbia University nel 1953. Per produrre l’amplificazione delle microonde alla frequenza di 24 gigahertz. l’apparecchio utilizzava l’ emissione stimolata in un flusso di molecole di ammoniaca energizzata su cui lavoro anche Joseph Weber.



MASH (Computer)
Acronimo di Multi Stage Noise Shaping.



Mask (Computer)
Genericamente maschera. Una struttura di caratteri, o bit, che è usata per controllare la ritenzione o l’eliminazione di porzioni di un’altra struttura di caratteri, o bit.



Massa (Computer)
Per convenzione la parte di un circuito elettrico a potenziale zero.



Mass mailer (Computer)
Programma ostile che invia messaggi di e-mail ad un vasto numero di persone, ad esempio a tutti gli indirizzi presenti in una rubrica elettronica.



Mass storage (Computer)
Memoria di massa, pertinente ad un dispositivo, diverso dalla memoria centrale, che può immagazzinare una grande quantità di dati facilmente accessibili alla CPU. Esempi di ciò possono essere i nastri magnetici ed i vari tipi di dischi.



Massimizzare (Computer)
Allargare al massimo le dimensioni di una finestra.



Master (Computer)
In italiano capo, padrone, principale. Componente o segnale di riferimento. Termine utilizzato in vari campi, nastro master, disco master, etc. Definisce anche l’apparecchiatura principale o device pilota che, in un insieme, governa le altre, definite secondarie o slave (schiavo). Definisce inoltre il linguaggio autore, sviluppato dalla Olivetti, orientato alla realizzazione di corsi di istruzione e di addestramento mediante tecniche CAI. Nel campo della duplicazione è invece il supporto ottico originale (Cd, Dvd) a partire dal quale si effettuano le copie in duplicazione.



Master clock (Computer)
Sorgente di segnali standard digitali richiesti per operazioni sequenziali di un dispositivo elettronico. Nel computer, di solito, consiste invece in un generatore di impulsi a intervalli di tempo fissi e regolari, da 1 MHz a 5 MHz a 50 MHz a 200 MHz a ...



Master keyboard (Computer)
Tastiera che invia i messaggi Midi o USB.



Masterizzatore (Computer)
ll masterizzatore è un dispositivo hardware atto a creare (incidere) o duplicare compact disc (cd) o dvd di dati, audio e/o video. A differenza della duplicazione industriale questo tipo di duplicazione è soggetta a flussi di dati estranei presenti su PC. L’utilizzo di robot automatici non collegati al PC permette potenzialmente di evitare il problema. E’ possibile utilizzare tali dispositivi per: masterizzazione di Cd-R/Dvd-R/Dvd+R, in cui la scrittura sul supporto è definitiva e come tale non più modificabile. Su queste macchine un disco può essere scritto una sola volta; masterizzazione di Cd-RW/Dvd-RW/Dvd+RW, o supporti riscrivibili, sui quali è possibile effettuare operazioni di cancellazione dei dati presenti all’interno degli stessi e quindi riutilizzo per nuove scritture come fosse un superfloppy.



Masterizzazione (Computer)
Procedimento di memorizzazione dei dati all’interno di un CD ROM.



Mastery learning (Computer)
Apprendimento con padronanza. Metodologia didattica, definita da B. S. Bloom e finalizzata a far acquisire abilita’ e conoscenze fondamentali (saper fare), in un contesto di scuola di massa. E’ fondata su due importanti funzioni dell’attivita’ didattica: la valutazione e la compensazione/recupero che fondano la loro azione sul principio della retroazione. Costituisce un importante progresso rispetto alla rigidita’ della metodologia classica.



Matching (Computer)
Comparazione.



Mathematic (Computer)
Linguaggio di programmazione specifico che consente all’utilizzatore di disporre in simulazione di un vero e proprio laboratorio sperimentale di matematica.



MATHML (Computer)
Acronimo di Mathematical Markup Language. Applicazione di XML utilizzata per rappresentare il contenuto delle notazione matematiche in formato strutturato sia in internet che Extranet.



Matrice (Computer)
Lista di variabili dello stesso tipo e con lo stesso nome. Si possono creare matrici di numeri, stringhe e oggetti. Si può accedere agli elementi di una matrice tramite i rispettivi indici.



Matrice attiva (Computer)
Tipo di monitor LCD utilizzato nei computer portatili; in un display a matrice attiva, ogni punto luminoso viene acceso o spento individualmente, a differenza dei display a matrice passiva nei quali i punti sono accesi o spenti in righe o colonne. Per questo motivo i display a matrice attiva risultano più luminosi di quelli di tipo passivo e riproducono meglio le immagini in movimento come i filmati video.



Matrice di punti (Computer)
Nella stampante indicqa una tecnologia di stampa. La qualità è inferiore sia alla inkjet sia alla laser (vedi anche Dot-matrix).



Matrice a punti (Computer)
Dot matrix. Metodo di visualizzazione o di stampa di un carattere, formato tramite una griglia o matrice di punti (tipic. 9x16 punti).



Matrice passiva (Computer)
Tipo di monitor LCD utilizzato nei computer portatili, di qualità inferiore rispetto ai monitor a matrice attiva.



Matrix (Computer)
In italiano matrice. Conformazione a schema rettangolare di elementi. Una tabella può essere considerata una matrice.



MATV (Computer)
Abbreviazione per Master Antenna TeleVision.



MAU (Computer)
Acronimo di Media attachment Unit. Definisce anche l’acronimo di "Multistation Access Unit".



MAX (Computer)
Acronimo di Matrox Animation eXpress.



MAXMTU (Computer)
Acronimo di MaxiMum Transmission Unit.



Maxwell (Computer)
Metodo di risoluzione delle reti elettriche. Definisce anche le celebri equazioni matematiche, sintesi dei principi dell’elettricità.



MB (Computer)
Acronimo di megabyte, un milione di byte, per la precisione 1.048.576 caratteri, corrispondenti a 500 pagine di testo. È la misura della capacità della memoria rem di un computer o della quantità di caratteri immagazzinabili in un disco fisso. Gli altri prefissi sono: Tera, mega, kilo ecc. Definisce anche l’acronimo di MainBoard (MotherBoard).



MBE (Computer)
Acronimo di Molecular Beam Epitaxy.



MBIT (Computer)
Vedi magabit.



MBIT/S (Computer)
Vedi magabit al secondo.



MBONE (Computer)
Contrazione di Multicast BackbONE, è un metodo sperimentale di trasmissione di video digitali su internet in tempo reale attraverso una rete multimediale internazionale posta all’interno di Internet per il passaggio delle informazioni multimedial. in pratica una speciale sottorete Internet che supporta i video live o altri sistemi multimediali.



Mbps (Computer)
Megabytes per secondo, è una velocità di trasmissione di informazioni. 1MBps equivale a 1,048,576 byte trasmessi al secondo.



MBR (Computer)
Acronimo di Master Boot Record; detto anche MBS Acronimo di Master Boot Sector. Un sinonimo in italiano è record d’avvio. Programma residente su disco che consente di avviare il Sistema Operativo. In pratica il primo settore fisico di un hard disk e corrisponde al primo settore della traccia 0, faccia1 del disco. Questo settore contiene normalmente la tabella delle partizioni del disco ed eventualmente le istruzioni di avvio del sistema operativo; è il settore che viene letto per primo, durante la sequenza di boot, e che permette di far partire il sistema operativo.



MBS (Computer)
Acronimo di Master Boot Sector. Vedi MBR.



MBU (Computer)
Acronimo di Multiple Business Unit.



MC (Computer)
Acronimo di Magnetofon Cassette.



MCA (Computer)
Acronimo di Micro Channel Architecture. E’ il BUS dei PS/2 IBM, creato nel 1987, adottato anche da qualche altro costruttore senza pero’ mai diventare un vero standard di mercato. E’ stato progettato per sopperire alle lacune del bus ISA e quindi e’ concorrente del bus eisa. Ha un bus dati a 32 BIT, 10 MHz di clock e capacita’ di autoconfigurazione.



MCAD (Computer)
Acronimo di Mechanical Computer Aided Design. Programmi di tipo CAD per la progettazione di parti meccaniche.



MCB (Computer)
Acronimo di Memory Control Block. Vedi.



MCC (Computer)
Acronimo di Media Control Center.



MCCS (Computer)
Acronimo di Monitor Control Command Set.



MCD (Computer)
Acronimo di Mini-Client Driver.



MCD (Computer)
Acronimo di Motherboard Configurable Devices.



MCGA (Computer)
Acronimo di MultiColour Graphics Adapter, scheda video standard creata dalla IBM nel 1985 come evoluzione della CGA, con risoluzione massima 640x480 ed un massimo di 256 colori utilizzabili solo con la 320x200.



Mcgraw hill (Computer)
Casa editrice multinazionale che tra l’altro ha in catalogo numerosi libri di informatica anche in lingua italiana.



MCH (Computer)
Acronimo di Memory Controller Hub.



MCI (Computer)
Acronimo di Media Control Interface. interfaccia standard per la gestione delle periferiche e dei file multimediali. Il sistema operativo Windows dispone di due tipi di interfaccia di questo tipo: MIDI, per la gestione dei "sequenser"; WAV, per i file sonori.



MCI Mail (Computer)
Un sistema commerciale di posta elettronica gestito da una società telefonica statunitense collegata ad internet. Disponendo di un account MCI Mail si avrà un indirizo Internet composto di cifre, e un indirizzo composto dal nome utente: "1234567@mcimail.com" oppure "nomeutente@mcimail.com".



MCNS (Computer)
Acronimo di Multimedia Cable Network Systems.



M - Commerce (Computer)
Commercio elettronico basato o ottimizzato sull’utilizzo di dispositivi mobili, come telefoni cellulari o PDA. Il termine deriva dall’espressione inglese Mobile Commerce. Questo termine ha prodotto il neologismo merchant. Nell’ambito del commercio elettronico rappresenta il venditore di un bene o servizio. Il termine inglese significa letteralmente Mercante.



MCS (Computer)
Acronimo di Multipoint Communications Systems.



MCT (Computer)
Acronimo di MOS Controlled Thyristor.



MCU (Computer)
Acronimo di MCA Configuration Utility.



MD (Computer)
Acronimo di MiniDisc. Nel DOS comando che serve per creare una directory.



MD2 (Computer)
Algoritmo di codifica hash sviluppato nel 1989 da Ronald Rivest ed ottimizzato per processori a 8 bit. Le specifiche sono pubblicate come RFC 1319. Esistono delle varianti di questo algoritmo (MD4, MD5) ottimizzati per processori a 32 bit. L’acronimo sta per Message Digest algorithm 2.



MD5 (Computer)
(Message Digest #5) Sistema di crittografia unidirezionale. Algoritmo di hashing utilizzato nel protocollo radius.



MDA (Computer)
Acronimo di Monochrome Display Adapter. Standard video in B/N dei primi computer (anni ’80) in sola modalità testo e senza supporto per la grafica. Indicato per computer usati come terminali. Utilizzato nel primo PC IBM. Vedi anche CGA, HGC.



MDAC (Computer)
Acronimo di Microsoft Data Access Components.



MDF (Computer)
Acronimo di Mobile Data Framework. Il formato speciale dei floppy, che raggiunge capacità di quasi 2MB, utilizzato dalla Microsoft per la distribuzione del software.



MDI (Computer)
Acronimo di Multiple Document Interface. Indica un programma in cui l’utente può lavorare su più di una finestra. Esempio di applicazione MDI sono i fogli di Excel. Vedi anche SDI.



MDPA (Computer)
Acronimo di Monochrom Display and Printer Adapter.



MDRAM (Computer)
Acronimo di Multibank Dynamic Random Access Memory.



MDS (Computer)
Acronimo di Multipoint Distribution Service.



MDU (Computer)
Acronimo di Multiple Dwelling Unit.



Media (Computer)
Plurale latino di: medium = mezzo. Questo concetto comprende tutti gli strumenti usati dall’uomo per comunicare. Per antonomasia i cosiddetti mezzi di comunicazione di massa cioè che trasmettono unilateralmente dati uguali per tutti ovvero che si possono ricevere, ma cui non c’è modo di rispondere interattivamente (radio, tv ecc). Alcuni media possono invece essere a interazione individuale (telefono, posta ecc). In informatica indica in generale il supporto e formato di archiviazione e distribuzione delle informazioni; videocassette, dischetti, dischi ottici, stampati, ecc.



Mediacloq (Computer)
Tecnica di protezione (anticopia) per i CD audio prodotta da Sunncomm.



Media education (Computer)
E’ quella disciplina educativa atta a sviluppare un approccio critico e consapevole ai media. Essa si compone di due aspetti: l’educazione ai media per comprenderne in modo critico utilizzo, linguaggi e cultura ad essi connessi e l’educazione con i media usati come strumenti per la didattica di altre materie.



Media planner (Computer)
Pianificatore dei media. È il tecnico che seleziona e programma le uscite di un messaggio pubblicitario sui vari media e sui vari veicoli, con l’obiettivo di ottimizzare il numero delle esposizioni al messaggio pubblicitario da parte del maggior numero possibile di individui facenti parte del target. In altri termini, il media planner predispone le condizioni che rendono possibile conseguire la prevista copertura e la prevista frequenza. Rientrano tra l’altro nell’attività del media planner: le simulazioni e le valutazioni alternative al piano media; la verifica e l’ottimizzazione del piano in funzione delle opportunità di acquisto di spazi e/o tempi pubblicitari; i procedimenti di indagine, con verifica di congruenza del piano media rispetto agli obiettivi di comunicazione della campagna.



Mega (Computer)
Prefisso che indica un milione (1.000.000).



Mega pc (Computer)
Acronimo di MSI Entertainment and Gaming Appliance.



Megabit (Computer)
Viene rappresentato con Mbit ed equivale a 1024x1024 BIT (1.048.576 bit).



Megabit al secondo (Computer)
Unità che misura la quantità d’informazione che in un secondo si sposta su una linea di comunicazione. Viene misurata in multipli di 1.048.576 (mega) BIT.



Megabyte (Computer)
Detto anche MB. Parola di origine graca mega, grande. E’ l’unità di misura per le memorie di un computer o la capacità di un disco rigido. Un megabyte equivale a 1.048.576 BYTE (1024x1024) ovvero circa 8 milioni di bit. In pratica però, nei calcoli della capacità dei dischi ad esempio, il Mbyte, che per definizione è uguale a 1000Kbyte (ossia 1000x1024), assume come valore: 1.024.000 byte e non 1.048.576 byte.



Megahertz (Computer)
Unità di misura della frequenza. Corrisponde a 1.000.000 di cicli al secondo; vedere anche hertz. Tutti i processori funzionano generando ogni secondo una certa quantità di impulsi elettrici. L’unità utilizzata per misurare la quantità di impulsi che la CPU è in grado di generare in un secondo (la cosiddetta frequenza di clock) è il MHz. Ogni MHz equivale a un milione di impulsi (o cicli) al secondo. Per eseguire ciascuna delle operazioni che consentono il funzionamento del PC, il microprocessore impiega uno o più cicli, a seconda della complessità dell’operazione stessa.



MEL (Computer)
Acronimo di Maya Embedded Language.



Membro (Computer)
Nella programmazione ad oggetti, ciascun elemento, sia esso proprietà che metodo, che consente di definire le caratteristiche di un oggetto e le sue funzionalità. Una proprietà e un metodo, quindi, sono membri di un oggetto.



Memex (Computer)
Memory extension. Sorta di stazione di lavoro elettronica, descritta da Vannevar Bush nell’immediato dopoguerra, capace di facilitare, mediante tecniche ipertertestuali, la consultazione di grandi quantita’ di informazioni archiviate su microfilm. Tale macchina, destinata a simulare in una visione analogica i comportamenti cognitivi del cervello umano, non fu costruita a causa dell’inadeguatezza della tecnologia del tempo. L’intuizione di Bush, pero’, ebbe riscontro negli anni ottanta con la diffusione dei personal computer, i CD-ROM, i software ipertestuali.



Memmaker (Computer)
Nel dos configura in modo automatico la gestione della memoria.



Memo (Computer)
Tipo di campo che include stringhe di testo lunghe, in genere di oltre 255 caratteri.



Memoria (Computer)
Memory, storage. La parte di un computer che trattiene le informazioni (dati e/o programmi). E’ costituita da locazioni indirizzabili singolarmente. Esistono diversi tipi di memorie: RAM, ROM, di massa ecc. La capacita’ della memoria è la quantità di dati che può essere memorizzata e si misura in byte, kilobyte, magabyte e gigabyte. Definisce anche in generale qualsiasi dispositivo in grado di memorizzare dei dati.



Memoria a bolle (Computer)
Bubble memory. Memoria di massa permanente, di grandi capacita’ e ad alta velocita’ di accesso, in cui le informazioni sono memorizzate in presenza "1" o in assenza "0" di piccole aree magnetiche a forma sferoidale. Costituisce una valida alternativa ai floppy disks.



Memoria alta (Computer)
Il segmento di ram (64 Kb) immediatamente seguente il primo Mb. Visibile da dos in modalità reale a causa di un bug presente nei processori 80286 (e poi mantenuto per compatibilità). Dalla locazione FFFF:0000 alla FFFF:FFF0.



Memoria base (Computer)
Sono i primi 640 Kb di memoria di un computer IBM compatibile.



Memoria cache (Computer)
Memoria nascosta. O anche memoria di transito; memoria ad alta velocità, in cui vengono poste le istruzioni dei programmi in esecuzione allo scopo di aumentare la velocità di elaborazione e di trasferimento dei dati. In pratica la memoria cache è un tipo di memoria temporanea di immagazzinamento dei dati ad accesso veloce che contiene le informazioni di uso più frequente. Si puo’ trattare sia di un’area riservata della ram sia di un dispositivo indipendente. La memoria cache è costituita dalla Static ram (sram), che è più veloce della Dynamic ram (dram). Dato che il computer accede frequentemente agli stessi dati o alle stesse porzioni di programma, immagazzinare questi dati nella cache consente un sensibile aumento delle prestazioni. Il computer utilizza due livelli di cache il primo è incorporato nel processore, mentre il secondo risiede nella memoria esterna.



Memoria centrale (Computer)
Vedi memoria principale.



Memoria convenzionale (Computer)
Conventional memory. Detta anche memoria base, è quella parte della RAM di un personal computer al di sotto dei primi 640 KB utilizzabile direttamente dai programmi MS-DOS in modo reale. Dalla locazione 0000:0000 alla 9000:FFFF.



Memoria di massa (Computer)
Mass storage. Dispositivo che consente la registrazione e/o lettura di grandi quantità di dati. La Memoria secondaria di un computer, dove grandi quantita’ di infromazioni possono essere immagazinate permanantemente su vari tipi di supporto (dischi, nastri). In pratica termine col quale viene genericamente indicato un supporto di memorizzazione esterno o interno sul quale salvare dati in modo permanente, quali ad esempio un Floppy disk, un Hard Disk, una unità nastro, un CD Rom, etc. L’accesso a questa memoria e’ molto piu’ lento rispetto alla memoria principale.
per saperne di più http://www.csiaf.unifi.it/online/principi/supporti.html



Memoria espansa (Computer)
Expanded memory. Memoria detta anche EMS gestibile dai programmi MS-DOS in aggiunta ai 640 KB di memoria convenzionale, compresa fra i 640 KB e 1 MB. é utilizzabile con un apposito device driver a blocchi di 64 KB ciascuno. Il termine descrive infati il tipo di memoria, fino a 8 Mb, usata dalle applicazioni MS-DOS che la supportano, tramite gestori di memoria espansa come ad esempio EMM386.EXE. L’uso della memoria espansa e’ definito dalle Expanded Memory Specifications (EMS). Alcuni programmi per MS-DOS richiedono specificatamente l’esistenza di memoria espansa, e quindi il caricamento del relativo driver in CONFIG.SYS. Windows non richiede questo tipo di memoria e se viene eseguita un’applicazione MS-DOS che ne fa uso, la emula internamente.



Memoria estesa (Computer)
Extended memory. E’ quella parte di memoria che risiede oltre il primo Megabyte di memoria principale. Dfinisce infatti il tipo di memoria oltre il primo Mb accessibile quando il computer lavora in modo protetto. Anche questa ha bisogno di un driver per essere vista dal sistema operativo, ad esempio HIMEM.SYS. L’uso della memoria estesa e’ definito dalle Extended Memory Specifications (XMS).



Memoria flash (Computer)
Sono memorie "trasportabili", che sono intercambiabili (un po’ come i "vecchi" floppy disc) e che servono per archiviare dati soprattutto in dispositivi portatili, come le fotocamere digitali, i palmari, le videocamere digitali. Tra i primi formati di memorie flash introdotti sul mercato vi sono le Compact Flash di tipo I e di tipo II, affiancate dalle schede MultiMedia (MMC), leggermente più grandi delle Compact Flash, e la cui evoluzione è rappresentata dalle schede SD (Secure Digital) che a differenza delle MMC sono dotate di controller. Completano il panorama, le Smart Media (standard molto diffuso ma molto lente in lettura e scrittura (otto volte più di una Compact Flash), le Memory Stick di Sony, le xD-Picture Card (schede di memoria molto piccole e più veloci delle SmartMedia) e il microdrive di IBM (disco rigido di grandi capacità messo a punto da IBM: grande come una moneta da un euro, può superare un Gb di capacità).



Memoria locale (Computer)
Viene chiamata così la memoria presente in una scheda (es. scheda grafica) per distinguerla dalla memoria di sistema.



Memory leak (Computer)
Indica un programma, che continua a richiedere memoria al sistema operativo senza mai liberare quella che non sta usando.



Memoria non paged (Computer)
Memoria di cui non è possibile eseguire il paging.



Memoria non volatile (Computer)
Memoria normalmente a sola lettura (rom), capace di memorizzare dati in modo permanente. I dati rimangono in memoria anche quando il computer viene spento.



Memoria principale (Computer)
Main memory. L’insieme di RAM e ROM a cui la CPU può rivolgersi direttamente. Memoria primaria interna del computer, costituita da numerosi circuiti elettronici ad accesso casuale, che contiene i programmi e i dati da elaborare. Tali programmi e dati possono essere immessi da un operatore, mediante digitazione della tastiera, per trasferimento dalla memoria di massa o mediante scanner. La capacita’ della memoria centrale si misura in byte.



Memoria RAM (Computer)
Acronimo di "Random Access Memory, cioè memoria ad Accesso casuale. E’ la memoria ad alta velocità contenuta nei circuiti dei computer, sulla quale si possono eseguire operazioni di lettura e scrittura. Registra tutti i dati immessi nel computer mentre lavoriamo e perde il suo contenuto (se non è stato "salvato") al suo spegnimento.



Memoria ROM (Computer)
Memoria di sola lettura in cui sono collocate tutte le informazioni fondamentali del computer: non è "volatile" come la memoria RAM.



Memoria superiore (Computer)
Upper Memory. La parte di memoria di 384 Kb oltre la memoria convenzionale. Dalla locazione A000:0000 alla F000:FFFF.



Meta tag (Computer)
Particolari "istruzioni" che possono essere inserite nel codice html di una pagina Web per fornire informazioni che non influiscono sull’aspetto fisico della pagina, ma che sono ugualmente importanti. Ci sono ad esempio meta tag che indicano agli spider dei motori di ricerca le parole chiave di un sito. Altri meta tag contengono informazioni sul tipo di programma usato per creare la pagina Web o il suo autore.



Memoria video (Computer)
Porzione di memoria destinata a contenere la riproduzione esatta del contenuto del video. In genere la CPU può accedere direttamente alla memoria video migliorando le prestazioni del sistema. Definisce infatti la memoria usata nelle schede grafiche per gestire i dati visualizzati sullo schermo, è in funzione della risoluzione video e del numero di colori utilizzabili.



Memoria virtuale (Computer)
Virtual memory. Sistema che consente di usare un certo spazio di memoria RAM come se fosse un disco extra. In pratica una tecnica di gestione della memoria che permette a un programma di averne a disposizione più di quanta ne sia fisicamente disponibile in un sistema. Il sistema operativo utilizza parte del disco fisso come memoria aggiuntiva, creando uno spazio detto file di scambio o swap file, le cui dimensioni sono variabili a seconda della necessità.



Memoria volatile (Computer)
Memoria ad accesso casuale (ram) che memorizza informazioni fintanto che il computer è collegato a una fonte di alimentazione. In caso si chiusura volontaria o accidentale viene perso tutto ciò che non è stato salvato ovvero registrato nella memoria fissa del computer.



Memorizzazione su disco (Computer)
Archiviazione di dati su disco magnetico. I dati vengono distribuiti su tracce concentriche, analogamente a quanto avviene sui dischi musicali.



Memory control block (Computer)
La struttura dati contenente la lunghezza, il proprietario (ed altre informazioni) di una parte di memoria gestita dal DOS. La funzione 52h (INT 21h) si occupa di questo aspetto.



Memory map (Computer)
Un diagramma delle locazioni disponibili di memoria nella memoria principale di un computer, con l’indicazione della eventuale destinazione privilegiata di ciascuna di esse.



Memory mapped I/O (Computer)
Una gestione dell’Input/Output fatta con le stesse istruzioni utilizzate per la memoria e con gli indirizzi coincidenti con una parte della stessa memoria.




Memory mapping (Computer)
Mappatura della memoria. Un modo operativo del computer in cui i BIT più significativi di un indirizzo virtuale sono sostituiti da un numero mutevole che fornisce la rilocabilità dei programmi.



Memory Stick (Computer)
In alcuni casi la registrazione delle fotografie avviene su una pratica memoria rimovibile detta Memory Stick. Questo nuovo formato sviluppato da Sony, e sostenuto da altri numerosi costruttori, prevede una flash memory grande come un "chewingum", disponibile in varie dimensioni fino a 64 MB. Un adattatore Pc Card permette di trasferire i dati registrati in questo supporto su qualsiasi tipo di computer.



MEMS (Computer)
Acronimo di Micro-Electro-Mechanical System.



Mendoncino (Computer)
E’ il nome del progetto del processore Intel Celeron.



Menù (Computer)
Lista, generalmente incolonnata, di comandi ed opzioni che fanno parte di un programma da cui scegliere tra molteplici funzioni. Le possibili alternative, se selezionate cliccandoci sopra, consentono di procedere nella fruizione del programma attraverso itinerari diversi. E’ il sistema molto utilizzato dai sistemi operativi grafici.



Menù a cascata (Computer)
Sottomenù visualizzato in seguito alla selezione di una voce di un altro menu. I menù a cascata sono detti anche Cascading menù.



Menù a tendina (Computer)
Sottomenù visualizzato cliccando sui comandi presenti in una barra dei memù. I menù a tendina sono anche detti Pull-down menu.



Menù contestuale (Computer)
Menù le cui voci dipendono dal contesto in cui il menu stesso viene attivato. Un esempio di menù contestuale è rappresentato, in ambito Windows, dai menù visualizzati cliccando con il tasto destro del mouse su un’icona.



Menù di avvio (Computer)
Menù visualizzato all’avvio di un’applicazione. Nei sistemi operativi Windows, il menù di avvio è rappresentato dal menu attivabile cliccando sul pulsante Start.



Menù interfaccia (Computer)
Software che visualizza un elenco di opzioni sullo schermo.



Menù principale (Computer)
Menù iniziale di un’applicazione che consente di visualizzare altri menù.



MER (Computer)
Acronimo di Micro Electronic Relay.



Merchant (Computer)
Nell’ambito del commercio elettronico rappresenta il venditore di un bene o servizio. Il termine inglese significa letteralmente Mercante.



Merge (Computer)
In italiano fusione, miscelazione. Realizzazione di un unico elenco ordinato di dati, mediante la fusione di 2 o più elenchi.



MERIT- INP (Computer)
Acronimo di Merit INternodal Protocol.



MESFET (Computer)
Acronimo di MEtal Semiconductor Field Effect Transistor.



Message board (Computer)
Forum di discussione completamente automatico sul modello dei Newsgroup usenet. Le message board sono programmi in Perl residenti su server e completamente automatizzati, dall’iscrizione alla pubblicazione dei messaggi.



Messaggi vacanze (Computer)
È una funzionalità del tutto analoga all’autorisponditore e ciòe consente di inoltrare automaticamente un messaggio pre-confezionato agli indirizzi email dei messaggi giunti su una casella di posta elettronica associata al proprio dominio. È una funzione di grande utilità quando si è assenti e impossibilitati a rispondere alle E-mail che giungono alle tue caselle di posta elettronica. Un utilizzo ancora più proficuo dei Messaggi Vacanze è quello di utilizzarli per promuovere il proprio sito e i propri prodotti/servizi online.



Messaggio (Computer)
Message. Sequenza di informazioni scambiate fra i diversi componenti del sistema computerizzato. Definisce anche l’informazione prodotta da un programma o dal sistema operativo per suggerire all’utente una particolare operazione o per comunicare un evento non previsto.



Messaggio di conferma (Computer)
Messaggio visualizzato sul display, in seguito ad un comando dato, col quale si chiede la conferma per portare a termine l’operazione.



Messaggio di errore (Computer)
Fault message. Error message. Messaggio specifico visualizzato automaticamente sul monitor nel caso vengano dati al computer comandi errati. Es.: Bad command file name, a causa di errori di ortografia o se il comando non risiede nell’unita’ di default; "insert command.com", se viene attivato un comando interno, in assenza nel drive di deafult, del processore di comando.



Meta (Computer)
Motore di ricerca. Programma accessibile su Internet in grado di effettuare ricerche su altri motori di ricerca riassumendone i risultati. A differenza dei motori di ricerca veri e propri, i meta motori non hanno un proprio database ma effettuano delle richieste ad altri motori per conto dell’utente.



Metamerismo (Computer)
E’ un fenomeno strettamente connesso alla sensazione di colore associato al meccanismo della visione dell’uomo, consiste nella possibilita’ di ottenere la stessa sensazione di colore in presenza di luce con distribuzione diversa.



Metamotori di ricerca (Computer)
Vedi MetaSearch Engine.



Metaopac (Computer)
Interfacce web che permettono di interrogare contemporaneamente con un’unica richiesta più Opac.



Meta search engine (Computer)
Si indica un server in grado di effettuare ricerche contemporaneamente su vari motori di ricerca e/o directories, riassumendo in appositi report come un vero motore di ricerca i risultati raggiunti. Non ha un database proprio ma effettua la ricerca su piu’ motori in parallelo, raccoglie i risultati e restituisce un unico documento dopo aver eliminato i doppioni.



Meta tag (Computer)
I Meta sono dei tag html volti a fornire informazioni aggiuntive (meta-informazioni) su un documento ipertestuale. Esempi di informazioni aggiuntive possono essere l’autore, la data di creazione e di scadenza, le parole chiave associate, ecc. A questa funzione gestionale-informativa, si affianca l’importante ruolo che questi tag assumono verso gli strumenti di indicizzazione dei motori di ricerca. Infatti gli spider di alcuni motori di ricerca utilizzano queste informazioni per indicizzare le pagine di un sito Web.



Meta tags (Computer)
Etichetta che descrive un documento HTML. Contiene informazioni non visibili dagli utenti sui suoi contenuti, in modo da consentire ai motori di ricerca di indicizzare e catalogare con maggior precisione i siti.



Metafile (Computer)
File in cui viene memorizzata un’immagine rappresentata come insieme di oggetti grafici quali linee, cerchi e poligoni, anziché in pixel. Sono disponibili due tipi di metafile: standard e avanzato. I metafile standard hanno estensione wmf mentre quelli avanzati hanno estensione emf. In caso di ridimensionamento i metafile consentono di ottenere immagini più precise rispetto a quelle composte da pixel.



Methods (Computer)
Linguaggio di programmazione educativo, clone dello Smalltalk, prodotto dalla societa’ Digitalk.



Metodo (Computer)
Sintassi generalizzata per un modulo di programma. Nella programmazione ad oggetti, procedura o funzione associata ad un oggetto che può essere richiamata all’interno di un’applicazione (caricamento di dati, spostamento, ridimensionamento, etc. In genere un metodo consente la manipolazione dei dati gestiti dall’oggetto stesso.



Metronome (Computer)
In italiano metronomo, misuratore che scandisce il tempo.



MEXE (Computer)
Acronimo di Mobile station application EXecution Environment.



Mezzetinte (Computer)
Nella grafica metodo grafico usato per rappresentare la gradazione del colore. L’immagine viene risolta in punti: il colore scuro viene espresso con una grande quantità di punti, mentre, quello più chiaro, viene espresso da una minore quantità di punti.



Mezzitoni (Computer)
Nella grafica immagini composte da punti neri di dimensioni diverse, spaziati in modo da simulare diverse tonalità di grigio o diverse sfumature di colore.



MFCC (Computer)
Acronimo di Magnetic Field Cancel Coil.



MFE-NSP (Computer)
Acronimo di MFE Network Services Protocol.



MFLOPS (Computer)
Acronimo di Million FLoating-point Operations Per Second. Unita’ di misura della velocita’ di calcolo per processori matematici o elaboratori scientifici; misura che indica quanti milioni di operazioni in virgola mobile, al secondo, svolge un’unità di calcolo (solitamente un microprocessore, vedi FPU).



MFM (Computer)
Acronimo di Modified Frequency Modulation. Un metodo di codifica dati per memorizzarli su dischi e nastri, comunemente noto come registrazione a doppia densità (double-density recording). A differenza del metodo FM omette tutti gli impulsi di clock tranne quelli tra coppie di bit zero. Vedi anche FM, RLL.



MGA (Computer)
Acronimo di Matrox Graphics Adapter.



MGD (Computer)
Acronimo di Mosfed Gate Driver.



MHP (Computer)
Acronimo di Multimedia Home Platform.



MHRP (Computer)
Acronimo di Mobile Host Routing Protocol.



MHS (Computer)
Acronimo di Message Handling System. Altra definizione della posta elettronica. Sistema di gestione messaggi, un sistema E-mail del tipo quotmemorizza-e-invia", per inoltrare messaggi strutturati in modo arbitrario. Termine di X.400.



MHz (Computer)
Abbreviazione di MegaHertz. Unità di misura della frequenza, corrispondente a un milione di Hertz (Hz) ovvero a un milione di cicli per secondo. La frequenza in Hz misura il numero di volte al secondo in cui un determinato fenomeno si ripete. Un fenomeno con frequenza di 50 Hz, per esempio, si ripete 50 volte al secondo. Una frequenza di 500 MHz indica dunque "cinquecento milioni di volte al secondo". la velocità dei microprocessori è quasi sempre espressa in Mhz.



MIB (Computer)
Acronimo di Management Information Base. Raccolta di informazioni operative di rete situata in un deposito virtuale a cui si può accedere generalmente attraverso un sistema conforme al protocollo SNMP, Acronimo di Simple Network Management Protocol, per effettuare delle analisi.



MIC (Computer)
Acronimo di Marathon Interface Card. Definisce anche l’acronimo di Memory In Cartridge.



Mickey (Computer)
Il più piccolo incremento di movimento rilevabile dal mouse.



MICP (Computer)
Acronimo di Mobile Internetworking Control Protocol.



MICR (Computer)
Acronimo di Magnetic Ink character Recognition. Tecnica di riconoscimento dei caratteri che legge il testo stampato con inchiostro magnetico e che determina le forme dei caratteri rilevando la carica magnetica nell’inchiostro.



Micro (Computer)
Prefisso delle unità di misura abbreviato con la lettera µ, indicante un milionesimo. Definisce anche un virus che si installa come macro all’interno di una applicazione infettando i documenti da essa generati.



Microcella (Computer)
Spazio fisico delimitato in cui possono comunicare vari dispositivi wireless. Essendo possibile che alcune celle si sovrappongano o siano isolate, i confini della cella sono stabiliti da una regola predefinita o da una convenzione.



Microchip (Computer)
In inglese, letteralmente, "micro scheggia", anche se è più usata la dizione "chip" che è entrata nell’uso comune anche in italiano. Si traduce con "circuito integrato". Vedi Circuito integrato.



Micro channel (Computer)
Tipo avanzato di struttura per "bus", progettato dalla IBM, che ha rappresentato uno standard.



Microcomputer (Computer)
Computer avente come CPU uno o più Chip a larga scala di integrazione. Definisce anche un computer basato su microprocessori, non particolarmente veloce e ricco di memoria, ma adatto a numerosi compiti domestici o professionali. Sinonimo di Home Computer e personal computer.



Microdrive (Computer)
Dispositivo periferico, formato da un particolare registratore con microcassette a nastro continuo ad accesso sequenziale, dotate di notevole velocita’. E’ stato utilizzato dalla societa’ inglese Sinclair per l’home computer ZX Spectrum, molto diffuso negli anni ottanta. Vedi anche Memorie flash.



Micro dry (Computer)
Nella stampante tecnologia a getto d’inchiostro che utilizza un inchiostro più secco del normale che forma sulla carta una pellicola di quattro strati di dimensioni di 3 micron. La pellicola è fatta di una resina speciale e si fissa sulla pagina senza essere assorbita.



MicroDot (Computer)
Nella stampante tecnologia che ha consentito di costruire testine di stampa (per Ink Jet) con ugelli del diametro di 5-6 picolitri.



Microdrive (Computer)
Disco rigido di ridotte dimensioni costruito per permetterne l’uso con fotocamere digitali, computer portatili e PC palmari.



Microelettronica (Computer)
Microelectronics. Settore dell’elettronica che studia, progetta e realizza dispositivi e circuiti integrati che, sebbene piccolissimi, hanno una gande potenza di elaborazione.



Microfono (Computer)
Trasduttore in grado di fornire un segnale elettrico proporzionale ad un segnale acustico.



Microinstruction (Computer)
Microistruzione. E’ una istruzione all’interno della CPU che opera ad un livello più basso dell’istruzione in linguaggio macchina.



Microistruzione (Computer)
Vedi Microinstruction.



Micron (Computer)
Unità di misura che equivale ad un milionesimo di metro. Un capello umano ha circa due micron di diametro.



Microonde (Computer)
Vedi Microwaves. Onde elettromagnetiche con lunghezza d’ onda compresa tra 1mm ed 1m. Per le applicazioni nelle comunicazioni e nella ricerca in astronomia, vengono impiegati i klystron ed i magnetron (v.v.).




Microonde tag (Computer)
Tag a radiofrequenza funzionanti a 5.8 GHz. Velocità di trasmissione alta, lettura fino a 10 metri. Di converso, richiedono molta energia trasmessa dalle antenne e sono costosi.



Micropayment (Computer)
Pagamento elettronico consistente nel trasferimento di una somma di denaro molto piccola, generalmente per acquisti sul Web. L’obiettivo dell’introduzione del micropayment è il mantenimento del costo di ciascuna operazione molto basso. E’ utilizzato anche il termine italiano micropagamento.



Microprocessor (Computer)
Microprocessore, unità centrale di elaborazione in un singolo chip. Un circuito integrato capace di svolgere compiti di elaborazione dati e controllo. E’ l’unita’ centrale (CPU) dei microcomputer.



Microprocessor trainer (Computer)
Una scheda che contiene un microprocessore ed un numero minimo di circuiti, e che può funzionare come un calcolatore ridotto alla sua forma essenziale.



Microprocessore (Computer)
Componente hardware, montato su un singolo circuito integrato, che esegue le istruzioni. Viene anche definito CPU (unità di elaborazione centrale) e rappresenta uno dei componenti fondamentali dei computer.



Microprogram (Computer)
Microprogramma. Programma interno alla CPU, costituito di microistruzioni, che permette l’esecuzione dell’istruzione.



Microprolog (Computer)
Linguaggio di programmazione di alto livello per personal computer Acorn BBC e BBC master progettato per mettere a disposizione dell’utente principiante le tecniche dell’intelligenza artificiale. Definisce anche il linguaggio di programmazione della societa’ Logic Programming Associates di Londra per gli ambienti MS/DOS ed Apple II.



Microsecondo (Computer)
Intervallo di tempo: corrisponde alla miliardesima parte del secondo.



Microsoft (Computer)
Societa’ di Seattle (USA), fondata nel 1984 da Bill Gates e Paul Allen, che attualmente e’ la piu’ importante software house del mondo;: produttrice , tra l’altro , programmi applicativi eperiferiche hardware; tra i prodotti Microsoft piu’ noti citiamo i sistemi operativi MS-DOS, Xexix e Windows.



Microsoft chat (Computer)
Programma per chattare che utilizza simpaticissimi fumetti, semplice e funzionale, con però pochissime possibilità.



Microsoft exchange (Computer)
Programma di posta elettronica della Microsoft, che fa parte di MSN di Windows 95.



Microsoft Internet Explorer (Computer)
II browser Web vigorosamente promosso da Microsoft, incluso nei sistemi operativi Windows, Macintosh e Unix.



Microsoft network (Computer)
Servizio commerciale in linea gestito dalla Microsoft, richiede almeno Windows 95. Offre molti servizi Internet, tra cui la posta elettronica, l’accesso al World Wide Web e a Usenet.



Microsoft news (Computer)
Bollettino che pubblica recensioni sui coursware (con l’indicazione del costo) ed elenchi dei distributori di cataloghi di software didattico.



Microwave oscillator (Computer)
Dispositivo generatore di segnali a microonde.E’ formato di 2 parti: un risuonatore per controllare la Frequenza del segnale ed un amplificatore per fornire la potenza necessaria.



Microsoft video1 (Computer)
Standard di memorizzazione in file delle sequenze video, usato da Microsoft.



Microwaves (Computer)
Quella parte dello spettro elettromagnetico in cui la lunghezza d’onda è compresa tra circa 30 cm e 1 mm. L’intervallo in frequenza per le microonde è compreso tra 1 GHz e 300 GHz.



MID (Computer)
Estensione. Formato musicale con informazioni midi.



Middle (Computer)
Iniziali, solitamente del proprio nome e cognome, che vengono a volte richiesti nelle registrazioni.



Middleware (Computer)
In generale, il middleware è un qualsiasi strato software intermedio tra due altri strati software ovvero un programma che, interponendosi (intefacciandosi) tra altri due programmi ne permette lo scambio o l’estrazione dei dati.



Midi (Computer)
Acronimo di Musical Instrument Digital Interface in italiano interfaccia digitale per strumenti musicali. Sistema per la scrittura computerizzata della musica, per produrre e registrare le onde sonore e i segnali elettroacustici in codice binario con grande velocità di esecuzione e di assemblaggio, e in assenza totale di rumori di fondo. Più specificatamente un protocollo di comunicazione progettato originariamente per controllare una tastiera musicale o un generatore sonoro da un’altra tastiera, che è stato poi portato su computer per permettere il collegamento di tali strumenti alla scheda audio. Infatti questo formato audio è attualmente lo standard di comunicazione tra strumenti a controllo digitale ed il computer fissato nel 1982 (vedi interfaccia). Definisce anche il software e hardware necessario per la gestione di file midi contenenti canzoni "suonate" dal computer; se sono fatti bene sono piacevoli da ascoltare ed in caso di necessità sono anche una utilissima risorsa di informazioni su come eseguire un determinato brano.



Midi click (Computer)
Segnale di scansione metronomica generato via midi, vedi anche Click.



Midi clock (Computer)
Codice di tempo per la sincronizzazione tra macchine di varia natura.



Midi file (Computer)
Formato si salvataggio standard per l’ interscambio di file fra programmi e piattaforme di lavoro differenti.



Midi in (Computer)
La porta di ingresso da cui un apparato riceve le informazioni midi.



Midi machine control (Computer)
Sistema digitale di controllo di macchine di registrazione esterne.



Midi out (Computer)
La porta di uscita da cui un apparato invia le informazioni midi.



Midi thru (Computer)
La porta di un apparato che replica ciò che arriva all’ ingresso Midi In.



Midi time code (Computer)
Codice di sincronizzazione Midi, simile per caratteristiche all’S.M.P.T.E.



Mid - Range (Computer)
In italiano gamma media. Zona audio inclusa tra le alte e le basse frequenze; anche altoparlante destinato alla riproduzione delle frequenze medie.



MIFD (Computer)
Acronimo di Management Information Format Database.



Mikbug (Computer)
Minisistema operativo prodotto da Motorola e residente su ROM, realizzato per il processore 6800.



Mil (Computer)
Quando queste lettere appaiono nell’ultima parte di un indirizzo (la zona), significa che il computer host viene gestito da una sezione dell’esercito statunitense.



Miliardo di byte (Computer)
Detto anche GB o Gigabyte. Unità di archiviazione equivalente ad un miliardo di byte. Vedere anche milione di byte.



Milione di byte (Computer)
Detto anche MB o Megabyte, unità di archiviazione equivalente a 1 milione di byte.



Milliampere (Computer)
Unità di misura delle corrente elettrica pari a 1/1.000 di ampere.



Millionaire (Computer)
Macchina calcolatrice a manovella a moltiplicazione diretta, progettata dallo svizzero O. Steiger nel 1892. Fu utilizzata per scopi scientifici, contabili e statistici e resto’ in commercio sino al 1935.



Millman (Computer)
Teorema che viene apllicato per la risoluzione di reti elettriche.



MILNET (Computer)
Contrazione di MILitary NETwork. Rete di interconnessione esclusivamente utilizzata dai sistemi militari degli Stati Uniti. Un tempo faceva parte di ARPAnet.



MIM (Computer)
Acronimo di Metal-Insulator-Metal. Una metodologia di costruzione dei condensatori nei circuiti integrati.



MIME (Computer)
Acronimo di Multipurpose Internet Mail Extensions. Una specifica estensione di rete che permette agli utenti di inviare non solo semplici messaggi di testo, ma anche messaggi multimediali (grafica, audio, video, fax e qualsiasi cosa che non sia semplice testo mediante posta elettronica). Siccome i file spediti su Internet non possono contenere caratteri Aacii con valore superiore a 128, mime codifica i messaggi in modo da superare questa limitazione. Un tipo mime specifica il tipo di contenuto di un file, come ad esempio immagine, audio, video, mentre l’eventuale sottotipo identifica l’esatto formato del file. Ad esempio, il testo html è specificato come text/html, mentre quello ascii è specificato come text/plain.



MIMO (Computer)
Acronimo di Multi Input Multi Output.



Minaccia (Computer)
Persona, processo o evento con la capacità di causare danni a cose o a persone. Le minacce possono avere molte forme, ma sono generalmente raggruppate in minacce umane e ambientali. Nel campo dell’informatica, le minacce più frequenti sono quelle rappresentate dai malware con la capacità di causare danni a reti e dati.



Minicomputer (Computer)
Minielaboratore. Definizione generica indicante un computer di costo e dimensioni ridotte. Tra la fine degli anni settanta e gli anni ottanta il termine indicava una categoria di computer di dimensioni ridotte rispetto ai mainframe in grado di supportare attività multiprocesso per un numero di utenti variabile tra 4 e 200. Una via di mezzo tra il mainframe ed il Mincrocomputer. E’ stato prodotto per la prima volta dalla Digital Equipment.



MiniDIN (Computer)
Connettore utilizzato per collegare la tastiera e il mouse al computer.



Minidisc (Computer)
Inventato dalla Sony per sostituire le cassette audio, è costituito da un disco da 2 pollici e mezzo contenuto in un case plastico, del tutto simile ai comuni floppy disk (ma più piccolo), che può arrivare a contenere 140 MB di dati ad accesso casuale (cioè il tempo necessario per recuperare un dato è all’incirca lo stesso a prescindere da dove si trova registrato), garantendo una buona affidabilità nel tempo. Grazie all’algoritmo di compressione audio su di un minidisc si possono memorizzare circa 74-80 minuti di audio (il doppio se la registrazione è effetuata in mono). I MD registrabili utilizzano una tecnologia Magneto Ottica (MO), adattata allo scopo prefisso (basso costo, grande portabilità e velocità in scrittura). Le applicazioni variano dallo stereo consumer (i classici walkman, riproduttori e registratori fissi e portatili), registratori multitraccia semiprofessionali, backup e distribuzione di dati.



Minidisco (Computer)
Microfloppy. Floppy disk da 3,5 pollici che, per essere utilizzato, deve essere formattato con l’apposito comando del sistema operativo. I minidischi da 1 Mb possono essere formattati per 720 Kb, quelli da 2 Mb per 1,44 Mb.



Mini DV (Computer)
E’ uno dei sistemi di memorizzazione più diffusi nelle videocamere digitali (un formato alternativo è rappresentato dal Digital8). Sono piccole cassette sul cui nastro le informazioni vengono archiviate in formato digitale, pronte per essere trasferite al computer tramite la porta Firewire senza nessun decadimento della qualità delle immagini. Il formato DV, di cui il MiniDV è la versione non professionale, ma identica nelle linee guida, prevede una risoluzione di 720 x 576 pixel nel formato PAL e di 720 x 480 pixel nel formato NTSC, un frame rate di 25 o 29,97 fotogrammi al secondo (rispettivamente per PAL e NTSC) e un flusso di dati di 25 Mbit al secondo. Il fattore di compressione è pari a 5:1 e un minuto di filmato occupa circa 200 MB di spazio.



Minimizzare (Computer)
Ridurre al minimo la dimensione di una finestra.



Minitower (Computer)
Contenitori per computer con le stesse caratteristiche dei Tower (vedi) ma di dimensioni più compatte.



Minuti (Computer)
Dopo venti minuti che si chatta, in cui si sta inattivi in rete compare una finestra che chiede se rimanere connessi. Se non si risponde si stacca automaticamente la connessione.



MIPS (Computer)
Acronimo di Millions of Instructions Per Second. In italiano traducibile in Milioni di Istruzioni Per Secondo. Unità di misura delle prestazioni dei processori. In particolare indica il numero di istruzioni che un computer esegue in un secondo. Infatti i MIPS misurano approssimativamente il numero di istruzioni macchina che un computer può eseguire in un secondo. Istruzioni differenti, però, richiedono tempi diversi di esecuzione e non c’è un metodo standard per misurare i MIPS. Inoltre i MIPS fanno riferimento solamente alla velocità della CPU e non tengono conto che le applicazioni reali risentono di altri fattori, come la velocità dei dispositivi di I/O. Nonostante questi problemi i MIPS danno una idea orientativa sulle prestazioni di un computer. Il vecchio IBM PC/XT, per esempio, lavorava a 0.25 MIPS, mentre i Pentium girano ad oltre 100 MIPS. Definisce anche l’acronimo di "Microprocessor without Interlocking Pipe Stage". Famiglia di processori risce societa’ omonima. Le CPU mips vengono adottate, ad esempio, dalle workstations Silicon Graphics. Definisce infine l’acronimo di Meaningless Indication of Processor Speed, ovviamente per i detrattori del metodo.



Mirabilia urbis (Computer)
Progetto, patrocinato dal Musis (Museo della Scienza e dell’Informazione Scientifica) e dalla Soprintendenza ai beni culturali di Roma, che ha lo scopo di ricostruire l’immagine dell’antica Roma attraverso la "Realta’ virtuale".



Mirc (Computer)
Utilizzatissimo programma per chattare, client per IRC.



Mirror (Computer)
E’ un server ftp in grado di mantenere una copia dei file di un altro sito internet; di solito questi file copia vengono aggiornati automaticamente in contemporanea. Abbreviazione per "mirror site" ovvero sito "specchio" cioe’ con contenuti duplicati e identici a un sito di origine. I mirror vengono creati per facilitare l’accesso da parte degli utenti quando un server è visitato così spesso, specie per scaricare file, che vale la pena di creare molti punti di distribuzione uguali. In estrama sintesi questo termine indica la copia di un sito Internet, situata in un luogo geograficamente lontano da quello del sito originale; ogni mirror infatti serve una particolare area mondiale alleviando casì il carico sul sito originale. Spesso tali siti sono più veloci di quello ufficiale poiché consentono a chi li usa di usufruire di un server locale. Nei programmi di grafica questa parola è invece usata per indicare l’azione di rovesciamento di un’immagine come se fosse riflessa in uno specchio.



Mirroring (Computer)
E’ l’operazione di duplicazione di dati, ai fini di conservare copie di sicurezza, che possono essere usate in caso di guasto alle memorie di massa principali.



Mirror stile (Computer)
Sito speculare attivo per alleviare il carico di lavoro di un sito pubblico in difficoltà ad esaurire tutte le richieste di collegamento.



Mirroring del disco (Computer)
Tecnica, conosciuta anche come duplicazione del disco, con cui un disco rigido viene totalmente o parzialmente duplicato su uno o più dischi rigidi, ciascuno dei quali è in genere gestito dallo stesso controller. Con il mirroring del disco, qualsiasi modifica effettuata al disco originale viene simultaneamente riportata negli altri dischi. Il mirroring del disco viene utilizzato in situazioni nelle quali è necessario disporre in qualsiasi momento di una copia di backup dei dati.



MIS (Computer)
Acronimo di Metal Insulated Semiconductor.



Misc (Computer)
Acronimo di Minimal Instruction Set Computer. Architettura per microprocessori basata su un numero minimale di istruzioni. Definisce anche un tipo di newsgroup che discute di argomenti non classificabili sotto altri tipi.



Misspellings (Computer)
In internet tecnica con la quale si indicano gli errori ortografici voluti. La tecnica consiste nell’attivare siti con nomi famosi, ma scritti volutamente in maniera sbagliata, al fine di garantirsi molti accessi non affatto casuali.



Missaggio (Computer)
Procedura che consiste nell’unione e nel trattamento di numerosi segnali in ingresso per ottenere un numero generalmente inferiore in uscita. E’ la fase della registrazione in studio, che porta alla realizzazione del nastro master a due piste.



Misspellings (Computer)
E’ la particolare tecnica con cui si indicano i cosiddetti errori ortografici voluti. Sono innumerevoli coloro che hanno attivato siti con nomi famosi, ma scritti volutamente in maniera sbagliata, garantendosi migliaia di accessi non affatto casuali.



Mistake (Computer)
In italiano errore.



MIT (Computer)
Acronimo di Massachusetts Institute of Tecnology. Importantissimo centro di ricerca di Boston (USA) nel cui laboratorio di intelligenza artificiale l’epistemologo S. Papert e la sua equipe (H. Abelson, D. Di Sessa, I. Goldstein, M. Minsky...) hanno sviluppato il linguaggio di programmazione educativo Logo.



MIT license (Computer)
Massachusetts Institute Technology License. La licenza MIT, anche chiamata X License o licenza X11, ha avuto origine al Massachusetts Institute of Technology, ed è un licenza per l’uso di certi tipi di software.



Mixed mode disc (Computer)
Si tratta di un CD su cui sono registrate sia tracce audio che tracce dati. In alcuni casi i dati sono solo nella prima traccia mentre l’audio è registrato nelle tracce successive.



Mixer (Computer)
Sistema di controllo che permette di miscelare e trattare diversi segnali. Definisce anche il circuito non lineare che produce in uscita la somma e la differenza di due segnali a radiofrequenza. Vedi Heterodyne.



Mmf (Computer)
Estensione di file di tipo multimediale.



MJPEG (Computer)
Acronimo di Motion Joint Professional Expert Group". Formato di memorizzazione delle immagini in filmati, meno efficiente di mpeg, ma che non richiede una scheda aggiuntiva.



MKS (Computer)
Sistema Internazionale di unità di misura caratterizzato dall’uso del Metro, Kilogrammo e Secondo (rispettivamente per le misure di Lunghezza, Massa e Tempo) e dai loro multipli e sottomultipli, tutti ottenibili secondo le potenze del 10. Largamente disatteso nel mondo anglosassone.



M - Logo (Computer)
Primo linguaggio educativo di alto livello del nostro paese, e’ stato sviluppato dalle societa’ SIS.CO. e SOFT di Roma per Olivetti-Mondadori con l’obiettivo di fornire un approccio semplice e serio alla programmazione. Ha la caratteristica peculiare di avere incorporato un potente elaboratore testi, orientato all’analisi lessicale e grammaticale ed alla manipolazione di qualsiasi testo.



MLM (Computer)
Acronimo di Master Library Module. Definusce anche l’acronimo di Multi Level Marketing.



MLID (Computer)
Multiple LINK Interface Driver.



MMC (Computer)
Acronimo di Microsoft Management Console. Definisce anche l’acronimo di "MultiMedia Command set".



MMDF (Computer)
Acronimo di Multi-channel Memorandum Distribution Facility". Facility per la distribuzione di memorandum su canali multipli. Un pacchetto software, sviluppato per la gestione messaggi basata su memorandum, in base ai protocolli internet.



MMDS (Computer)
Acronimo di Multipoint Microwave Distribution System. Conosciuto anche come "Wireless Cable" (cavo senza fili).



MMIC (Computer)
Acronimo di Microwave Monolithic Integrated Circuit. Processo per la fabbricazione sullo stesso chip di GaAs di dispositivi attivi, come MESFET e diodi, e di dispositivi passivi, come resistenze, condensatori, induttori, connessioni.



MML (Computer)
Acronimo di Man Machine Language.



MMPEG-2 (Computer)
Vedi MP3.



MMR (Computer)
Acronimo di Modified Modified Read.



MMS (Computer)
Acronimo di Multimedia Message Service. Tipologia di messaggi via cellulare che permette di veicolare in un unico testo, immagini, file audio e video. Infatti se gli SMS sono i consueti messaggi brevi che viaggiano con i telefonini di seconda generazione (GSM), gli MMS sono la loro versione multimediale introdotta dai telefonini delle generazioni successive, GPRS e UMTS. Gli MMS possono così essere arricchiti di immagini, filmati, file musicali o vocali.



MMU (Computer)
Acronimo di Memory Management Unit. Unità per la gestione della memoria.



MMX (Computer)
Abbreviazione di MultiMedia eXtensions. Potenziamento nell’architettura dei processori Intel (con aggiunta di un subset di istruzioni apposite) che migliora le prestazioni delle applicazioni multimediali e di comunicazione. Vantaggi: animazioni più veloci, video 3D realistico e audio degno di un’orchestra sinfonica. Svantaggi: i programmi che non conoscono le nuove istruzioni devono essere riscritti o modificati.



Mnemonic (Computer)
In italiano mnemonico. Un simbolo od un nome facilmente ricordabile usato per rappresentare un dato, una istruzione o un codice.



MNP (Computer)
Acronimo di Microcom Networking Protocols. Protocolli di correzione degli errori e compressione dati sviluppati da Microcom-Inc.. In particolare, MNP 4 incorpora un correzione di errore, MNP 5 una compressione dei dati in tempo reale.



MO (Computer)
Acronimo di Magneto-Optical. Magneto-ottico. Unità di memoria di massa, di tipo rimovibile, in cui i dati vengono registrati utilizzando sia un raggio laser (che "prapara" la superficie del disco) e sia una normale testina che magnetizza la superficie di un disco speciale. I dischi MO, solitamente contenuti in una custodia di plastica rigida, possono essere scritti e cancellati più volte, anche parzialmente. La loro capacità è simile a quella di un normale CD Rom.



Mobilità / Flessibilità (Computer)
Una Wireless LAN consente l’accesso ad internet eliminando tutte le limitazioni legate ad una rete wired; quindi portatili e desktop possono connettersi alla rete senza la necessità di un collegamento fisico. Un esempio. L’utente ha la possibilità di muoversi liberamente in ambienti esterni o interni sempre rimanendo connesso alla rete.



Moblog (Computer)
Il termine deriva dalla fusione di Mobile e Blog. Si tratta di un blog contenente fotografie aggiornato in tempo reale tramite telefono cellulare dotato di fotocamera.



MOCA (Computer)
Acronimo di Music Online Competition Act.



Mock-Up (Computer)
Un sosia del prodotto, una copia perfetta impiegata per girare lo spot o per realizzare le fotografie pubblicitarie.



MOCVD (Computer)
Abbreviazione di MetalOrganic Chemical Vapor Deposition. Metodo per lo sviluppo epitassiale di pellicole sottili con l’uso di metallorganici predecessori degli elementi del III Gruppo.



MOD (Computer)
Abbreviazione di "Moderatore". definisce inoltre un brano musicale in formato Amiga MOD (solitamente detto "modulo"). Definisce inoltre anche l’acronimo di Magneto Optical Disk. Vedi MO.



Modalità (Computer)
Modo operativo, per esempio la modalità di caricamento o la modalità Resume.



Modalità ad hoc mode (Computer)
Impostazione client di una lanwireless che offre connessioni peer-to-peer indipendenti. Un sistema alternativo è quello in cui i PC comunicano fra loro attraverso un Access Point. (Vedi: Modalità "Infrastructure Mode").



Modalità grafica (Computer)
Graphic mode. Capacita’ posseduta dai programmi applicativi di visualizzare, oltre ai caratteri alfanumerici, immagini grafiche.



Modalità hold (Computer)
Una modalità operativa BLuetooth a basso consumo in cui il clock di un dispositivo continua a operare e rimane sincronizzato con il master ma non partecipa alla rete.



Modalità infrastructure mode (Computer)
Impostazione client che offre connettività a un Access Point (AP). A differenza dell’Ad Hoc Mode, in cui i PC o gli altri dispositivi client comunicano direttamente fra loro, i client impostati in modalità "Infrastructure Mode" passano tutti i dati attraverso un Access Point centrale. L’AP non solo media il traffico di rete wireless nelle immediate vicinanze, ma offre anche la comunicazione con la rete cablata. (Vedi: Modalità "Ad Hoc Mode" e Access Point).



Modalità park (Computer)
La modalita operativa Bluetooth a più basso consumo energetico in cui un dispositivo non mantiene in suo indirizzo di appartenenza alla rete.



Modalità provvisoria (Computer)
È una modalità di avvio del computer, e quindi del suo sistema operativo, con funzionalità minime, vengono caricati solo driver standard ed essenziali, per consentire la soluzione di problemi nel computer.


Modalità testo (Computer)
Text mode. Capacita’ dei programmi applicativi di visualizzare documenti di testo con esclusione delle immagini.



Modellatore (Computer)
Strumento software che consente la modellazione.



Modellazione (Computer)
Creazione di modelli (forme e oggetti) che possono essere dimensionati e spostati in riferimento alle coordinate dello spazio virtuale creato in un’applicazione di CAD o simile, detta appunto Modellatore.



Modello (Computer)
Model. Rappresentazione matematica o grafica di oggetti o di avvenimenti reali. Il personal computer consente di rappresentare in modo virtuale ambienti molto complessi che possono essere cosi’ studiati nel minimo particolare anche in relazione a condizioni variabili. Il modello e’ altresi’ utile per lo studio di fenomeni non ricostruibili in laboratorio come le esplosioni nucleari o il funzionamento degli organi interni al corpo umano.



Modello predefinito (Computer)
Hanno lo scopo di facilitare chi usa il computer per creare dei documenti comuni (standard). Molti applicativi predispongono alcuni formulari da personalizzare, ad esempio, sono già disponibili strutture predisposte di fatture, bollettini, carte intestate ecc. (vedi template).



Modello client / server (Computer)
Una divisione del lavoro tra computer. I computer che offrono un servizio che altri computer usano vengono definiti server. Gli utenti sono i client.



Modello di colore (Computer)
Un modello di colore è un sistema che stabilisce il numero e il tipo di colori, di cui un immagine dovrebbe essere costituita. A secondo dell’uso per cui si crea un’immagine se ne usa uno diverso: CMYK per la stampa, RGB per il video. Quando si crea un’immagine con il modello CMYK il computer memorizza una mappa di colori diversa per ognuno dei quattro colori principali, in modo che quello che vediamo sul monitor sia più vicino possibile a quanto otterremo in stampa. Va tenuto conto che la gamma di colori ottenibile in stampa è più ridotta di quella di un’immagine RGB visualizzata sul monitor. Ecco perché occorre convertire un’immagine da RGB a CMYK per effettuare le correzioni necessarie ad ottenere i migliori risultati in sede di stampa.



Modello desktop (Computer)
Modello di cabinet in cui il posizionamento dei componenti segue prevalentemente uno sviluppo orizzontale. Questo modello di cabinet è generalmente adatto per essere poggiato su una scrivania (desktop).



Modello di riferimento OSI (Computer)
Open Systems Interconnection. Architettura a sette livelli che consente di standardizzare i livelli di servizio e i tipi di interazione per i computer che effettuano scambi di informazioni su una rete. Questa architettura viene utilizzata per descrivere il flusso di dati tra la connessione fisica alla rete e l’applicazione dell’utente finale. Rappresenta il modello più conosciuto e utilizzato per la descrizione degli ambienti di rete.



Modello ISO/OSI (Computer)
Abbreviazione di modello della "International Standard Organization/Open Systems Interconnection". Tale modello di riferimento è stato definito dall’OSI per semplificare la struttura progettuale delle reti. In particolare esso comprende sette livelli o strati, ognuno dei quali si basa sulle funzioni del livello sottostante.



Modello mini tower (Computer)
Modello di cabinet del tutto analogo al modello tower, ma di altezza ridotta.



Modello tower (Computer)
Modello di cabinet in cui il posizionamento dei componenti segue uno sviluppo verticale (a torre). Questo modello di cabinet è generalmente adatto per essere poggiato sul pavimento.



Modem (Computer)
Dispositivo denominato con la contrazione Modem di "MODulatore-DEModulatore". Termine di derivazione latina: modulor-modulari = misurare (della musica), cantare, suonare (con ritmo). Usato nella trasmissione dati lungo le linee telefoniche, permette di trasformare i segnali analogici in digitali e viceversa, consentendo la comunicazione tra computer remoti collegati su rete analogica (telefonica). E’ l’accessorio hardware necessario per poter collegare le linee telefoniche ed è essenziale per le connessioni tipo dial-up ad Internet. L’interfaccia tra DTE e modem determina il tipo di trasmissione (half/full duplex), la velocita’ e il tipo di modulazione. Con un suo click garantisce la sincronizzazione hardware della trasmissione per definire l’esatta posizione temporale di ogni singolo BIT. I modem vengono classificati in base alla loro velocità di trasmissione dei dati, attualmente 28.800, 33.600 baud rate. Attualmente, lo standard più veloce è V.90, che consente la comunicazione a 57.600 bps (bit per secondo). Per comunicare a velocità superiori è necessario evitare il processo di modulazione e utilizzare linee digitali, quali ad esempio ISDN (Integrated Service Digital Network) o ADSL (Asimmetric Digital Subscriber Line, sistema per ottenere maggiore velocità di trasmissione sul doppino telefonico aumentando la potenza del segnale trasmesso).



Modem fax. (Computer)
Vedi fax modem.



Nodem voice (Computer)
Modem che, oltre ad avere le funzioni di trasmissione dati, sono dotati di un microprocessore che consente di gestire anche i messaggi vocali (utile per avere ad esempio una segreteria telefonica).



Moderatore (Computer)
Persona o gruppo di persone che gestisce una mailing list moderata o un newsgroup. Sono persone, spesso spinte soltanto dalla passione per l’argomento trattato, che si occupano di porre a conoscenza di tutti gli utenti le condizioni e le limitazioni di attinenza all’argomento (on-topic) e di buona creanza (no-flames), e quello di controllare l’invio di messaggi in una mailing list per assicurarsi che gli argomenti trattati non violino le regole previste e soprattutto di cancellare i messaggi inviati che siano fuori tema oppure stupidi o offensivi. Nella maggior parte dei casi sono persone non retribuite per questa loro attività e contribuiscono enormemente allo sviluppo di una discussione utile e costruttiva. Sono anche le persone a cui ci si può rivolgere se si verificano episodi di cyber-bullismo, flaming, adescamento.



Moderatore di una Lista di Discussione e/o Newsgroup (Computer)
È la persona che categorizza gli argomenti e seleziona i posts è detta "moderatore". Dunque, una lista di discussione o un newsgroup moderato è un servizio in cui il moderatore organizza i commenti o i suggerimenti dei partecipanti in base all’argomento o alla categoria. Quella persona che da un’occhiata ai messaggi inviati a una mailing list o a un newsgroup prima di distribuirii al pubblico. II moderatore può eliminare i messaggi troppo stupidi, ridondanti o inappropriati per la lista o il newsgroup (ovviamente, secondo il suo modo di vedere).



Modern (Computer)
Famiglia di font, a passo fisso (cioè la lettera "M" occupa lo stesso spazio della lettera "I") che utilizza linee a larghezza costante (per il disegno del font) con o senza grazie.



Modo protetto (Computer)
Uno dei modi di funzionamento delle CPU Intel 80286, 80386, 80486 e Pentium. Fornisce un supporto hardware alla multiprogrammazione, agevolando la protezione dei programmi (dati ed istruzioni) l’uno dall’altro. Dall’80386 in poi, il modo protetto fornisce anche un supporto hardware alla memoria virtuale paginata. Tutti i principali S.O. Multitasking per processori x86-compatibili richiedono il funzionamento in modo protetto.



Modo reale (Computer)
Modalita’ di funzionamento dei processori Intel x86. Per 8086, 8088, 80186 e’ l’unica modalita’ possibile. A differenza del modo protetto non fornisce alcun supporto per il Multitasking e la memoria virtuale, pero’ permette una maggiore velocita’ di esecuzione generale. L’MS-DOS funziona con il processore in modo reale.



Modulation (Computer)
Vedi modulazione. E’ il controller midi che si regola il ibrato ed il tremolo.



Modulator (Computer)
Modulatore. Dispositivo di interfaccia che consente di connettere un apparecchio televisivo come periferica di output per un computer.



Modulazione (Computer)
Modifiche nella frequenza o nell’ampiezza delle onde elettromagnetiche per trasmettere dati convertibili in forma digitale. Ad esempio, un onda con una determinata ampiezza può rappresentare la cifra binaria uno e un’onda con una ampiezza inferiore può rappresentare lo zero. Nella teoria musicale, indica il passaggio da una tonalità a un’altra, all’interno di una composizione. Definisce anche la variazione di un parametro del segnale da parte di una funzione modulante: ad esempio, modulazione di ampiezza, modulazione di fase, modulazione di frequenza. Quest’ultima e’ anche la tecnica di sintesi, studiata da John Chowning e utilizzata commercialmente sui sintetizzatori DX della Yamaha.



Modulo (Computer)
Parte componente un sistema più complesso. Definisce anche la programmazione modulare prevede la suddivisione di un programma in moduli, ciascuno dei quali realizza compiutamente, o con l’aiuto di altri moduli, semplici funzioni che concorrono allo scopo del programma. Definisce inpoltre un componente di un sintetizzatore. I collegamenti tra diversi moduli possono essere fatti con cavi esterni o essere gia’ predisposti nello strumento.



Modulo continuo (Computer)
Stampa di moduli su supporto cartaceo continuo e ripiegato su se stesso tipico selle stampanti da computer. Nella stampante indica la serie di fogli di carta attaccati l’uno all’altro e dotati, su entrambe i lati, di fori che servono come appiglio per l’ingranaggio del trattore che esegue il trascinamento del modulo all’interno della stampante.



Moirè (Computer)
Relativamente ai monitor CRT, per effetto moirè si intendono le onde che si producono sui fondi uniformi. nella grafica Difetto di stampa provocato da una errata sovrapposizione dei punti e delle linee delle pellicole. Per saperne di più... http://www.illuweb.it/moiranim/moire1/intemo01.htm



MONET (Computer)
Contrazione di Multiwavelength Optical NETworking".



Moneta elettronica (Computer)
Mezzo di pagamento via Internet che riproduce le tradizionali caratteristiche del denaro reale e permette di effettuare transazioni elettroniche senza alcun collegamento ad un conto corrente bancario. Concretamente, la moneta elettronica ha la forma di un valore finanziario convenzionale depositato su un supporto digitale (memoria di computer, smart card) dell’acquirente sotto forma di sequenza di bit; al momento dell’acquisto, tale valore viene scalato dal supporto digitale dell’acquirente e caricato su quello del venditore.



Moneybookers (Computer)
Moneybookers è una compagnia di trasferimento di denaro (o micropagamento) con base nel Regno Unito, simile a PayPal, che permette agli utenti di mandare e ricevere soldi via e-mail. Gli utenti possono inviare i soldi attraverso una carta di credito, o attraverso un conto corrente bancario se si vive in uno dei paesi dell’OECD. La società è stata fondata il 18 giugno 2001 dalla Gatcombe Park Ventures Ltd di Londra, è membra della Electronic Money Association ed è regolamentata dalla Financial Services Authority del Regno Unito (FSA).



Monitor (Computer)
Dispositivo di visualizzazione. Termine di derivazione latina: monitor = ricordatore, consulente, ammonitore (dal verbo moneo-monere = richiamare, ricordare). Quella specie di televisore, che oggi spesso è di piccolo spessore, dentro a cui si guarda per fare andare e lavorare sul computer. Più specificatamente un dispositivo che utilizza righe e colonne di pixel per visualizzare caratteri alfanumerici o immagini grafiche. I monitor collegati al PC utilizzano lo standard RGB che permette di ottenere i vari colori disponibili miscelando quantità differenti dei tre colori primari (rosso, verde, blu). Definisce anche il nucleo essenziale (mini sistema operativo) di software per il controllo di un sistema. Definisce inoltre l’elenco degli ultimi siti cercati su un motore di ricerca.



Monitor (Computer)
Programma di controllo principale che osserva, controlla, gestisce e fa da supervisore a tutte le operazioni di un computer. Gestisce, in particolare, l’avvio del calcolatore e le comunicazioni con i terminali. Definisce anche il terminale video usato a scopo di controllo.



Monitor al plasma (Computer)
Plasma display. Tipo di video che consente di visualizzare le eleborazioni mediante gas ionizzato racchiuso entro lastre di vetro parallele.



Monitoraggio (Computer)
Monitoring. Attivita’ di controllo e verifica di un processo, in modo continuo e regolare, mediante procedure software e/o dispositivi hardware.



Mono (Computer)
Di natura monoaurale, una sola sorgente. Registrazione o trasmissione costituita da un solo segnale, come lo erano tutte prima della diffusione della stereofonia.



Monocromatico (Computer)
Singolo colore. Solitamente monocromatico si riferisce al singolo colore nero su sfondo bianco.



Mono Hi-fi (Computer)
Con un sistema "mono" il suono viene riprodotto come se giungesse dal centro della scena, ma nella versione "mono hi-fi" la gamma dei suoni è più estesa e offre un maggiore dettaglio acustico, permettendo di distinguere correttamente i suoni dai rumori o dal parlato. Ne guadagna la comprensibilità del parlato rispetto ai rumori di fondo, ma anche l’atmosfera che intendiamo registrare.



Monofonico (Computer)
A una sola voce. Nel gergo della riproduzione sonora significa riprodotto con un solo altoparlante, nel gergo degli strumenti musicali, in grado di generare una sola nota alla volta. (v. anche Polifonico)



Monostabile (Computer)
Tipo di multivibratore che genera un impulso di durata definita.



Monotimbrico (Computer)
Negli strumenti musicali elettronici indica la capacità di generare un solo suono alla volta (v. anche Multi timbrico).



MOO (Computer)
Acronimo di Mud Object Oriented. Uno dei vari tipi di ambienti multi-utente e giochi multi-ruolo.



MOPS (Computer)
Mega Operations Per Second. Milioni di operazioni al secondo, unità di misura. Definisce anche l’acronimo di Minimized Open PC System.



Morphing (Computer)
In italiano metamorfosi. Effetto speciale consistente in un passaggio continuo da una forma ad un’altra. Anzichè disegnare ogni singolo fotogramma con gli strumenti dell’animazione tradizionale, il computer calcola automaticamente gli spostamenti degli oggetti e le variazioni dei pixel da un fotogramma chiave a un altro, sviluppando tutti quelli intermedi. Infatti data un’immagine di partenza ed una di arrivo il computer analizza tutto il processo del movimento necessario a passare dall’una all’altra ed elabora autonomamente le immagini intermedie (vedi anche Warping).



Morse code (Computer)
Codice Morse. Uno dei primi codici, sviluppato per rappresentare elettricamente lettere e numeri. Nato per applicazioni telegrafiche, è stato usato anche per comunicazioni radioamatoriali e militari.



MOS (Computer)
Acronimo di Metal-Oxide Semiconductor. Tecnologia di costruzione di circuiti integrati molto complessi che utilizza semiconduttori di silicio e ossido di metallo. E’ alla base dei circuiti LSI e VLSI e consente densita’ di integrazione altissime. Definisce anche la famiglia di semiconduttori caratterizzata da bassissimi consumi.



Mosaic (Computer)
Il primo browser web di pubblico dominio sviluppato dal gruppo software della Ncsa nel 1992, guidato da Andreessen Marc. Permette la visualizzazione di documenti ipermediali sullo schermo. E’ stato infatti il primo browser web che consentisse di visualizzare anche elementi grafici all’interno di un documento html e che , per la prima volta ha messo internet a disposizione di pubblico non tecnico tanto da diventare di fatto uno standard all’epoca. Disponibile nelle versioni per Windows, UNIX e Macintosh. La sua introduzione su internet nel Febbraio 1993 ha portato di fatto al decollo del WEB. Ha portato alla nascita, in seguito, di Netscape Communications (Aprile 1994) che ha prodotto il browser omonimo. Questo, insieme ad altri browser tipo Mozilla, Microsoft Internet Explorer e altri browser, hanno ormai soppiantato questo vecchio ed ormai obsoleto browser.



MOSFET (Computer)
Contrazione di MOS e FET. Transistor fet realizzato con tecnologia mos.



Most significant (Computer)
In un sistema numerico posizionale è la cifra più a sinistra, la più significativa.



MOT (Computer)
Acronimo di Microwave Oven Transformer.



MOTD (Computer)
Acronimo di Message Of The Day. Messaggio di benvenuto, messaggio del giorno.



Motherboard (Computer)
Sinonimo di scheda madre o mainboard. E’ la scheda principale di un computer sulla quale si trovano il microprocessore, la memoria e tutti i componenti indispensabili al suo funzionamento. È provvista di alloggiamenti appositi (detti slot di espansione) per l’inserimento di schede aggiuntive. Definisce anche il supporto di materiale isolante sul quale vengono montati circuiti elettronici complessi.



Motherboard jumperless (Computer)
Si tratta di particolari motherboard senza jumper (jumperless) che permettono di configurare le caratteristiche del processore (moltiplicatore di frequenza, frequenza di bus e voltaggio di alimentazione) via software per mezzo di un apposito menù, anziché usare i jumper come si fa con le schede madre normali. Vedi anche Scheda madre e Jumper.



Motif (Computer)
Intefaccia utente grafica per l’ambiente unix, simile a Windows, probabilmente la prima a trovare larga diffusione al di fuori dei laboratori universitari. Motif è grosso modo come Microsoft Windows, sebbene più vecchia e meno ricca di funzionalità. Avrebbe potuto ottenere una diffusione maggiore, ma il suo autore non ha reso pubblico il codice sorgente e ha imposto tariffe molto alte per il suo utilizzo. La natura proprietaria di Motif ha avuto come risultato una moltitudine di cloni gratuiti, compreso LessTif, e di due leader attuali del mercato Kde e Gnome: Motif è più che altro di interesse storico, oggi.



Motion JPEG (Computer)
Evoluzione del JPEG, per memorizzare sequenze video in movimento, in true color.



MOTIS (Computer)
Acronimo di Message-Oriented Text Interchange Systems. Sistemi di scambio testi con orientamento ai messaggi. Termine ISO per l’MHS. Gli standard Motis dell’ISO sono sostanzialmente identici alle procedure raccomandate MHS del CCITT.



Motore di ricerca (Computer)
Termine di derivazione latina: moto-motare = muovere qua e là, agitare (intensivo di moveo-movere = muovere). Programma accessibile su Internet che consente di effettuare ricerche di pagine Web o di altre risorse in rete, in base a parole chiave fornite dall’utente. Data la vastità del materiale presente in rete il motore di ricerca è diventato lo strumento indispensabile per effettuare una rapida navigazione e trovare in modo efficiente le informazioni che si cercano. I motori di ricerca: noti anche come query-engines o search-engines, sono in definitiva potenti strumenti di interrogazione per la ricerca di argomenti, o anche solo di semplici parole e loro combinazioni, all’interno di quell’enorme banca dati rappresentata da Internet. Un motore di ricerca è un sito costruito attorno a un enorme database che permette di ricercare un argomento in internet. I database contengono informazioni relative a milioni e milioni di pagine web e si basano su due diversi meccanismi: indicizzano il testo contenuto nelle pagine oppure una serie di parole chiave scelte da chi ha costruito il sito. L’aggiornamento dei database viene fatto automaticamente con dei programmi, definiti spider o bot, che vanno a verificare il contenuto di tutte le pagine del sito. I numerosi motori di ricerca disponibili in rete, per esempio www.google.com, www.yahoo.com, www.virgilio.it. ecc, hanno un funzionamento simile; in una casella che appare a video, denominata campo, vanno digitate le parole o la frase chiave della ricerca. Solitamente un motore opera attraverso l’invio di uno spider ("ragnetto", altrimenti detto crawler), che analizza siti Internet alla ricerca del maggior numero di documenti. Un ulteriore programma, detto indexer, indicizza e classifica i documenti, in base a un algoritmo proprietario e alle parole in esso contenute. Vi sono anche altri tipi di motori di ricerca. Gli ftpsearch, per esempio, consentono di cercare sulla Rete tutti i siti ("archivi FTP", da File Transfer Protocol) che contengono un determinato file e permettono di scaricarlo. Il più delle volte, questi motori sono anche in grado di interpretare un linguaggio di interrogazione (query language) che utilizza i cosiddetti operatori booleani AND, OR e NOT. Servendosi di questi operatori, normalmente raggiungibili attraverso l’opzione Advanced Query è possibile, con un po’ di pratica, impostare ricerche molto sofisticate, in cui sia descritto con precisione l’argomento a cui si è interessati. Tutti i principali motori di ricerca offrono molti altri servizi, tutti disponibili gratuitamente dato che senza eccezioni hanno la pubblicità come principale fonte di reddito. Un motore di ricerca può inoltre effettuare ricerche all’interno di uno specifico sito Web (in questo caso si parla di motore di ricerca dedicato).



Motore inferenziale (Computer)
Inference engine. Programma che, mediante un algoritmo generale, esplora la base di conoscenza al fine di risolvere il problema dato in un sistema esperto. Vedi inferenza.



Motore SQL (Computer)
Modulo di un sistema di gestione di database (DBMS) che si occupa dell’interpretazione e della esecuzione di istruzioni SQL.



Motorola (Computer)
Societa’ di Phoenix (Arizona, USA), tra i maggiori produttori mondiali di microprocessori.



MOTSS. (Computer)
Sigla che sta per Members Of The Same Sex e viene usata spesso per indicare gli omosessuali (uomini e donne) utenti di Internet.



MOUS (Computer)
Acronimo di Microsoft Office User Specialist. Qualifica che attesta le capacità in ambiente Microsoft Office.



Mouse (Computer)
In italiano topo. Termine di derivazione greca e latina: mus = sorcio, topo. Dispositivo hardware periferico di input, creato nel 1980 dalla Xerox, che, mosso su di una superficie piatta, permette all’utilizzatore di pilotare un puntatore elettronico (virtuale) sullo schermo del monitor consentendo, di indicare gli oggetti rappresentati a video e di interagire con gli stessi. Il mouse tipico del PC ha due tasti: sinistro e destro. Tra le altre funzioni quello sinistro in particolare attiva un link, quello destro apre. A seconda dei casi viene usato a complemento o in alternativa della teastiera.



Mouse pad (Computer)
Tappetino antistatico, realizzato con gomma dura, utile per un migliore scorrimento del mouse. Spesso utilizzato in pubblicità per veicolare un messaggio.



Mouse point (Computer)
Dispositivo di puntamento integrato nella tastiera dei .computer portatili.



MOV (Computer)
Formato per filmati o immagini per internet. Per visualizzare file in formato ".mov" si ha bisogno di un software speciale che si chiama QuickTime (Macintosh). Definisce anche l’estensione del formato per la memorizzazione di file video.



Mozilla (Computer)
La mascotte dinosauro di Netscape. Sta a indicare il navigatore Netscape.



MP/M (Computer)
Acronimo di Multiprogramming Control Program for Microcomputers.



MP3 (Computer)
Contrazione di MPEG-2 Audio Layer-3".Tecnica di compressione dati audio, Audio Layer-3, con rapporto 1:12, senza perdita apprezzabile di qualità rispetto al CD originale. Rappresenta infatti uno standard di compressione particolarmente efficiente che consente di ridurre le dimensioni di un file audio fino a dodici volte, con una perdita di qualità minima. L’algoritmo si basa su un modello psicoacustico, eliminando dal campione sonoro originale le frequenze che non sono percepibili dall’orecchio umano, perché coperte da suoni con frequenza simile ma intensità superiore (effetto di "mascheramento"). La notevole popolarità dello standard MP3 è dovuta al fatto che il formato consente di scambiarsi via Rete file musicali in qualità CD senza richiedere lunghi tempi di scaricamento (mentre scaricare via Internet file musicali non compressi richiederebbe tempi lunghissimi). Si stanno comunque diffondendo rapidamente anche altre applicazioni, quali ad esempio i lettori MP3 portatili. Molto compresso, riesce ad ottenere una qualità paragonabile a quella dei cd-audio, occupando circa un mega byte per minuto. E’ il formato audio digitale più diffuso in rete e distribuito attraverso dei siti musicali. Questo ha innescato una serie di meccanismi per cui questi file sono stati usati in modo illecito violando i diritti d’autore, mentre da un punto di vista puramente tecnologico hanno permesso la nascita di siti e iniziative spesso positive per musicisti e utenti. L’industria discografica vede nella diffusione della tecnologia MP3 il pericolo di un incremento nella pirateria e spesso cerca di frenare ogni iniziativa legata a questo standard, soprattutto se legata a internet.



MP4 (Computer)
E’ la versione più evoluta di MP3, ancora (2000) in fase di sviluppo.



MPAA (Computer)
Acronimo di Motion Picture Association of America.



MPC (Computer)
Acronimo di Multimedia Personal Computer.



MPEG (Computer)
Acronimo di Motion Picture Experts Group o Moving Picture Experts Group. In generale architettura standard per la compressione dei segnali video. In pratica un tipo di file video presente su Intemet per il trasferimento di informazioni audio e video. Permette di ottenere filmati con un ingombro, in termini di spazio su disco, relativamente modesto rispetto alla qualità (paragonabile, in prima approssimazione, a quella di un video VHS). Lo standard MPEG è stato concepito per permettere la visione di filmati a tutto schermo, e si è successivamente evoluto dando origine allo standard MPEG2 (usato, ad esempio, per i canali televisivi via satellite), caratterizzato da una qualità video ancora superiore. Sia MPEG che, soprattutto, MPEG2 richiedono una notevole mole di calcoli per la compressione e la decompressione. Il formato di compressione audio utilizzato da MPEG (MPEG Layer 3, o più semplicemente MP3), particolarmente efficace nel comprimere audio senza perdite di qualità eccessive, gode di particolare popolarità ed è spesso utilizzato come formato di compressione audio a sé stante. Al contrario, il suo quasi omonimo JPEG, acronimo di Joint Photographic Expert Group, è invece uno standard per la compressione delle immagini statiche.



MPEG-1 (Computer)
International Standard IS-11172, completato nel 10/1992. Progettato per la codifica di immagini in movimento e per l’audio, in forma digitale, con un bitrate che arriva fino a circa 1.5 Mbit/s.



MPEG-2 (Computer)
International Standard IS-13818, completato nel 11/1994. Progettato per la codifica generica di immagini in movimento e audio ad esse associato.



MPEG-3 (Computer)
Confluito in MPEG-2.



MPEG-4 (Computer)
Prima stesura nel 10/1995. Progettato per la codifica audiovisiva a bassissimo bitrate.



MPEG-2 AAC (Computer)
Acronimo di MPEG-2 Advanced Audio Compression.



MPG (Computer)
Estensione. Formato usato da applicativi multimediali



MPL (Computer)
Acronimo di Meridian Lossless Packing.



MPLS (Computer)
Acronimo di Multiple Protocol Label Switching. Tecnologia per la trasmissione di dati su reti IP in grado di differenziare il trattamento di flussi dati eterogenei.



MPML (Computer)
Acronimo di Main Profile at Main Level.



MPO (Computer)
Acronimo di Music Power Output.



MPP (Computer)
Acronimo di netix Message Posting Protocol.



MPR (Computer)
Serie di "raccomandazioni" per il contenimento delle emissioni "elettromagnetiche", alle quali si devono uniformare i costruttori di monitor.



Mprolog (Computer)
Linguaggio di programmazione di alto livello commercializzato dalla societa’ Logicware di Toronto su licenza dell’Institute for Computational Techniques di Budapest. In Italia e’ utilizzato al centro di calcolo dell’universita’ di Padova ed in altri centri di ricerca universitari. Conosciamo le seguenti implementazioni, tutte compatibili fra loro, ma con le limitazioni imposte dalla memoria del sistema: Apple macintosh, Apollo Unix, Dec Vax, IBM, MS-DOS, Sun Unix.



MPS (Computer)
Acronimo di Million Pixels per Second.



MPU 401 (Computer)
Acronimo di "Micro Processor Unit". Standard Midi usato dai musicisti evoluti e professionisti per i loro strumenti Midi. E’ un chip presente sulle schede sonore dei personal computer, il quale permette sia l’elaborazione di file audio in formato "midi", sia la comunicazione con dispositivi sonori utilizzanti tale formato. Tale chip fu messo a punto dalla Roland Corporation e si è imposto come lo standard più diffuso fra le schede utilizzanti il formato midi per l’elaborazione dei file audio



MR (Computer)
Acronimo di MagnetoResistive heads".Tecnologia che permette, in virtù delle ridotte dimensioni delle testine, di memorizzare un numero di dati maggiori sulla superficie di un HD. Vedi anche GMR. Definisce anche l’acronimo di "Master Reset". Definisce inoltre l’acronimo di "Modem Ready traducibile in italiano con modem pronto. Vuol dire che il modem è acceso e correttamente alimentato, ma non implica necessariamente che stia dialogando correttamente con il computer al quale è connesso o con il modem del fornitore d’accesso col quale state cercando di comunicare. Si identifica con la sigla che si trova accanto a una delle lucette dei modem esterni.



MRA (Computer)
Acronimo di Multi-Resolution Analysis.



MRO (Computer)
Acronimo di Maintenance, Repair and Operation.



MRP (Computer)
Acronimo di Material Requirements Planning.



MRP II (Computer)
Acronimo di Manufacturing Requirements Planning.



MRS (Computer)
Acronimo di Media Recognition System.



MRU (Computer)
Acronimo di Maximum Receved Unit. La dimensione massima di un pacchetto di dati che si riceve da un particolare sistema. Definisce anche l’acronimo di Most Recently Used l’elenco dei file "recenti" ovvero, la lista che viene visualizzata nei menu e che contiene i nomi dei file aperti di recente.



MRX (Computer)
Acronimo di Magneto resistive extended technology. Tecnologia, degli HD, che impiega una testina delle dimensioni di una capocchia di spillo in grado di emettere segnali di lettura/scrittura più potenti rispetto alle testine tradizionali. Questa caratteristica rende possibile la scrittura/lettura di maggior quantità di dati in uno spazio più contenuto.



MS (Computer)
Acronimo di Message Store. Memoria messaggi, un’entità che agisce da intermediario tra un agente utente MHS e il suo MTA locale. Definisce anche l’acronimo di "Microsoft".



MS access (Computer)
Software per la gestione di database sviluppato da Microsoft per le piattaforme Windows. Il software gestisce file in formato proprietario (MDB). Access fa parte della suite Office.



MS SQL Server (Computer)
Database server sviluppato da Microsoft e disponibile per le piattaforme Windows.



MSA (Computer)
Acronimo di Metropolitan Statistical Area.



MSAA (Computer)
Acronimo di Microsoft Active Accessibility.



MSAU (Computer)
Acronimo di MultiStation Access Unit.



MSB (Computer)
Acronimo di Most Significant Bit. Cifra più significativa in un numero binario.



MSC (Computer)
Acronimo di Mobile Service switching Center.



MSCDEX (Computer)
Acronimo di Microsoft Compact Disc EXtension. E’ uno standard sviluppato dalla Microsoft per supportare i CD-ROM in ambiente DOS.



MSCS (Computer)
Acronimo di Microsoft Cluster Server.



MSD (Computer)
Acronimo di Microsoft Diagnostic.



MSDN (Computer)
Acronimo di Microsoft Developer Network. Servizio che fornisce l’accesso priviligiato alle risorse sulle più recenti tecnologie Microsoft.



MSDOS (Computer)
Acronimo di MicroSoft Disk Operating System. Storico sistema operativo di tipo testuale a 16 BIT per per PC IBM compatibili., creato nel 1980 da Tim Paterson e Bill Gates.



MSDS (Computer)
Acronimo di Material Safety Data Sheet.



MSI (Computer)
Acronimo di Medium (Middle) Scale Integration. Dicesi dei circuiti integrati che contengono diverse centinaia di dispositivi in un singolo CHIP. Definisce anche l’acronimo di "Message Signaled Interrupts".



MSIE (Computer)
Acronimo che indica il browser Microsoft internet Explorer.



MSN (Computer)
Vedi Microsoft network. Portale Internet di proprietà della Microsoft. Nel lontano 1995 la Microsoft cercò di offrire un’alternativa ad internet, all’epoca ancora in fase emergente, basata su standard proprietari. Quel tentativo non andò a buon fine ed ora microsoft network è un’insieme di servizi basati su standard internet che vengono offerti dalla casa di Redmond. Allo stato attuale MSN può essere definito come un enorme portale aperto sul software Microsoft che mette a disposizione dei propri utenti anche una serie di servizi gratuiti. Definisce anche l’acronimo di Multiple Subscriber Number. E’ il sistema di Instant Messaging più diffuso tra i giovani, permette la comunicazione online via testo, via voce, o via web cam tra 2 persone o tra un gruppo di persone in tempo reale. Per poter entrare in contatto, le persone devono essere reciprocamente inserite nelle rispettive liste di contatti. Avere una lista contatti MSN molto folta è divenuto quasi una sorta di status symbol tra i giovani, una specie di riconoscimento della propria socialità.



MSO (Computer)
Acronimo di Multi-System Operator.



MSP (Computer)
Formato usato dall’applicativo PBRUSH - (3.1x)



MSR (Computer)
Acronimo di Model-Specific Register. Registri aggiuntivi, accessibili indirettamente, contenenti controlli o informazioni di stato su vari aspetti del processore: Cache, contatori di prestazioni, e simili. Sono accessibili con le istruzioni RDMSR e WRMSR e sono stati aggiunti negli ultimi modelli di 80486 e conseguentemente nei Pentium.



MTA (Computer)
Acronimo di Message Transfer Agent. Agente trasferimento messaggi, un’entità applicativa che offre il servizio di trasferimento messaggi. Esegue i protocolli P1. Definisce anche l’acronimo di "Major Trading Area". Definisce inoltre l’acronimo di "Mail Transfer Agent". Nell’architettura di un sistema di posta elettronica indica un programma con il compito di smistare i messaggi tra utenti ed altri MTA. Può essere considerato un sinonimo di Mail server.



MTBF (Computer)
Acronimo di Mean Time Between Failure. Intervallo di tempo. espresso in ore, durante il quale è garantito il funzionamento del componente o del sistema elettrico.



MTBF (Computer)
Acronimo di Mean (Medium) Time Between Failures.In italiano traducibile con Tempo medio tra due guasti. Intervallo di tempo. espresso in ore, durante il quale è garantito il funzionamento del componente o del sistema elettrico. Misura dell’affidabilità di una periferica, che indica mediamente quante ore passano fra il verificarsi di due rotture in condizioni d’uso normali. Il valore indicato dal costruttore si basa su prove di laboratorio e analisi statistiche. In estrema sintesi parametro usato nei test di affidabilità.



MTF (Computer)
Acronimo di Modulation Transfer Function. Misura l’accuratezza della riproduzione in un monitor o in un altro dispositivo video (es. scanner). Il suo valore può essere compreso tra 1 (riproduzione perfetta) e 0.



MTH (Computer)
Acronimo di Memory Translator Hub.



MTP (Computer)
Acronimo di Multicast Transport Protocol.



MTS (Computer)
Acronimo di Message Transfer System. Sistema trasferimento messaggi, un insieme di MTA. Definisce anche l’acronimo di "Microsoft Transaction Server".



MTTF (Computer)
Acronimo di Median Time To Failure. Mediana del tempo per il guasto. Parametro usato negli studi statistici di affidabilità, denota il tempo dopo il quale metà della "popolazione" osservata ha subito un guasto.



MTTR (Computer)
Acronimo di Mean Time To Repair.



MTU (Computer)
Acronimo di Maximum Transmission Unit. La dimensione massima di un pacchetto di dati inviabile tramite un particolare sistema. Più in generale la massima lunghezza dell’unita’ inviata su un mezzo trasmissivo fisico. Definisce anche l’acronimo di Magnetic Tape Unit unità a nastro magnetico.



MUA (Computer)
Nell’architettura di un sistema di posta elettronica indica un programma che consente ad un utente di accedere e gestire messaggi di posta elettronica. Il MUA si interfaccia ad un MTA per accedere ai messaggi e può essere considerato un sinonimo di e-mail client (client di posta elettronica). L’acronimo sta per Mail User Agent.



MUD (Computer)
Acronimo di Multi-User Dungeon. Inglese: dungeon = prigione (sotterranea). Nato come un gioco di ruolo e di avventura o di simulazione su internet, tipo "Dungeons and Dragons", a cui potevano partecipare più persone contemporaneamente, si è trasformato in una sottocultura Internet. Infatti in questo gioco che si pratica su Internet i vari utenti assumono le identità di vari personaggi (anche non umani) del gioco ed entrano nel mondo simulato, descritto tramite frasi che compaiono sullo schermo. Là possono interagire con questo mondo virtuale e fra di loro. È un gioco che può durare ore, mesi e addirittura anni, seguendo regole complicatissime, e dando un’assuefazione molto intensa. Per informazioni su come partecipare a un MUD, leggete il newsgroup rec.games.mud.announce.



MULDEX (Computer)
Acronimo di MULtiplexor-DEmultipleXor.



Multicast (Computer)
Metodo di distribuzione simultanea di audiovisivi da un unica fonte ad un gruppo di destinatari riceventi al fine di ottimizzare l’uso della rete. Il termine viene utilizzato anche per indicare un pacchetto inviato con tale modalità. Un indirizzo che si riferisce a un gruppo di destinazioni è detto a sua volta indirizzo Multicast.



Multicasting (Computer)
In italiano distribuzione multipla. L’equivalente internet della trasmissione radiofonica o televisiva: consente la trasmissione simultanea lungo più canali di più copie dello stesso elemento audio o video. Ovvero trasferimento di dati da un computer (server) ad altri sistemi (client) senza una precisa destinazione. Tutti i PC collegati riceveranno i dati senza che il server debba connettersi ai singoli client. Si contrappone al broadcasting (distribuzione diffusa) che indica un invio specifico ad ogni altro sistema connesso



Multieffetto (Computer)
Dispositivo in grado di sintetizzare svariate coloriture del suono: eco, coro, riverbero, etc. Oggi esistono addirittura dei processori specializzati per tali funzioni.



Multifrequenza (Computer)
Vedi toni.



Multilivello (Computer)
Generalmente associato al concetto di affiliazione. In questo caso si intende una strutturazione dei livelli di riferimento. In pratica quando una persona si iscrive ad un programma di affiliazione si colloca ad un livello che è il livello 0. Tutti quelli che si iscriveranno presentati da questa persona saranno riferiti a lui e saranno di livello 1. Quelli che questi nuovi faranno iscrivere saranno riferiti di livello 2. Si percepiranno dei guadagni non solo in base al numero di iscritti ma anche al livello di affiliazione di questi ultimi.



Multimedia (Computer)
Mezzo di comunicazione che integra contributi di diversa natura: testo, immagini statiche e in movimento, suoni, spesso con possibilità interattive. Questa operazione è resa possibile dalla digitalizzazione, ovvero dalla traduzione di queste diverse forme di informazioni in un’unita di misura comune, il bit. Naturalmente, per fruire di informazione in formato digitale è necessario un medium digitale: il computer. I migliori presuppongono computer sofisticati in grado, fra l’altro, di riprodurre il suono con qualità hi-fi e di visionare brani animati e filmati. Definisce anche l’insieme di strumenti analogici e digitali di comunicazione (proiettore, lavagna luminosa, telefax, videotelefono, impianto HI-FI, videoregistratore...) che, pilotati da un sistema computerizzato, consentono di utilizzare in modo integrato testi, immagini, suoni, animazione per favorire la trasmissione della conoscenza in modo interattivo.



Multimediale (Computer)
Tecnologia utilizzata nei computer che rende possibile l’utilizzo di vari tipi di file fra cui testo, immagini, video, suoni e grafica in modo interattivo. In pratica quando succede qualcosa o la pagina è più vivace; nel senso che l’evento elettronico ha anche una dimensione temporale e non solo spaziale, come avviene di solito su una pagina fissa.



Multimedialità (Computer)
Nel WEB consiste nell’inserimento in una pagina di testo, immagini, suono e filmati.



Multimetro digitale (Computer)
Strumento elettronico con il quale si effettuano varie misurazioni che possono essere tensione, corrente, resistenza, capacità, frequenza ecc.



Multipack box (Computer)
Contenitore simile al Jewel Box, ma può contenere 2 o più CD.



Multipath (Computer)
Le varie eco che si vengono a creare quando un segnale radio rimbalza su un oggetto fisico. La trasmissione del segnale wireless infatti in un ambiente chiuso è ostacolato dalle forme e dimensioni dei materiali incontrati.



Multiplazione (Computer)
Nelle telecomunicazioni, la multiplazione è il meccanismo per cui la capacità disponibile di un collegamento viene condivisa tra diversi canali trasmissivi.



Multiple access schemes (Computer)
Metodologia per aumentare la quantità di dati trasmessi in un certo spettro di frequenza. I reader RFID utilizzano lo schema Time Division Multiple Access, o TDMA, che significa che leggono più Tag in momenti differenti, evitando che interferiscano l’uno con l’altro.



Multiplex (Computer)
Intercalare o trasmettere simultaneamente due o più messaggi su un canale di segnale.



Multiplexato (Computer)
Adottante la tecnica del Multiplexing.



Multiplexer (Computer)
Dispositivo elettronico che consente ad un reader di avere connesse più antenne. Una antenna alla volta un campo, secondo un predeterminato ordine.



Multiplexing (Computer)
Il time multiplexing o piu’ brevemente multiplexing e’ un metodo di trasmissione (o ricezione ) di informazioni basato sul fatto che non tutti i segnali richiedono di essere inviati contemporaneamente. Con questo metodo, infatti, lo stesso insieme di linee di segnale viene usato per inviare diversi insiemi di segnali in differenti periodi di tempo. Sono necessarie ovviamente una o piu’ linee aggiuntive per segnalare quale di questi insiemi di segnali e’ presente in quell’istante sulle linee di trasmissione (o ricezione).



Multipop (Computer)
Possibilità di visualizzare i messaggi di posta giunti in altre caselle Pop3 direttamente sulla propria casella web mail.



Multiport repeater (Computer)
Un particolare tipo di ripetitore con ingresso multiplo usato nelle reti Ethernet su coassiale sottile (10Base-2). Serve a interconnettere fino a sei segmenti separati.



Multiprocessore (Computer)
Computer dotato di più di un microprocessore che necessita di un sistema operativo in grado di suddividere l’esecuzione dei programmi fra i vari processori disponibili. Windows NT e unix sono i due fra i più diffusi sistemi operativi multiprocessore.



Multiprocessing (Computer)
Simultanea esecuzione di due o più programmi mediante due o più processori che condividono gli stessi BUS.



Multiprogrammazione (Computer)
Multiprogramming. Tecnica che consente l’esecuzione di piu’ programmi in parallelo (apparentemente eseguiti nello stesso istante) su di un unico computer, gestiti da un unico sistema operativo che provvede alla condivisione delle risorse.



Multiprogramming (Computer)
Vedi Multitasking.



MultiRead (Computer)
In ambito CD standard Osta (Optical Storage Technology Association) per unità CD-ROM e DVD-ROM. Le unità conformi allo standard MultiRead possono leggere i CD commerciali (audio e dati), iCD-R e i CD-RW.



Multiscan (Computer)
Detto anche multifrequenza, indica la capacità di un monitor di funzionare in una vasta gamma di frequenze video.



Multisessione (Computer)
La multisessione è una particolare tecnica di masterizzazione che permette di registrare i dati su un Cd a più riprese in momenti successivi, creando tante sessioni quante sono le diverse operazioni di riversamento. L’ultima sessione presente sul disco deve essere chiusa perchè un lettore possa "vederla". Possono essere aggiunte sessioni addizionali fino all’esaurimento dello spazio.



Multiservice (Computer)
L’integrazione dati/voce/video, o networking multiservice, sta emergendo rapidamente come la via del futuro per quelle organizzazioni che desiderano consolidare le risorse di rete creando un’entità unica e facilmente gestibile. La premessa è semplice. Una rete trasporta tutto il traffico utilizzando un’infrastruttura packet-cell-based. Questo significa che, per trasmettere immagini, voce, video o dati in formato tradizionale, non servono reti diverse, ma una singola rete. I vantaggi sono evidenti: costi gestionali ridotti, prestazioni più elevate, maggiore flessibilità, integrazione e controllo. Il multiservice è la tecnologia digitale del futuro. Può trasportare su una rete unica qualunque tipo di traffico o informazione, come la telefonia voce di alta qualità, i servizi di videoconferenza in tempo reale o una delle innumerevoli applicazioni multimediali.



Multitap (Computer)
La PlayStation dispone soltanto di due "game port" e quindi è possibile collegare soltanto due controller nello stesso momento. Il Multitap è un accessorio che permette di collegare più giocatori contemporaneamente: da 2 a 4 fino a un massimo di 8 giocatori utilizzando due Multitap. Il Multitap funziona solo con i giochi compatibili.



Multisign (Computer)
Sistema didattico computerizzato, utilizzato in logopedia, che consente ad un sordo di esercitarsi al controllo delle caratteristiche acustiche e fonatorie per la riabilitazione della voce. E’ stato sviluppato con SuperCard, versione 1.6, perfettamente compatibile col nuovo System 7. Le animazioni sono state realizzate tramite una videocamera RasterOps VCB 364, elaborate con MacroMind Director ed esportate in SuperCard. Gira su Apple Macintosh LC con almeno 4 Mb di RAM. E’ prevista una versione per l’ambiente Windows.



Multitasking (Computer)
Multiattivita’. Un metodo di elaborazione in cui i compiti vengono distribuiti dal processore in conformità ad un programma esecutivo, alternandosi temporalmente e contendendosi le risorse (CPU, memoria, I/O). La veloce commutazione dei lavori dà l’impressione della simultaneità d’esecuzione di più programmi.



Multithreading (Computer)
Un metodo di elaborazione in cui due o più insiemi di istruzioni di un singolo programma si alternano temporalmente contendendosi la risorsa CPU. In pratica é la capacità di eseguire simultaneamente differenti parti di uno stesso programma (vedi Thread).



Multitimbro (Computer)
Tecnologia di creazione dei suoni, con strumenti di migliore qualità rispetto alla sintesi FM, ma inferiore rispetto alla tecnica Wawe.



Multitimbrico (Computer)
Strumenti musicali elettronici indica la capacità di generare piu’ suoni indipendenti contemporaneamente, (v. anche Monotimbrico).




Multiutente (Computer)
Qualsiasi sistema informatico che possa essere usato da più di una persona. Il termine viene in genere riservato alle macchine a cui accedono più persone attraverso apparecchiature di comunicazione o terminali collegati. Per estenzione qualunque ambiente digitale che consenta, almeno a due utenti, di operare con interazioni contemporanee.



Multivocale (Computer)
Indica la capacità di una scheda sonora di riprodurre il suono di più strumenti contemporaneamente.



Multivolume (Computer)
CD contenente sessioni multiple non intercollegate, per cui ogni "volume" sul disco deve essere letto come se si trattasse di un CD separato. Definisce anche il disk spanning.



Munch (Computer)
Gergale, termine che indica raduni.



Mese (Computer)
Un tipo di MUD, di solito si tratta dei MUD meno violenti.



MUSH (Computer)
Acronimo di Mulit User Shared Hallucination. Allucinazione condivisa da più utenti.



Music 5 (Computer)
Forse il piu’diffuso di una serie di programmi per la sintesi sonora scritti da Max Mathews e altri nella prima meta’ degli anni Sessanta e tuttora in uso nei centri di ricerca.



Multivolume (Computer)
vedi disk spanning. Definisce anche il CD contenente sessioni multiple non intercollegate, per cui ogni "volume" sul disco deve essere letto come se si trattasse di un CD separato.



Musica elettronica (Computer)
Musica prodotta servendosi di apparecchiature elettroacustiche. In senso stretto un genere di avanguardia musicale "colta" fiorita tra il 1953 e la meta’ degli anni sessanta.



Mute (Computer)
In italiano ammutolito. Silenziamento di un canale del mixer o di una traccia del sequencer.



MUX (Computer)
Acronimo di MUltipleXing.



MVPD (Computer)
Acronimo di Multichannel Video Programming Distributor.



MW (Computer)
Acronimo di Medium Wave.



MWF (Computer)
Estensione. Acronimo di Map Windows File. File per la visualizzazione di mappe geografiche interattive.



MxU (Computer)
Multiunit Buildings. Questa definizione, che comprende le categorie MDUs (termine riferito agli edifici residenziali ed hotels) e MTUs (termine riferito agli uffici) identifica, unitamente ai campus di vario genere (educazionale, manifatturiero, ospedaliero, ecc.) tutti gli edifici composti da più unità. Essendo in questi edifici spesso già presente un cablaggio di tipo telefonico, la tecnologia LRE diventa molto interessante per rendere disponibili nuovi servizi sul cablaggio esistente.



My space (Computer)
E’ forse la più famosa piattaforma di social networking diffusissima tra i giovani, fatta apposta per far incontrare persone online. Il suo funzionamento è facilissimo: chi vuole partecipare a questa enorme community virtuale (oltre 70 milioni di iscritti) deve compilare una propria pagina web che descriva il proprio profilo (gusti, informazioni e dati personali); chi considera quella pagina interessante o di suo gradimento si metterà a sua volta in contatto con l’autore del profilo; se anche questo utente ritiene di suo gradimento il profilo di chi lo ha contattato si dà inizio ad una amicizia online.



Mysql (Computer)
E’ un diffusissimo DataBase BMS con codice aperto, noto per le sue altissime prestazioni. Deve la sua popolarità al fatto di essere gratuito e di funzionare ottimamente con il linguaggio PHP all’interno dei siti web. Gira su numerosi sistemi operativi (windows, linux etc).



MZ (Computer)
Queste due lettere appaiono in numerosi posti del DOS (Memory Control Block, Header EXE, etc.); la spiegazione convenzionale è che siano le iniziali di Mark Zbikowski, uno dei principali progettisti del DOS 2.0.





M (Marketing e Pubblicità)

Marketing - Pubblicità - Cartellonistica




MAC (Marketing e Pubblicità)
Acronimo di Medium Access Control. Anche acronimo di Media Access Controller. E ancora acronimo di Message Authentication Code. Indica anche l’abbreviazione di Macintosh della Apple. Il Mac è stato il primo computer a proporre un’interfaccia grafica basata sul concetto delle finestre che oggi vengono usate quotidianamente (anche se in effetti il primo progetto di interfaccia grafica venne sviluppato dalla Xerox negli anni ’70 senza però venir commercializzato).



Macintosh (Marketing e Pubblicità)
Un personal computer prodotto da Apple Computer nel 1984, inizialmente con microprocessore 68000. Risulta incompatibile con i PC. Il suo nome deriva da una qualità di mele californiane. E’ stato il primo personal computer ad avere un sistema operativo con interfaccia utente grafica sul concetto delle finestre con cartelle, cestino, icone, lo schermo wysiwyg,…. che oggi usiamo quotidianamente. E’ nato dall’esperienza di Steve Jobs e Steve Wozniak e collaboratori. Jobs aveva inizialmente lavorato su un prototipo denominato lisa. Spesso viene abbreviato semplicemente in Mac e sono usati soprattutto in settori professionali legati al mondo editoria, trattamento delle immagini, grafica e così via. Nonostante la Apple ormai da lungo tempo incontra periodi di fortuna altalenante, i Macintosh continuano tuttora ad essere un esempio di semplicità e di pulizia anche a livello di design.



Macro (Marketing e Pubblicità)
Set di istruzioni predefinite che possono essere richiamate per automatizzare e quindi velocizzare una particolare attività di elaborazione, una procedura.



Macromarketing (Marketing e Pubblicità)
Analisi di un’area commerciale astesa agli sviluppi derivanti dalle influenze esterne e dalle variabili socioeconomiche. E’, in pratica, lo studio dei processi di marketing, delle attività, delle istituzioni visti da una prospettiva più ampia, come può essere quella di una nazione o un settore economico. Il macromarketing acquista una grande rilevanza soprattutto nelle decisioni riguardanti il settore pubblico.



Magazine (Marketing e Pubblicità)
In italiano rivista, periodico. Spesso indica il supplemento settimanale di alcuni quotidiani.



Magenta (Marketing e Pubblicità)
Colore rosso tendente al fuxia; uno dei colori primari di quadricromia nel procedimento di stampa a quattro colori avvero ciano, magenta, giallo e nero.



Mail advertising (Marketing e Pubblicità)
Pubblicità inviata per posta.



Mail survey (Marketing e Pubblicità)
Indagine effettuata attraverso l’invio di un questionario postale.



Mail order (Marketing e Pubblicità)
Ordine a mezzo posta, modulo prestampato predisposto dall’azienda venditrice sia come mezzo normale di vendita che in occasione di azioni speciali.



Mailing (Marketing e Pubblicità)
Letteralmente, in inglese, l’atto dell’inviare per posta. Questo termine descrive lo stimolo, inviato via posta elettronica o tradizonale ad un target mirato di potenziali clienti, a partecipare ad una determinata promozione, ad acquistare un prodotto, ad accettare una visita. In pratica invio per corrispondenza al recapito del cliente potenziale di una proposta di vendita o di materiale promozionale. Gli elementi di un mailing sono: la busta, il depliant illustrativo, la lettera che descrive il prodotto e invita il lettore a fare l’ordine e, infine, la cartolina d’ordine.



Mailing list (Marketing e Pubblicità)
Lista di nominativi; archivio aggiornato di nominativi di persone fisiche o società tenuto su disco nei calcolatori suddiviso per categorie secondo codici. Viene usato per i mailings, spediti con cadenza periodica, nella pubblicità diretta, nella vendita per posta o per invii di email o ancora per recapitare per posta materiale promozionale o una proposta di vendita. Il termine indica anche la comunità di individui che, uniti da un interesse comune su un determinato argomento, discute via posta elettronica attraverso messaggi inviati a tutti gli iscritti alla mailing list.




Mailing piece (Marketing e Pubblicità)
Unità da spedire, i displays smontati per essere spediti direttamente al punto vendita.



Mailing shot (Marketing e Pubblicità)
Indica la singola azione di invii in una campagna di vendite per corrispondenza.



Mailto (Marketing e Pubblicità)
Un protocollo internet utilizzato per inviare posta elettronica. Lo schema URL mailto che indica un indirizzo di posta elettronica, mailto:nome@dominio.it. .



Main promise (Marketing e Pubblicità)
Promessa principale che viene delineata sulle caratteristiche principali del prodotto e quindi sulla reason why. Vedi annuncio.



Maiuscoletto (Marketing e Pubblicità)
Carattere maiuscolo di altezza pari all’occhio del minuscolo dello stesso corpo, ascendenti e discendenti escluse. Ovvero carattere maiuscolo un po’ più piccolo del carattere maiuscolo a cui viene affiancato.



Maiuscolo (Marketing e Pubblicità)
Voce di derivazione latina. Le lettere grandi. Detto di qualsiasi scrittura i cui segni alfabetici siano compresi entro due linee parallele, senza aste che la oltrepassino in alto o in basso.




Mall (Marketing e Pubblicità)
Termine americano per indicare i grandi centri commerciali. In Internet questo concetto è stato ripreso e il virtual mall costituisce un aggregato on line di esercizi commerciali nel quale ai diversi operatori viene offerto uno spazio dove proporre i loro prodotti. Il gestore del virtual mall si occupa dell’infrastruttura tecnologica e di tutte le funzionalità come i servizi di pagamento, la logistica, la sicurezza ecc., mentre gli operatori commerciali riconoscono al gestore una quota dei ricavi a fronte dei servizi ricevuti.



Mall virtuale (Marketing e Pubblicità)
Sito web all’interno del quale si trovano negozi virtuali di aziende diverse, ma con una infrastruttura tecnica comune. Può essere considerato una sorta di centro commerciale virtuale. I mall creano infatti le condizioni perfette per sviluppare e mantenere un negozio virtuale ovvero in generale per chi deve vendere online, offrendo i servizi necessari per sviluppare e mantenere il proprio negozio virtuale: creazione e manutenzione del sito, supporto tecnico, gestione degli ordini, transazioni, sicurezza, servizi di pagamento, pubblicità.



Make or buy (Marketing e Pubblicità)
Si collega a due concetti: quello di core business e quello di outsourcing. E’ un procedimento che conduce alla scelta se produrre internamente o affidare a terzi l’allestimento di un dato prodotto, di un processo o di un servizio. Il make or buy può essere strategico o operativo; su di esso agiscono vari fattori, come il controllo di qualità e la continuità degli approvvigionamenti.



Mania (Marketing e Pubblicità)
Condizione psicopatologica caratterizzata da eccessiva euforia, disinibizione, illimitate stima e fiducia in se stessi, tendenza smodata ad intraprendere iniziative e fughe verso idee che travalicano il contesto biografico del soggetto e nei confronti delle quali il soggetto stesso si rapporta del tutto acriticamente. Storicamente nel fine ‘700 la mania rappresentava insieme all’idiozia o amentia una delle lesioni della facoltà di giudizio senza febbre o coma. Attualmente rappresenta un criterio diagnostico all’interno dei disturbi dell’umore.



Manifesto (Marketing e Pubblicità)
Detto in francese affiche, ed in inglesa poster, rappresenta annuncio di grande formato, non solo pubblicitario, per l’affissione, che viene ideato e situato in posizione tale da colpire l’attenzione; l’affissione è subordinata al pagamento di una tassa a favore delle amministrazioni locali, direttamente o tramite appaltatori. Formato standard cm. 70x100 o multipli. Il manifesto è una delle più antiche forme di comunicazione pubblicitaria, oggi solo in parte soppiantata dalla rivoluzione del mezzo televisivo, tradizionalmente considerato un mezzo di lancio o da promozione si è spostato nell’area della costruzione di immagine e di atmosfera. Per le sue peculiarità, necessità di sintesi, di impatto visivo, di mantenere il ricordo è uno dei mezzi comunicativi che più stimola la creatività e che ha prodotto alcune fra le più significative opere grafiche. La progettazione del manifesto richiede quindi: valutare la collocazione del veicolo; definire con assoluta precisione l’obiettivo e sintetizzare il messaggio in informazioni brevi considerando i tempi di fruizione ridotti del lettore (un passante è in grado di afferrare durante una affrettata visione solo sette parole); valutare proporzioni e dimensioni del manifesto, il rapporto tra visual e testo (le informazioni non devono essere ripetitive, ma complementari); curare particolarmente il lettering scegliendo caratteri adatti in funzione della leggibilità, della distanza di lettura, dell’incidenza e della quantità della luce; studiare tutti i segni, i morfemi, la composizione generale in funzione di comunicazione visiva informativa, esortativa, estetica, espressiva; ed infine tenere sempre presenti nella progettazione i valori di comprensibilità, chiarezza, leggibilità, fruibilità, appeal e simpatia, riscontro oggettivo dei contenuti. Artisti. Francia: Doré, Manet, Cherét, Mucha,Bonnard, Villon, Toulouse -Lautrec, Cassandre, Savignac. GB: Walker, Crane, Hardy, The Beggarstaff. USA: Penfield, Rhead, Carqueville, Bradley, Reed. Germania: Stuck, Erdt, Deutsch, Hohlwein, Heine. Italia: Cappiello, Metlicovitz, Dudovich, Hohenstein, Boccasile, Mauzan,Depero, Codognato, Testa, Nizzoli, Terzi, Sacchetti, Pozzati (Sepo), Seneca, De Chirico, Balla. Il termine manifesto indica inoltre il testo fondatore che enuncia i principi di una nuova teoria, destinata, secondo gli autori, a sconvolgere i principi artistici in vigore. Il primo manifesto concernente un movimento pittorico è quello del futurismo, pubblicato a Parigi, su "Le Figaro", dal poeta italiano Marinetti il 20 febbraio 1909.



Mano  (Marketing e Pubblicità) 
Insieme delle sensazioni tattili tipiche del tessuto: morbidezza, consistenza, ruvidità. Ottimo per valutare il tessuto stampato, questo per assicurare una idonea tecnica di stampa in base alle carateristiche del tessuto.



Manoscritto (Marketing e Pubblicità)
Letteralmente, testo scritto a mano. Documento scritto dall’autore o copia originale, scritta a mano, cin la macchina da scrivere, con il computer e simili, di un’opera destinata alla pubblicazione. In definitiva ogni documento scritto a mano.



Manuale immagine coordinata (Marketing e Pubblicità)
Il manuale ha lo scopo di fornire le linee guida dettagliate per l’immagine coordinata del Gruppo; è realizzato attraverso un attento studio, al fine di ricondurre ad uniformità stilistica le principali comunicazioni che quotidianamente l’azienda redige.



Manuale operativo (Marketing e Pubblicità)
Nel franchising definisce un documento riservato che consegnato all’affiliato alla firma del contratto. Tale documento contiene gli elementi organizzativi ed operativi del network, con riferimento specifico alle modalità di erogazione di un servizio e/o vendita di un prodotto. Il Manuale permette all’affiliato di usufruire di tutta l’esperienza maturata negli anni dall’affiliante e di raggiungere in tempi brevi la piena operatività.



Manuale tecnico (Marketing e Pubblicità)
Libro di dimensioni ridotte che espone in forma ordinata, sistematica e concisa le nozioni fondamentali di un’arte, una disciplina, una scienza con finalità divulgative o di trattato, può essere di manutenzione o istruzione.



Mappa cognitiva (Marketing e Pubblicità)
Tecnica di ricerca qualitativa, consistente nella creazione di una mappa costruita sulla base di una parola stimolo, alla quale un gruppo di persone associa liberamente altre parole/concetti al fine di formare una ragnatela che abbia come fulcro la parola stimolo. I legami semantici che via via si costruiscono acquistano una loro riconoscibilità e fungono da base per ulteriori approfondimenti.



MAPS (Marketing e Pubblicità)
Acronimo di Mail Abuse Prevention System, in italiano Sistema di prevenzione contro l’abuso della mail. Di fatto è una delle più importanti Black-list oggi disponibili sulla rete. Qui vengono sopratutto segnalate le UCE (Unsolicited Commercial E-mail), ossia messaggi in posta elettronica non richiesti dal contenuto commerciale.



Maquette (Marketing e Pubblicità)
detto in italiano snche modellino. Rappresentazione tridimensionale, in scala ridotta, di un progetto di materiale per il punto di vendita



Marca (Marketing e Pubblicità)
Dal franco: segno di confine, territorio assegnato. Quindi: posizionamento nell’immaginario collettivo. Il concetto di appartenenza, si esprime visivamente attraverso il marchio. In pratica sottintende un nome, una parola, un simbolo, un disegno o una combinazione di queste locuzioni aventi lo scopo di identificare un prodotto o un servizio di una azienda o di un gruppo di aziende. Per il marketing la marca è un mezzo di differenziazione del prodotto dalla concorrenza avente lo scopo di simboleggiare in modo sintetico e continuativo l’immagine del prodotto presso il consumatore e i clienti. La marca costituisce il presupposto per una politica di differenziazione per le sue capacità di evocare univocamente le qualità reali del prodotto e i valori psicologici a esso assegnati dal consumatore. Tecnicamente il concetto di marca si può esprimere di fatto in tre elementi: un multisegno (nome, identità grafica, simbolo), attaccato a un prodotto/servizio (o a prodotti/servizi), a cui è attaccato una promessa di qualità, di sicurezza e di appartenenza a un universo. Nel caso di marche con notorietà universale e permanente, le cosiddette grandi marche, questa capacità di sintesi diventa un valore autonomo che va al di là del prodotto e dell’impresa. Per estensione il termine Marche definisce le aziende produttrici di beni, leader nei rispettivi settori.



Marca brand (Marketing e Pubblicità)
Nome, disegno, segno grafico che identifica un prodotto o una linea di prodotti o un’impresa. Per il marketing la marca è un mezzo di differenziazione del prodotto avente lo scopo di simboleggiare in modo sintetico e continuativo l’immagine del prodotto presso il consumatore e i clienti.



Marchio (Marketing e Pubblicità)
Secondo la legge sul diritto d’autore del 1942 il marchio è una rappresentazione grafica di qualsiasi genere, in particolare nomi, disegni, lettere, cifre, tonalità e combinazioni cromatiche, atto a contraddistinguere i prodotti, i servizi o le merci, fabbricati o collocati sul mercato e a differenziarli da quelli dei concorrenti. Nasce dall’uso di marchiare a fuoco il bestiame con simboli della proprietà come pure dalla consuetudine araldica di attribuire elementi iconografici ai patronimi per creare stemmi familiari in grado di segnare la marca di appartenenza. Il marchio è l’elemento simbolico in cui si riconosce un gruppo di attività, una società, un movimento politico ecc. E’ quella parte della marca che è riconoscibile ma non è pronunciabile, come un simbolo, un disegno, un colore o un tipo di iscrizione caratteristici. Il marchio ha un forte valore simbolico, identifica un prodotto o un’azienda, l’origine di un prodotto e la sua qualità. Il marchio è una forma di garanzia che viene facilmente memorizzata dal cliente e quindi facilmente identificata. Inoltre, il marchio, può essere espresso attraverso l’uso del logo o logotipo, da abbinare o no al simbolo aziendale. Si tratta della stesura grafica del nome, con caratteri, forme o cromie, progettate per essere riprodotte in ogni dimensione, dal biglietto da visita all’insegna esterna, mantenendo sempre lo stesso grado di riconoscibilità. Il marchio come fatto segnifico può essere classificato secondo la semantica descrittiva in quattro gruppi e nove sotto gruppi: 1, segni verbali o logogrammi; a, logotipo; b, sigla (lettera disegnata e caratteristica); c, monogramma (un gruppo di lettere).2, pittogramma o segno iconico: a, segno iconico pittogrammato (un oggetto o una particolare classe di oggetti); b, segno iconico (la cui particolare qualità o azione può alludere a classi oggetti designati). 3, marchi pittogrammatici: a, schematizzati; b, multicolori. 4, emblema, segno altamente istituzionalizzato, il cui significato viene fissato entro un determinato raggruppamento sociale: a, emblema privato; b, emblema pubblico. Le caratteristiche specifiche del marchio devono essere la capacità distintiva (deve contraddistinguere un prodotto o un servizio agli altri), la novità estrinseca (non deve mai essere stato usato da altri), l’originalità (non può consistere in una descrizione generica dei servizi e dei prodotti), la liceità (non deve essere contrario alla legge, all’ordine pubblico e al buon costume). Per tutelare un marchio si deve registrarlo, a questo scopo esistono agenzie ed organizzazioni specializzate a cui rivolgersi per evitare problemi anche legali per eventuali errori nella registrazione e nella gestione di esso.



Marchio individuale (Marketing e Pubblicità)
E’ un segno distintivo proprio di un singolo imprenditore.



Marchio collettivo (Marketing e Pubblicità)
E’ un segno che serve a garantire l’origine, la materia o la qualità di determinati prodotti o servizi, concesso ad un soggetto sia esso persona fisica o giuridica, che svolge funzioni di garanzia della provenienza o della qualità di prodotti o servizi, in applicazione di un regolamento che prevede la modalità di uso del marchio, l’effettuazione di controlli e le sanzioni.



Margine (Marketing e Pubblicità)
Spazio bianco non scritto di rispetto che si frappone tra la superficie stampata di una pagina ed i suoi contorni sui quattro lati della pagina; intorno alla gabbia di testo, tra le colonne di testo, intorno all’illustrazione. Si distingue un margine superiore o di testa in alto alla pagina, un margine inferiore o di piede in fondo alla pagina, un margine interno o di cucitura all’interno della pagina e un margine esterno o di taglio esterno alla pagina. Anche lo spazio di carta restante tra gli estremi dell’incisione d’arte e i margini esterni del foglio di stampa.



Mark-up (Marketing e Pubblicità)
Spazio bianco non scritto di rispetto che si frappone tra la superficie stampata di una pagina ed i suoi contorni sui quattro lati della pagina; intorno alla gabbia di testo, tra le colonne di testo, intorno all’illustrazione. Si distingue un margine superiore o di testa in alto alla pagina, un margine inferiore o di piede in fondo alla pagina, un margine interno o di cucitura all’interno della pagina e un margine esterno o di taglio esterno alla pagina. Anche lo spazio di carta restante tra gli estremi dell’incisione d’arte e i margini esterni del foglio di stampa.



Mark up promozionale (Marketing e Pubblicità)
Differenza tra valore percepito e valore reale, ossia il valore aggiunto derivante dalla comunicazione promozionale e da tutta l’operazione di sales promotion.



Markdown (Marketing e Pubblicità)
Ribasso del prezzo.



Market (Marketing e Pubblicità)
Mercato o insieme delle persone e degli operatori economici interessati a un prodotto o servizio o risorsa e che dispongono di un reddito sufficiente per acquistarlo.



Market driven o Market led organization (Marketing e Pubblicità)
In italiano impresa orientata al mercato: ascolto sistematico della voce dei clienti, interpretazione dei loro bisogni, proposta di soluzioni dei loro problemi e soddisfazione delle loro esigenze funzionali e simboliche



Market leader (Marketing e Pubblicità)
Marca o prodotto che possiede la quota di mercato più elevata.



Market learning organization (Marketing e Pubblicità)
Impresa che apprende dal mercato



Market makers (Marketing e Pubblicità)
Si tratta di gestori neutrali di piattaforme per il commercio elettronico B2B e gestiscono Marketplace indipendenti da chi acquista o da chi vende.



Market oriented (Marketing e Pubblicità)
Si dice di un’azienda che nella sua strategia dà la priorità alle esigenze del mercato; cioè opera in funzione delle caratteristiche dei consumatori e dei vincoli che devono essere superati per soddisfarli.



Market research (Marketing e Pubblicità)
Ricerca di mercato. Raccolta e studio di informazioni e dati relativi ad un certo mercato, effettuata, di solito, con ricerche sul campo.



Market strategy (Marketing e Pubblicità)
Strategia del mercato.



Market shrinkage (Marketing e Pubblicità)
Termine usato per definire una contrazione permanente o temporanea delle vendite.



Market targets (Marketing e Pubblicità)
Identificazione degli obiettivi del piano di marketing e delle difficoltà per raggiungerli, possibili resistenze da affrontare e capacità dell’azienda di superarle.



Market test (Marketing e Pubblicità)
Prova di mercato attuata in zone limitate per verificare l’accoglienza a un nuovo prodotto. In pratica definisce l’indagine effettuata su una frazione di mercato per misurare l’efficacia di una campagna pubblicitaria o promozionale, oppure per valutare la politica distributiva o di prezzo



Market timing (Marketing e Pubblicità)
Attività volta ad anticipare i punti di svolta del mercato ed a modificare l’ammontare investito in un certo mercato in modo da ridurlo prima delle discese dei prezzi ed incrementarlo prima degli aumenti. Viene svolta sulla base di analisi macroeconomiche riguardanti l’andamento della produzione, dei tassi di interesse, cambio, inflazione¿



Marketing (Marketing e Pubblicità)
Abbreviato MKT. Difficile darne una definizione univoca. Si intende per attivita’ di Marketing ogni attivita’ di analisi, organizzazione, pianificazione, promozione e distribuzione di beni e servizi volta a ottimizzare tutti i fattori che permettono di migliorare la commercializzazione di merci o servizi offerti, mediante la creazione, l’individuazione e lo stimolo dei bisogni dei consumatori, associata alla proposta di prodotti o servizi idonei per il soddisfacimento dei bisogni stessi e questo con reciproco vantaggio per fornitore e cliente. Riguarda in sintesi tutte le decisioni relative al prodotto: caratteristiche, prezzo, pubblicità, promozione, canali di distribuzione, rete di vendita. In realtà, gli esperti non sono concordi sulla definizione di marketing: secondo alcuni è tutto ciò che non è amministrazione o produzione. Per altri poi il marketing è genericamente tutto ciò che concorre a portare l’azienda sul mercato. Infine un conceto autorevole:<Il marketing è l’esecuzione delle attività economiche che dirigono il flusso dei beni o dei servizi dal produttore al consumatore finale>. Ralph S. Alexander, American Marketing Association.



Marketing dei servizi (Marketing e Pubblicità)
Attività di marketing fatta dalle imprese del settore terziario. Il marketing dei servizi si riferisce a un settore produttivo che ha raggiunto primaria importanza nelle economie avanzate e che è caratterizzato da peculiarità specifiche che ne giustificano una trattazione autonoma.



Marketing di acquisto (Marketing e Pubblicità)
Principi e tecniche di analisi, pianificazione, controllo di programma volti a creare valore per i fornitori, e creare eventuali rapporti di codesign e di comakership allo scopo di integrare sempre di più rapporti selezionati nelle catene esterne clienti-fornitori.



Marketing di massa (Marketing e Pubblicità)
Offerta da parte di un’impresa dello stesso prodotto o servizio, a tutto il mercato, in modo indifferenziato (anche definito marketing indifferenziato). Uno degli esempi più citati di marketing di massa è rappresentato da Coca Cola. In questo caso di fatto non c’è segmentazione, perché si presuppone che rispetto a quel bene i consumatori abbiano le stesse preferenze e aspettative e quindi costituiscano un unico segmento omogeneo. Di fatto, il marketing di massa non è più applicabile nell’economia moderna, a seguito dell’evoluzione dei consumi e la sofisticazione dei bisogni. Un esempio: anche la Coca Cola ha immesso nel mercato la Coca Cola light e la Coca Cola senza caffeina!!



Marketing communication (Marketing e Pubblicità)
Metodi e tecniche di comunicazione utilizzate dal marketing. Descrive anche l’attività mirata alla promozione di beni o servizi.



Marketing culturale (Marketing e Pubblicità)
Insieme di attività volte a identificare e raggiungere un pubblico appropriato per la creazione artistica, senza condizionarla, cercando da un lato di soddisfare i bisogni e i desideri di tale pubblico nel modo più efficiente ed efficace possibile, dall’altro di ottenere il miglior risultato economico finanziario possibile (Argano).



Marketing differenziato (Marketing e Pubblicità)
Preso atto che il mercato è un insieme non omogeneo di bisogni ed esigenze nei confronti di un prodotto, l’azienda lo segmenta, sceglie i segmenti cui rivolgersi e infine mette a punto una serie di marketing mix differenti per ciascuno di essi. In estrema sintesi la strategia di marketing condotta attraverso la segmentazione del mercato, mettendo a punto un marketing mix differente per ciascun segmento individuato. Il contrario di marketing indifferenziato.



Marketing diretto (Marketing e Pubblicità)
Detto anche direct marketing. Tecnica volta a sollecitare la risposta diretta del consumatore per operazioni di marketing, di promozione, di vendita



Marketing focalizzato (Marketing e Pubblicità)
Si parla di marketing focalizzato, quando l’impresa decide di rivolgersi ad un singolo gruppo di consumatori, e di tralasciare gli altri segmenti di mercato. Vedi anche strategia di nicchia.



Marketing indifferenziato (Marketing e Pubblicità)
Strategia basata nel presupposto che il mercato cui l’azienda si rivolge sia omogeneo e quindi non segmentato. Ha come obiettivo la realizzazione di un prodotto di media qualità e prezzo, acquistabile dalla maggioranza dei consumatori.



Marketing Informatico (Marketing e Pubblicità)
Strategia che usa tecniche informatiche, protocolli di comunicazioni internet e il web per potenziare e migliorare le vendite



Marketing information management (Marketing e Pubblicità)
Gestione delle informazioni di marketing



Marketing Intelligence (Marketing e Pubblicità)
Sono tutte quelle informazioni relative al mercato e ai concorrenti, prodotte internamente o acquistate da società esterne, utilizzate a supporto delle attività di marketing.



Marketing knowledge management (Marketing e Pubblicità)
Gestione delle conoscenze di marketing: generazione di nuova conoscenza di marketing, condivisione della conoscenza generata, utilizzo della conoscenza generata



Marketing literature (Marketing e Pubblicità)
tutta la documentazione che parla dei prodotti delle aziende e della loro offerta



Marketing Manager (Marketing e Pubblicità)
Professionista che opera nell’ambito delle aziende e delle società di consulenza che lavorano in questo determinato settore. Coordina le attività di marketing in una azienda. Si occupa inoltre dei metodi e degli strumenti per la gestione strategica e operativa di un brand o di un prodotto. Normalmente sovrintende ai brand manager, dai quali dipendono i product manager.



Marketing mix (Marketing e Pubblicità)
L’insieme ordinato e coordinato degli elementi di marketing predisposti per il raggiungimento degli obiettivi prefissati; miscela di marketing, formulazione e selezione del piano di attacco per la vendita di un prodotto. Riguarda tipicamente le decisioni relative al prodotto, al prezzo, alla pubblicità, alla promozione, ai canali di distribuzione e alla rete di vendita. L’ottimizzazione del marketing mix è il miglior uso combinato nella gestione e nella destinazione delle risorse tra i fattori descritti. Il marketing mix si basa sulle cosiddette quattro P: product, price, place, promotion, ovvero prodotto, prezzo, posto o posizionamento (distribuzione), promozione o comunicazione, (pubblicità) a queste alcuni aggiungono altre due P: power e public relations, ovvero potere (forza dell’azienda) e relazioni pubbliche. Il concetto è che il prezzo del prodotto, il modo in cui lo si distribuisce, i mezzi con cui lo si fa conoscere devono essere coerenti con il tipo di prodotto, ma soprattutto con il posizionamento deciso per esso, e prima ancora con gli obiettivi aziendali.



Marketing multicanale (Marketing e Pubblicità)
Grazie ad Internet, ma anche con altri nuovi mezzi (Wap, SMS, ecc), è possibile rendere le esperienze di comunicazione e/o di acquisto omogenee, in grado cioe di dare al cliente quelle sensazioni e quelle esperienze che in passato i diversi mezzi (stampa, televisione, ecc) o i diversi canali (il negoziante sotto casa, il catalogo spedito per posta) potevano dare solo separatamente. I mezzi di comunicazione erano gestiti indipendentemente tra loro e indipendentemente dai canali di vendita. Il marketing multicanale da la possibilita di fare tutte queste cose allo stesso tempo, di promuovere la stessa iniziativa di marketing con piu mezzi, ma offrendo al consumatore la stessa identica sensazione o esperienza di acquisto con ognuno. Si pensi ad esempio al marketing della Kinder, che ha avuto l’idea di far trovare la sorpresa dell’ovetto sia in termini fisici, sia su Internet, dove usando un piccolo codice trovato col giocattolo si può accedere ad un video-game a sorpresa (www.magic-kinder.com).



Marketing operativo (Marketing e Pubblicità)
Insieme integrato e organizzato di azione da realizzare per conseguire gli obiettivi definiti.



Marketing plan (Marketing e Pubblicità)
Piano di marketing. Il documento che determina organicamente l’attività di marketing di un’azienda e la vita dei singoli prodotti o servizi in un certo periodo di tempo in termini di : situazione attuale e futura, obiettivi, strategia per il loro raggiungimento e mezzi per attuare la strategia prescelta. Questo documento preventivo, una volta approvato, da il via a tutta la seria di azioni pianificate per il raggingimento degli obiettivi.



Marketing research (Marketing e Pubblicità)
Ricerca di mercato o di marketing. Raccolta e analisi delle informazioni e dei dati necessari a svolgere correttamente tutte quelle azioni relative alla produzione di un bene o di un servizio. Le ricerche di marketing possono essere di due tipi: Quantitative e motivazionali. Le prime misurano l’entità di un fenomeno, le seconde ne spiegano il perchè. Vengono utilizzate per misurare e spiegare i fenomeni di origine commerciale.



Marketing strategico (Marketing e Pubblicità)
Definizione degli obiettivi da raggiungere e dei percorsi per arrivarvi, in relazione alle caratteristiche della domanda e delle risorse e competenze dell’azienda.



Marketing strategy (Marketing e Pubblicità)
Strategia di marketing, elemento fondamentale del piano di marketing. I due tipi più comuni sono: aggressiva e conservativa.



Marketing virale (Marketing e Pubblicità)
Il Marketing Virale non e’ altro che la teoria del passaparola applicata al Mondo di Internet. Sono quindi tutte quelle azioni on-line che favoriscono la circolazione spontanea e a catena di messaggi informativi sulla mia organizzazione o prodotto.



Marketplace (Marketing e Pubblicità)
Letteralmente "luogo del mercato". Il termine descrive un mercato fisico dove prodotti e servizi vengono scambiati in forma tangibile, in opposizione al marketspace il cui obiettivo è l’incontro di domanda e offerta di beni e servizi sfruttando Internet e strutturati in genere a livello aziendale e non a quello di consumatore finale. Esistono marketplace verticali (come quelli dei metalli o dei prodotti chimici), generalisti (di minor successo) o che fanno capo a un determinato gruppo di aziende o a una sola azienda. Fiat e Bayer ad esempio hanno propri marketplace.



Marketshare (Marketing e Pubblicità)
Quota di mercato. Modello strategico che parte dalla tecnica del "Give for free" e finisce per utilizzarla non solo per attirare la clientela, ma addirittura per imporre un certo prodotto (e le relative soluzioni indotte) sul mercato.



Marketspace (Marketing e Pubblicità)
Letteralmente in italiano "spazio del mercato". Il termine indica un mercato virtuale dove, grazie all’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), vengono scambiati prodotti e servizi sotto forma di informazioni digitalizzate.



Markthalle (Marketing e Pubblicità)
Luoghi al coperto in cui sono inserite le attività che vendono e somministrano prodotti alimentari di gamma e di qualità elevati appartenenti a numerosi settori merceologici. Vengono utilizzati allestimenti sofisticati, un visual merchandising accattivante e coinvolgente che ricorre a sistemi di illuminazioni scenografici e a colori caldi. Hanno una gestione unitaria. Sono nati in Germania e si stanno sviluppando anche in Italia.




Markup (Marketing e Pubblicità)
Definizione che normalmente appare in una copia stampata del documento e che indica le caratteristiche di formattazione del testo, dimensioni e tipi di carattere, font, leading...



Maschera (Marketing e Pubblicità)
Detta anche mask in inglese.Selezione di un gruppo di pixel di un’immagine, per modificarne tonalità e contenuto, lasciando inalterata l’immagine stessa.



Mascheratura (Marketing e Pubblicità)
In fotografia definisce lo spazio di un negativo da non riprodurre. In stampa invece è la copertura di una parte della lastra da stampa per impedirne l’inchiostratura e quindi la riproduzione della stampa. A volte si effettua per correggere il colore (evita il passaggio eccedente di colore).



Masonite (Marketing e Pubblicità)
Marchio commerciale di pannelli costruiti con trucioli di legno pressati con carta ad alta densità.



Mass customisation (Marketing e Pubblicità)
In inglese, "personalizzazione di massa". E’ il processo, detto customerizzazione o anche personalizzazione, mediante il quale un determinato prodotto o servizio viene adattato alla personalità o alle esigenze di un individuo, di un gruppo di persone o di una organizzazione.



Mass display (Marketing e Pubblicità)
Presentazione di massa disposta in punti molto visibili della superficie di vendita (per esempio, una pila di prodotti, una vetrina allestita con una rilevante quantità di un unico prodotto).



Mass-media (Marketing e Pubblicità)
Lessema inglese di origine latina che indica i mezzi di intrattenimento e di informazione, i mezzi di comunicazione di massa. Sono i mezzi d’informazione usati dalla pubblicità per raggiungere larghissimi strati della popolazione. I mass media sono: stampa, radio, televisione, cinema e affissioni murali.



Massimizzazione (Marketing e Pubblicità)
Ottimizzazione, procedimento in cui si cerca la soluzione ottimale di una funzione in relazione all’ottenimento di un dato obiettivo in presenza di uno o più vincoli. In didattica bisogna mirare all’ottimizzazione del servizio e dei risultati: l’utente alunno deve essere motivato, deve sentire di far parte di un progetto, la dispersione deve tendere allo 0. Vedi motivazione.



Master franchising (Marketing e Pubblicità)
Nel franchising per master franchising si intende un accordo tra due imprese in base al quale una, l’affiliante, concede ad un’altra, l’affiliato (o master franchisee), dietro corrispettivo finanziario diretto o indiretto, il diritto di sfruttare un sistema di franchising allo scopo di stipulare accordi di franchising con terzi, gli affiliati. Questo tipo di collaborazione utilizzato per l’espansione sui mercati esteri di sistemi di franchising.



Masterizzazione (Marketing e Pubblicità)
Procedimento digitale mediante il quale vengono riportati su cd-rom e/o DVD messaggi pubblicitari, video, cataloghi, dati, informazioni...



Mat (Marketing e Pubblicità)
Colore di stampa opaco



Matchprint (Marketing e Pubblicità)
Prova rapida di stampa ottenuta con procedimento fotografico e gelatine colorate (brevetto 3M). Sistema utilizzato in fotoriproduzione per ottenere prove chimiche di colore delle pellicole di selezione prodotte. Il procedimento prevede la laminazione del supporto con il film colorato e l’esposizione della pellicola corrispondente a contatto. L’operazione si ripete per successione di colore fino all’ottenimento della prova completa. Procedimento simile al cromaline.



Materiale al tratto (Marketing e Pubblicità)
Supporto fotosensibile che registra solo i neri e i bianchi, duro e ad alto contrasto per riprodurre un originale al tratto, cioè con linee, punti o superfici uniformi senza più traccia di grigi.



Materiale P.O.P. (Marketing e Pubblicità)
Strumenti o strutture collocate all’esterno o all’interno del punto di vendita atti a identificare, pubblicizzare, promuovere la vendita di un prodotto o di un servizio



Matite (Marketing e Pubblicità)
Indica la prima fase di presentazione di un lavoro da parte di un illustratore, e cioè l’abbozzo del disegno senza l’apporto del colore. Può essere realizzata a matita o a gessetto



Matrice Boston Consulting Group (Marketing e Pubblicità)
E’ un metodo di definizione della strategia strettamente legato al concetto di ciclo di vita del prodotto. La matrice mette in relazione il tasso di crescita delle vendite con la quota di mercato relativa dell’impresa rispetto ai prodotti detenuti in portafoglio. Ciascun prodotto viene così posizionato all’interno della matrice, per individuare il ruolo dello stesso all’interno del portafoglio e la corrispondente opzione strategica: mantenere, sfruttare (e investire) o abbandonare il prodotto.



Matte (Marketing e Pubblicità)
Termine inglese che in italiano significa mascheratura; che nasconde parte di un negativo durante l’esposizione per consentire la sovrapposizione di un’altra immagine.



Maturità (Marketing e Pubblicità)
Terzo stadio del ciclo di vita del prodotto, in cui lo sviluppo delle vendite rallenta e la redditività diminuisce a causa della maggiore concorrenza.



Me-too (Marketing e Pubblicità)
Letteralmente: "anch’io"Prodotti, che imitano prodotti già affermati, lanciati nel mercato senza innovazioni per sfruttarne il successo anche se, a volte, con proprie caratteristiche distintive, ad esempio nel prezzo o nella distribuzione.



Media (Marketing e Pubblicità)
Mezzi di comunicazione pubblicitaria. Parola latina, anche se nelle agenzie si pronuncia all’inglese "midia". Si usa per indicare i mezzi di comunicazione di massa (mass media) di cui la pubblicità può avvalersi. Con questo termine infatti si definiscono i vari canali per le comunicazioni pubblicitarie, di Pubbliche relazioni e altre, ognuno dei quali è composto da singoli veicoli. I più importanti sono: la televisione, la radio, la stampa periodica e quotidiana, il cinema e leaffissionied infile il web. Il reparto media di un’agenzia pubblicitaria si occupa della pianificazione, della prenotazione e del controllo degli spazi per i messaggi nei vari mezzi. Nelle agenzie maggiori si distingue il media planner come responsabile della pianificazione dal media buyer, cioè colui che tiene i contatti con i concessionari di pubblicità ed eventualmente con le case editrici.



Media buyer (Marketing e Pubblicità)
Colui che in un’agenzia è addetto all’acquisto degli spazi pubblicitari sui mezzi. E’ detto anche uomo media.



Media man (Marketing e Pubblicità)
Responsabile della scelta dei mezzi da utilizzare per una data campagna.



Media plan (Marketing e Pubblicità)
Piano mezzi: suddivisione degli investimenti pubblicitari tra i mezzi. Più specificatamente è un documento che permette di decidere e ripartire l’ingenza delle risorse disponibili per ogni veicolo pubblicitario utilizzato. Oltre alla quantità, il media planning permette di specificare il tipo di diffusione da utilizzare e il timing di diffusione, ossia il periodo e la durata di ogni singolo intervento comunicazionale.



Media planner (Marketing e Pubblicità)
Colui che studia la distribuzione migliore, degli investimenti pubblicitari tra i vari media, ovvero il pianificatore dei mezzi, colui che suddivide appropriatamente fra i vari mezzi il budget destinato ad una campagna pubblicitaria per conseguire un risultato ottimale. Il suo lavoro è riscontrabile sul media planning. Vedi media planning.



Media planning (Marketing e Pubblicità)
In italiano pianificazione o piano dei mezzi. Pianificazione del budget pubblicitario fra i diversi mezzi di comunicazione. Ovvero il piano - programma in cui vengono elencati i mezzi con i quali si intende realizzare una campagna pubblicitaria. Al media planning è solitamente collegato il timing, calendario dei mezzi operanti nelle varie aree geografiche.



Media strategy (Marketing e Pubblicità)
In italiano strategia mezzi. Il documento che contiene la strategia media relativa alla campagna, ovvero: su quali mezzi sarà programmata, quali persone dovrà cercare di raggiungere. In pratica la scelta dei mezzi; breve relazione scritta in cui l’agenzia mette a fuoco il piano d’acquisto dei mezzi e il preventivo di spesa per la messa in onda della campagna al fine di ottimizzare gli investimenti.



Medium (Marketing e Pubblicità)
Nell’ambito tipografico, neretto (asta piuttosto spessa), vedi carattere; in serigradia additivo, solvente per pigmenti; c) mezzo, lo strumento di diffusione della comunicazione.



Medium density (Marketing e Pubblicità)
Legno coperto da brevetto francese. Ad alta densità, pesante, laccabile per stand display, mobili, ecc.



Meeting (Marketing e Pubblicità)
Riunione, incontro.



Megabrand (Marketing e Pubblicità)
Marca che identifica prodotti anche molto diversi l’uno dall’altro.



Megastore (Marketing e Pubblicità)
Punto di vendita della moderna distribuzione con assortimento e dimensioni intermedie tra supermercato ed ipermercato.



Menabò (Marketing e Pubblicità)
Letteralmente vuol dire "menare il bove", cioè guidarlo. Prima dell’avvento dei computer e quindi della esecuzione di progetti già impostati per la pre-stampa, la progettazione di una rivista o di un libro veniva eseguita montando le fotocopie delle illustrazioni e colonne di testo in strisce di carta, così come uscivano dall’unità di fotocomposizione, tutto su pagine piegate a quartino stampate in blu, con le misure della gabbia. I finti libri ottenuti in questo modo, pieni di indicazioni scritte a mano, per il fotolitista o il tipografo, servivano da guida per il montaggio delle pellicole di stampa. Ancora oggi definisce il cosiddetto Layout di un prodotto editoriale. Ovvero il facsimile del prodotto sampato o anche il modello dell’impaginazione di una publicazione stampata a più pagine (libro, opuscolo, brochure); un fascicolo esattamente dello stesso formato e dello stesso numero di pagine del prodotto finito nel quale sono segnate, pagina per pagina, tutte le indicazioni per l’impaginazione con i relativi ingombri dei testi e delle illustrazioni ed ogni altro aspetto prima di procedere alla tiratura. Si chiama così anche una semplice realizzazione preventiva di uno stampato, che serve a comprendere quale sarà l’effetto complessivo del lavoro ultimato.



Mercato (Marketing e Pubblicità)
E’ l’insieme delle negoziazioni (effettive e potenziali) di beni, capitali e servizi, che scaturiscono dall’incontro della domanda con l’offerta. Nel senso piu ampio, la sfera (non necessariamente un luogo fisico) in cui si incontrano coloro che offrono merci e/o servizi e coloro che ne fanno richiesta. A seconda dei beni, dei capitali, e dei servizi negoziati si hanno diversi “mercati” (o settori di mercato). In relazione alle quote di mercato possedute dagli operatori si hanno diverse configurazioni del mercato: monopolio, duopolio, polipolio, oligopolio, concorrenza monopolistica, concorrenza perfette, etc.. Definisce anche un aggregato di individui e di altri operatori economici interessati a un prodotto, o servizio o risorsa, e che hanno un reddito adeguato all’acquisto dello stesso. Il concetto di mercato implica che le contrattazioni che vi avvengono si influenzino a vicenda in modo da determinare l’equilibrio tra la domanda e l’offerta. Si definisce mercato al rialzo la situazione in cui i compratori sono pronti ad acquistare quantità maggiori di quelle che i venditori sono in grado di offrire; poiché‚ ciò dà loro un maggior potere contrattuale, questa situazione viene definita anche mercato dei venditori.



Mercato a pronti (Marketing e Pubblicità)
E’ il mercato delle transazioni "correnti": i compratori e venditori si scambiano cioè uno stock di merci, di titoli o di valuta con consegna immediata.



Mercato a termine (Marketing e Pubblicità)
E’ il mercato delle transazioni "future" i compratori e i venditori si scambiano cioè la promessa di acquistare o di vendere (ad un certo prezzo prefissato) uno stock di merci, di titoli o di valuta da consegnarsi ad una certa data futura.



Mercato dei premi (Marketing e Pubblicità)
Nel linguaggio di borsa indica l’insieme delle operazioni a premio.



Mercato di nicchia (Marketing e Pubblicità)
Segmento di mercato con ambiti e confini specifici: in termini quantitativi - qualora i bisogni soddisfatti siano propri di un numero ristretto di clienti - o in termini di specializzazione del prodotto o servizio, che risultano offerti da poche aziende.



Mercato captive (Marketing e Pubblicità)
Terreno di caccia esclusivo di un’azienda. Nel caso, ad esempio, di un grande gruppo industriale è mercato captive quello rappresentato dalle altre società del gruppo nei confronti delle quali l’azienda in questione ha una posizione di fornitore privilegiato.



Mercato depresso (Marketing e Pubblicità)
Mercato in cui vi sono più beni che consumatori.



Mercato etnico (Marketing e Pubblicità)
Segmento di mercato di recente formazione con l’apertura di numerosi punti di vendita di prodotti esotici. Il fenomeno è conseguente ai forti flussi di immigrazione extracomunitaria e contribuisce a diffondere diverse abitudini e una nuova cultura dei consumi nel nostro paese.


Mercato potenziale (Marketing e Pubblicità)
Insieme di soggetti, individui o enti che, per ragioni demografiche, economiche, culturali, possono essere considerati potenziali acquirenti di un determinato prodotto/gruppo di prodotti o servizi.



Merchandise (Marketing e Pubblicità)
Merce, prodotti. Tutta l’oggettistica derivante da un marchio usata a fini commerciali e promozionali.



Merchandiser (Marketing e Pubblicità)
Persona od organizzazione che predispone e gestisce l’esposizione e la promozione dei prodotti sul punto vendita. Vedi vetrinista. Definisce anche il responsabile degli assortimenti e della rotazione dello stock.



Merchandiser service (Marketing e Pubblicità)
Servizio offerto da un’azienda sul punto di vendita a favore di un cliente. Può comprendere: installazione di materiali p.o.p., rilevazione e controllo dati, caricamento su scaffali, ecc.



Merchandising (Marketing e Pubblicità)
Letteralmente "fare il prodotto" cioè dare alla sua presentazione le qualità e gli elementi che attraggano il consumatore e lo attirino a provarlo e a comprarlo. Il merchandising è una tecnica fondamentale nella valorizzazione del brand, attraverso veicoli di comunicazione alternativi, non mediatici, deve rafforzarne l’immagine e facilitare la comunicazione dei valori legati alla marca, spesso costituito da prodotti di uso quotidiano (t-shirt, cappelli, tazze, calendari) trova nella continuità uno dei suoi punti di forza. Indica anche il complesso di attività che hanno lo scopo di promuovere le vendite e richiamare l’attenzione del potenziale acquirente sul prodotto atta anche alla fidelizzazione e impression del brand una volta che questo abbia raggiunto il punto di vendita stesso; per esempio confezione, esposizione, presentazione, sconti, offerte speciali, distribuzione di materiale promozionale e ancora offerta di assaggi, campioni, dimostrazioni. In pratica definisce la tecnica operativa di posizionare il prodotto giusto, nella quantità giusta, nel posto giusto, nel punto giusto. Tale attività può essere svolta dal fornitore, dal venditore o da entrambi. Nel caso di rapporti di franchising tali strumenti; studio del layout, disposizione del display di prodotti, i colori all’interno del negozio, la pubblicità, le attività promozionali, ecc. e le figure professionali specializzate (visual merchandiser) sono forniti ai franchisee da parte del franchisor. Definisce inoltre la commercializzazione di oggetti di vario tipo (es. magliette cappelli, tazze, calendari) che sfruttano la notorietà di una marca e diventano al tempo stesso veicoli di messaggi a favore di questa marca. Infine il termine viene anche usato per indicare lo sfruttamento commerciale della notorietà acquisita da nomi, figure, segni o personaggi attraverso la loro utilizzazione nell’ambito di una certa attività mediante l’introduzione sul mercato di prodotti “derivati” (pupazzi di personaggi, ecc.). Ampiamente utilizzato dalle società sportive, per le quali è fonte di notevoli guadagni. Il primo grande personaggio sfruttato commercialmente è stato Mickey Mouse, la cui immagine è stata riprodotta su oltre 50.000 prodotti diversi in tutto il mondo. Infine un commento autorevole; " Il merchandising è l’insieme di metodi adatti a comunicare informazioni sul prodotto, promozioni ed eventi speciali e a rafforzare la comunicazione pubblicitaria attraverso veicoli di comunicazione non mediatici" (Kotler).



Messaggio (Marketing e Pubblicità)
L’informazione trasmessa che costituisce il contenuto della comunicazione, composto da una serie ordinata e significativa di caratteri che rappresentano un’informazione da trasmettere, definito in fase di progettazione delle strategie di comunicazione di una organizzazione.



Messaggio promozionale (Marketing e Pubblicità)
Comunicazione pubblicitaria tesa ad evidenziare caratteristiche, vantaggi, valori di un prodotto o di una marca. Viene stampata su espositori, coupon o altro materiale p.o.p.



Metalcrilato (Marketing e Pubblicità)
Materia plastica trasparente in lastra, barre o tubi, commercializzata anche con i nomi Perspex, Plexiglas



Metallizzare (Marketing e Pubblicità)
Dare un aspetto metallico ad una superficie plastica o di altro materiale, mediante applicazione di un microscopico strato metallico



Meta-Motori (Marketing e Pubblicità)
I “meta-motori” (o meta-crawler) sono dei siti web che permettono di effettuare delle ricerche sulla rete internet utilizzando contemporaneamente i più importanti motori di ricerca.



Mezzatinta (Marketing e Pubblicità)
Ciò che si ottiene trasformando le immagini a tinta continua (vedi) in immagini al tratto, formate da
punti di varie dimensioni.



Mezzi di comunicazione di massa o mezzi classici (mass media) (Marketing e Pubblicità)
Rientrano in questa categoria stampa quotidiana, stampa periodica, televisione, radio, cinema, mezzi esterni. Tecnicamente i mezzi principali sono: stampa, affissione, cinema, TV, radio, internet. Diffusi tramite i seguenti veicoli: le singole testate, le emittenti , i siti. Sottostanno ai seguenti parametri: tiratura, diffusione, audience, OTS, affollamento, contesto, prestigio, fedeltà, copertura, frequenza, duplicazione, cumulazione, diffusione, grado di esposizione, penetrazione, convenienza (CPM).



Mezzi minori (Marketing e Pubblicità)
Mezzi di comunicazione utilizzati a fini pubblicitari che non rientrano nella classificazione di mezzi di comunicazione di massa (esempi mezzi minori: pieghevoli, cartoline, opuscoli, volantini, cataloghi).



Mezzo (Marketing e Pubblicità)
In inglese medium. Lo strumento di diffusione della comunicazione.



Mezzo taglio (Marketing e Pubblicità)
Consiste nell’utilizzo di una lama tagliente che avendo meno pressione taglia a metà lo spessore del materiale



Micro (Marketing e Pubblicità)
Prefisso delle unità di misura abbreviato con la lettera µ, indicante un milionesimo



Micro & Macro Marketing (Marketing e Pubblicità)
Si tratta di una rivista per gli operatori di marketing impegnati in aziende diverse, i ricercatori, gli studiosi e quanti avvertono l’esigenza di approfondire la riflessione sui contenuti e sulle problematiche del marketing, dei consumi, della comunicazione e delle ricerche di mercato. Costituisce uno strumento per l’aggiornamento, l’ampliamento e il confronto interdisciplinare (marketing, psicologia, sociologia, statistica) delle proprie prospettive. Sensibile ai problemi più attuali che marketer si trovano a dover affrontare nella loro attività professionale, propone un’ottica di scambio continuo tra realtà aziendale e ricerca scientifica. Negli ultimi numeri si è occupata di comunicazione e pubblicità, di nuove tendenze del marketing europeo, di sales management, di marketing dell’esperienza, di marketing delle professioni, di ricerche di mercato e di e-commerce. Ogni numero contiene l’analisi di un importante caso aziendale. A partire dal 2005 ogni fascicolo comprende «La voce del manager» dedicata più specificamente agli operatori. per saperne di più http://www.mulino.it/edizioni/riviste/scheda_rivista.php?issn=1121-4228



Microcapsule (Marketing e Pubblicità)
Sfere microscopiche in resina plastica contenenti una quantità infinitesimale di liquido. Con tale tecnica si realizzano i cartoncini (sampling) profumati con essenze che riproducono l’aroma di un prodotto (alimentari, profumi, ecc.)



Micromarketing (Marketing e Pubblicità)
Riguarda l’insieme di attività di una data organizzazione dirette a soddisfare le esigenze dei clienti (attuali e potenziali). L’organizzazione considerata può avere come obiettivo il profitto o altre finalità (nel caso di un’impresa no profit).



Microonda, onda zero (Marketing e Pubblicità)
Cartone simile all’onda bassa ma ondulato molto più stretto e sottile e risulta molto più resistente e flessibile



Microtriplo (Marketing e Pubblicità)
Cartone costituito da due anime: la prima di microonda, la seconda di onda bassa, accoppiato in bianca e volta con cartoncino stampabile. Si può chiamare anche "sandwicht". È molto resistente ma non è utilizzato per piccoli display in quanto non sopporta determinate cordonature



Miniatura (Marketing e Pubblicità)
Modellino in scala ridotta di un espositore grandi dimensioni e/o di costo elevato. Anche uno schizzo approssimativo in scala ridotta



Minimarket (Marketing e Pubblicità)
Piccolo negozio, generalmente a conduzione familiare, che è stato trasformato in self service.



Minisito (Marketing e Pubblicità)
Detto anche Microsite, Promotional web site. Forma promozionale on-line che prevede la creazione ad hoc di appositi siti Web di durata limitata, per promuovere un evento o un prodotto. Più che per scopi di branding sono diretti a focalizzare l’attenzione dell’utente su un nuovo prodotto o evento particolare. In abbinamento a campagne banner o sponsorizzazioni consentono una efficace comunicazione on line.



Mini shot shop in shop (Marketing e Pubblicità)
Negozio nel negozio: esposizione fortemente caratterizzata e personalizzata della gamma di prodotti di una marca all’interno del punto vendita



Minuscolo (Marketing e Pubblicità)
Le lettere piccole.



Mirror (Marketing e Pubblicità)
E’ un server ftp in grado di mantenere una copia dei file di un altro sito internet; di solito questi file copia vengono aggiornati automaticamente in contemporanea. Abbreviazione per "mirror site" ovvero sito "specchio" cioe’ con contenuti duplicati e identici a un sito di origine. I mirror vengono creati per facilitare l’accesso da parte degli utenti quando un server è visitato così spesso, specie per scaricare file, che vale la pena di creare molti punti di distribuzione uguali. In estrama sintesi questo termine indica la copia di un sito Internet, situata in un luogo geograficamente lontano da quello del sito originale; ogni mirror infatti serve una particolare area mondiale alleviando casì il carico sul sito originale. Spesso tali siti sono più veloci di quello ufficiale poiché consentono a chi li usa di usufruire di un server locale. Nei programmi di grafica questa parola è invece usata per indicare l’azione di rovesciamento di un’immagine come se fosse riflessa in uno specchio.



Miscelazione (Marketing e Pubblicità)
Composizione con più corpi o stili nella stessa parola, riga o blocco di testo; è utilizzata per lo più per i titoli ed in annunci pubblicitari, caratteristica dello stile della new wave californiana.



Mise en avant (Marketing e Pubblicità)
Collocamento del prodotto in posizione avanzata rispetto all’allineamento degli altri articoli sul lineare



Mission (Marketing e Pubblicità)
In italiano missione. I valori di riferimento e gli obiettivi di un’azienda, i vantaggi competitivi che intende mantenere, consolidare o raggiungere, la sua funzione all’interno della società, nonché le politiche aziendali che intende adottare per conseguire gli obiettivi che essa si è posti.



Missione (Marketing e Pubblicità)
E’ la ragione d’essere di una qualsiasi organizzazione. Da risposte alla domanda sul perché l’azienda esiste e cosa offre al mercato (obiettivi a breve e medio termine). Sotto la "company mission" i dipendenti di un’azienda si identificano e combattono. La missione rappresenta gli obiettivi guida che costituiscono i suoi valori (comportamenti desiderati per raggiungere gli obiettivi). In estrema sintesi il concetto di missione deve includere quattro elementi fondamentali: Cosa fa l’organizzazione. Dove la fa (ambito territoriale). A chi intende offrire i propri prodotti e servizi. Quali bisogni intende soddisfare.



Missione aziendale (Marketing e Pubblicità)
Compito che l’impresa si sente impegnata ad assolvere (al di là della produzione/commercializzazione dei beni).



Misted (Marketing e Pubblicità)
Immagine sfumata



Misure tipografiche, sistemi di misura tipografici (Marketing e Pubblicità)
Particolari sistemi usati per la misurazione delle dimensioni dei caratteri da stampa e dei bianchi tipografici; quelli oggi più usati, entrambi duodecimali, sono: a) la puntuazione Didot, unificata UNI (norma 5897-66) che ha come unità base il punto (p) e unità multipla la riga (r) o cicero; b) la puntuazione anglo-americana (British-American Point System) che ha come base il point e unità multipla la pica. punto=0,376mm., riga=4,512 mm.; point =0,351 mm., pica=4,218 mm. Vedi carattere, corpo.



Mitridatizzare (Marketing e Pubblicità)
Nell’editoria giornalistica descrive l’assuefazione alla notizia, che non viene più recepita dal lettore in modo adeguato.



Mix della comunicazione (Marketing e Pubblicità)
Direct marketing; promozioni dirette al trade e al merchandiser; promozioni del merchandiser e dirette al consumatore finale; sponsorizzazioni sportive, culturali e artistiche; pubbliche relazioni e ufficio stampa; pubblicità: analisi dei media.



Mixer (Marketing e Pubblicità)
Il mixer video consente il montaggio in diretta del programma procedendo tra un’inquadratura e l’altra a stacco, introducendo effetti di transizione (dissolvenze incorciate, intarsi, grafica, titoli).



MKT (Marketing e Pubblicità)
Abbreviazione di marketing. Vedi marketing e marketing mix.



Mobile (Marketing e Pubblicità)
Detto anche Rotair. Termine inglese usato per indicare lo strumento di pubblicità sul punto vendita realizzato da composizione di lamiere, filo di ferro e da altri materiali, che possono anche essere sospese nello spazio e muoversi con un movimento autonomo di tipo naturale (aria) o meccanico.



Mobile advertising (MMS) (Marketing e Pubblicità)
E’ una modalità di promozione tramite il cellulare e consiste nell’invio di MMS (Multimedia Messaging Service), ovvero messaggi composti da una o più parti multimediali (foto, audio, video), agli utenti che hanno dato il consenso.



Mock-up (Marketing e Pubblicità)
Facsimile di un prodotto, del suo confezionamento per la presentazione al cliente del packaging, per riprese fotografiche o cinematografiche. In pratica un sosia del prodotto, una copia perfetta impiegata per girare lo spot, per realizzare le fotografie pubblicitarie e per effettuare le attività promozionali nel punto vendita.



Modellino (Marketing e Pubblicità)
Detto anche maquette. Rappresentazione tridimensionale, in scala ridotta, di un progetto di materiale per il punto di vendita



Modello (Marketing e Pubblicità)
Un modello è una semplificazione e un’astrazione della realtà che permette di rappresentare in modo più aderente una conoscenza di chi lo utilizza. Uno strumento per comunicazione e informazione per se stessi e/o gli altri, ha una struttura e una complessità dipendenti dallo scopo per il quale viene costruito. Deve contenere tutti gli elementi significativi per chi lo utilizza. Definisce infatti Rappresentazione schematica, anche con diagrammi, di una concezione teorica o di un sistema. La rappresentazione di un sistema avviene attraverso la descrizione dei suoi elementi e dei legami che li uniscono in un tutto funzionale. Tale descrizione viene trasferita in uno schema di correlazioni e vincoli esistenti tra le varie risorse coinvolte nel funzionamento del sistema. Il modello serve per analizzare i comportamenti in fase di pianificazione e per valutare eventuali alternative. I modelli più utilizzati in campo aziendale sono quelli a matrice; la valenza dei modelli è didattica, strategica, operativa.



Modem (Marketing e Pubblicità)
Modulatore/demodulatore. Dispositivo che converte un segnale digitale in segnale analogico compatibile per la trasmissione attraverso cavi telefonici e viceversa



Modern (Marketing e Pubblicità)
Famiglia di font, a passo fisso (cioè la lettera "M" occupa lo stesso spazio della lettera "I") che utilizza linee a larghezza costante (per il disegno del font) con o senza grazie.



Moderno, carattere moderno (Marketing e Pubblicità)
Particolare stile di carattere ideato nell’ultimo secolo, come l’Univers e l’Helvetica.



Modifiche d’autore (Marketing e Pubblicità)
Cambiamenti apportati dal committente agli impianti di stampa



Modulare (Marketing e Pubblicità)
Unità base, realizzata in materiali, forme, dimensioni diverse, utilizzabile per più fruizioni e combinabile con altre unità simili



Modulo (Marketing e Pubblicità)
Unità di misura dello spazio pubblicitario sui quotidiani. In architettura in quanto unità di misura ’modulo’, veniva assunta, come unità di misura convenzionale, la lunghezza di un braccio o di una canna, ma anche il semidiametro della colonna.



Modulo continuo (Marketing e Pubblicità)
Stampa di moduli su supporto cartaceo continuo e ripiegato su se stesso tipico selle stampanti da computer. Nella stampante indica la serie di fogli di carta attaccati l’uno all’altro e dotati, su entrambe i lati, di fori che servono come appiglio per l’ingranaggio del trattore che esegue il trascinamento del modulo all’interno della stampante.


Moirè (Marketing e Pubblicità)
Difetto di stampa provocato da una errata sovrapposizione dei punti e delle linee delle pellicole. Per saperne di più... http://www.illuweb.it/moiranim/moire1/intemo01.htm



Money of next purchase (Marketing e Pubblicità)
In italiano traducibile in buono sconto sul prossimo acquisto. Validità dello sconto sull’ acquisto succesivo.



Monitor grafico (Marketing e Pubblicità)
Monitor video di grandi dimensioni in grado di visualizzare immagini grafiche



Monitor touch screen (Marketing e Pubblicità)
Computer in grado di colloquiare col pubblico attraverso la pressione delle dita sullo schermo



Monitoraggio (Marketing e Pubblicità)
Raccolta sistematica di informazioni (in particolare, dati finanziari e dati sull’andamento del programma, del progetto, del servizio) utili per la valutazione di un processo produttivo o di una campagna pubblicitaria . In pratica attività di controllo costante e sistematico di una variabile o di un processo produttivo, tale da segnalare tempestivamente eventuali anomalie e permettere, in tempo utile/reale, l’adozione di adeguate contromisure. Per estensione, dal campo tecnico il termine è passato ad indicare l’osservazione sistematica di qualsiasi fenomeno. E’ molto importante nel benchmarking.



Monocromia (Tipografia)
Stampa di un solo colore.



Monopolio televisivo (Marketing e Pubblicità)
Si parla di regime di monopolio quando esiste un unico operatore per un determinato servizio. Nel caso del marcato televisivo, il monopolio di Stato era stato affidato ad un’unica concessionaria del servizio televisivo (la RAI) fino al 1976 quando la Corte Costituzionale ha aperto la strada all’emittenza privata.



Montaggio (Marketing e Pubblicità)
Collocazione manuale di una pellicola su un foglio per la produzione delle lastre di stampa. definisce anche la disposizione dell’esecutivo di stampa per la riproduzione; poi ancora l’operazione di assemblaggio, in funzione della stampa, di tutte le componenti di un lavoro grafico, immagini, testo, titoli, marchi, ecc., su un unico supporto di base. Nel DTP tale operazione viene effettuata elettronicamente. Definisce anche la serie di operazioni effettuate dall’utilizzatore per unire gli elementi che formano un’unità espositiva.



Mood (Marketing e Pubblicità)
Atmosfera complessiva di un messaggio pubblicitario.



Morfemi (Marketing e Pubblicità)
Gli elementi, o unità di base, della grammatica visiva, ogni messaggio visivo, per quanto complesso, è composto da punti, linee (orizzontali, verticali, curve..), colori (caldi, freddi, neutri, toni chiari, toni scuri..), luci (diffusa, laterale, radente, controluce..). I morfemi si trovano associati tra loro in configurazioni spaziali che al momento della percezione rispondono ai criteri codificati della psicologia della percezione.



Mosaic (Marketing e Pubblicità)
Il primo browser WWW disponibile per Macintosh, Windows e Unix con la stessa interfaccia grafica. E’ il programma che ha reso popolare il World Wide Web. Sviluppatto da Marc Andeersen per la NCSA, il codice sorgente e stato poi ceduto a diverse altre societa. L’autore ha poi co-fondato la Netscape.



Mostra (Marketing e Pubblicità)
Luogo di esposizione di prodotti, da parte delle aziende produttrici, in appositi spazi aperti al pubblico. in pratica area di attività della funzione relazioni esterne consistente nella organizzazione o partecipazione di un’azienda a una mostra o fiera di livello nazionale o internazionale, con scopi di promozione e qualificazione all’interno di uno specifico contesto produttivo e culturale.


Mostra itinerante (Marketing e Pubblicità)
Esposizione programmata per essere spostata da un punto di vendita ad un altro.



Motivation, motivazione (Marketing e Pubblicità)
Racchiude l’insieme degli ideali interni e degli stimoli esterni (fattori endogeni ed esogeni) che spingono una persona a comportarsi, ad agire, a studiare e lavorare in un determinato modo, fine a se stesso, che porta alla ricerca e alla soddisfazione del proprio operato, indipendentemente dalla ricompensa che ne trarrà. Questo concetto non deve essere confuso con quello d’incentivazione che per definizione è una ricompensa legata ad un determinato traguardo. Motivare le persone sul lavoro vuol dire inserire le persone giuste al posto giusto e far capire che il loro operato è quello che l’azienda cercava. Didatticamente motivare gli studenti vuol dire fare in modo che essi trovino soddisfazione e piacere nel loro lavoro e non mirino solamente al raggiungimento del voto, nell’istituto professionale ciò si raggiunge soprattutto con l’esaltazione della scelta d’indirizzo e con la consapevolezza che tutte le discipline siano parte di un progetto mirato alla formazione della persona e della professionalità.



Motivazione (Marketing e Pubblicità)
Spinta emotiva di un individuo verso un determinato oggetto: concreto, psicologico, logico.



Motivo (Marketing e Pubblicità)
Sfondo colorato o con decorazioni da inserire in un’immagine



Motor display (Marketing e Pubblicità)
vedi espositore in movimento



Motore di ricerca (Marketing e Pubblicità)
Termine di derivazione latina: moto-motare = muovere qua e là, agitare (intensivo di moveo-movere = muovere). Programma accessibile su Internet che consente di effettuare ricerche di pagine Web o di altre risorse in rete, in base a parole chiave fornite dall’utente. Data la vastità del materiale presente in rete il motore di ricerca è diventato lo strumento indispensabile per effettuare una rapida navigazione e trovare in modo efficiente le informazioni che si cercano. I motori di ricerca: noti anche come query-engines o search-engines, sono in definitiva potenti strumenti di interrogazione per la ricerca di argomenti, o anche solo di semplici parole e loro combinazioni, all’interno di quell’enorme banca dati rappresentata da Internet. Un motore di ricerca è un sito costruito attorno a un enorme database che permette di ricercare un argomento in internet. I database contengono informazioni relative a milioni e milioni di pagine web e si basano su due diversi meccanismi: indicizzano il testo contenuto nelle pagine oppure una serie di parole chiave scelte da chi ha costruito il sito. L’aggiornamento dei database viene fatto automaticamente con dei programmi, definiti spider o bot, che vanno a verificare il contenuto di tutte le pagine del sito. I numerosi motori di ricerca disponibili in rete, per esempio www.google.com, www.yahoo.com, www.virgilio.it. ecc, hanno un funzionamento simile; in una casella che appare a video, denominata campo, vanno digitate le parole o la frase chiave della ricerca. Solitamente un motore opera attraverso l’invio di uno spider ("ragnetto", altrimenti detto crawler), che analizza siti Internet alla ricerca del maggior numero di documenti. Un ulteriore programma, detto indexer, indicizza e classifica i documenti, in base a un algoritmo proprietario e alle parole in esso contenute. Vi sono anche altri tipi di motori di ricerca. Gli ftpsearch, per esempio, consentono di cercare sulla Rete tutti i siti ("archivi FTP", da File Transfer Protocol) che contengono un determinato file e permettono di scaricarlo. Il più delle volte, questi motori sono anche in grado di interpretare un linguaggio di interrogazione (query language) che utilizza i cosiddetti operatori booleani AND, OR e NOT. Servendosi di questi operatori, normalmente raggiungibili attraverso l’opzione Advanced Query è possibile, con un po’ di pratica, impostare ricerche molto sofisticate, in cui sia descritto con precisione l’argomento a cui si è interessati. Tutti i principali motori di ricerca offrono molti altri servizi, tutti disponibili gratuitamente dato che senza eccezioni hanno la pubblicità come principale fonte di reddito. Un motore di ricerca può inoltre effettuare ricerche all’interno di uno specifico sito Web (in questo caso si parla di motore di ricerca dedicato).



Motore di ricerca a pagamento (Marketing e Pubblicità)
Motore di ricerca che ha stabilito una quota per indicizzare le pagine che gli vengono segnalate. Possono esserci varie modalità tra le quali il pagamento affinché passi lo spider a visitare la pagina sottoscritta, oppure il modello pay per rank per cui oltre a pagare una quota fissa di inizio servizio, si paga un bid per ogni posizione scelta per una determinata combinazione di parole.



Motto (it. e ing.) (Marketing e Pubblicità)
Equivalente di slogan.



MPS (Marketing e Pubblicità)
Acronimo di Master Production Schedule. Questo programma intende informare la direzione in merito a ciò che si deve produrre, quanto se ne deve produrre, quando lo si deve produrre, dove lo si deve produrre e chi lo deve produrre. Per realizzare un MPS occorre prevedere in primo luogo la quantità da produrre (informazione che deve arrivare dal servizio marketing). E’ sempre riferito ad un determinato periodo di tempo (mese, settimana, giorno). I dati del programma vengono poi confrontati con i dati effettivi, per poter essere rettificato e aggiornato. Questo sistema di programmazione viene realizzato con la metodologia MRP.



MS-DOS (Marketing e Pubblicità)
Acronimo di MicroSoft Disk Operating System, sistema operativo sviluppato dalla Microsoft per il Personal Computer IBM agli inizi degli anni ‘80; impiegato su un enorme numero di computer con caratteristiche diverse,dal semplice home computer alla sofisticata workstation, rappresenta una base comune di compatibilità con milioni di utenti in tutto il mondo. Nell’uso comune il termine identifica qualsiasi computer che, adottandolo, partecipa a questa grande comunità, usufruendo dei più svariati software da utilizzare nei più diversi settori, nel settore dell’editing e della grafica fra questi i più utilizzati sono Corel Draw, Photo Shop, Word, X Press. Per ragioni storiche tali computer sono anche detti »PC IBM compatibili».



Multichannel marketing (Marketing e Pubblicità)
Il marketing è sempre stato multi-channel, sia per la comunicazione, sia per la distribuzione. Da sempre utilizza una pluralità di mezzi per veicolare le comunicazioni pubblicitarie: dai depliant, alle brochure, agli spazi sui periodici, fino alla radio e la televisione. Allo stesso modo, i canali di distribuzione dei prodotti sono sempre stati molti: dalla vendita postale per catalogo, al ricorso ad agenti sparsi sul territorio, fino all’utilizzo intenso dell’intermediazione commerciale. Oggi grazie ad Internet, ma anche con altri nuovi mezzi (Wap, SMS, ecc), è possibile rendere le esperienze di comunicazione e/o di acquisto omogenee, in grado cioè di dare al cliente quelle sensazioni e quelle esperienze che in passato i diversi mezzi (stampa, televisione, ecc) o i diversi canali (il negoziante sotto casa, il catalogo spedito per posta) potevano dare solo separatamente. Il multi-channel marketing dà la possibilità di fare tutte queste cose allo stesso tempo, di promuovere la stessa iniziativa di marketing con più mezzi, ma offrendo al consumatore la stessa identica sensazione o esperienza di acquisto con ognuno. È fondamentale che il marketing segua anche l’aspetto del reverse marketing (è il cliente a decidere il mezzo/canale): perché ha bisogno di iniziative il più possibile coerenti su ogni mezzo, che nel caso di Internet (ma non solo) è anche un canale di vendita.



Multilevel (Marketing e Pubblicità)
Marketing a piramide. Sistema di vendita basato su persone indipendenti ma organizzate su più livelli gerarchici o territoriali. Ciascun livello superiore trae beneficio economico dalle vendite del livello inferiore.



Multimedialità (Marketing e Pubblicità)
Il convergere simultaneo di diversi canali, di vari media nella comunicazione, ad esempio informatica, fotografia, cinema, musica, ecc.



Multipack (Marketing e Pubblicità)
Detto anche multiple pack. Confezione che racchiude più unità dello stesso prodotto non vendibili singolarmente. Ovvero confezione multipla, combinazione di due o più prodotti che normalmente vengono venduti separatamente, che vengono offerti abbinati a un prezzo inferiore del totale risultante; ad esempio confezioni da 3, 6 o 12 pezzi di bevande.



Multiple masters (Marketing e Pubblicità)
Tecnologia sviluppata dalla Adobe Systems che permette la generazione di un’ampia gamma di caratteri partendo da un unico originale: condensato, espanso, chiaro o neretto, e persino con grazie o senza. Il programma che gestisce questa funzionalità impiega una quantità di memoria molto limitata offrendo una grande varietà di soluzioni a un costo molto ridotto rispetto a quello necessario all’acquisto di molte font. I primi caratteri di questa serie, il Myriad e il Minion, sono stati realizzati nel 1992.



Multiplexing (Marketing e Pubblicità)
Tecnica che si avvale di una speciale apparecchiatura da proiezione, unita a una videocamera per registrare seque nze di diapositive su video tape.



Multiscaffale (Marketing e Pubblicità)
Espositore verticale dotato di più ripiani.



Multistrato (Marketing e Pubblicità)
Pannello in legno composto da vari strati di compensato incollati uno sopra l’altro; utilizzato per stand, mobili, pannellature, oggetti di design. Non è laccabile ma necessita di accoppiamento; teme l’umidità.



Multiutente (Marketing e Pubblicità)
Sistema computerizzato con più di un terminale, in modo da poter essere utilizzato contemporaneamente da vari utenti.



MUV (Marketing e Pubblicità)
Acronimo di Moderna Unità di Vendita. Punto di vendita alimentare con superfici di vendita e di magazzino distribuite razionalmente e dotato di molta varietà di prodotti di marca a rapida rotazione.


M (Grafica d’Arte)

Grafica d’Arte - Pittura e Tecniche artistiche





Macro (Grafica d’Arte)
obiettivo fotografico progettato per poter mettere a fuoco anche da molto vicino, a pochissimi centimetri, e consentire la ripresa di spettacolari ingrandimenti anche dei soggetti più minuti.



Macrofotografia (Grafica d’Arte)
fotografia di oggetti non visibili ad occhio nudo, ripresi da strumenti a forte ingrandimento diretto.



Mandorla (Grafica d’Arte)
Motivo ornamentale, che trae origine dall’arte figurativa e religiosa del medioevo, che per la forma ricorda una mandorla. Nel medioevo veniva inserita al centro di tale ornamento la figura della Madonna (per lo studio dei simboli la mandorla rappresenta sia la femminilità, che la protezione dal mondo delle passioni). Nell’accezione delle arti legatorie, la mandorla, quasi sempre riproducente un’icona religiosa, si trova al centro del Piatto anteriore.



Manifesto (Grafica d’Arte)
Testo fondatore che enuncia i principi di una nuova teoria, destinata, secondo gli autori, a sconvolgere i principi artistici in vigore. Il primo manifesto concernente un movimento pittorico è quello del futurismo, pubblicato a Parigi, su "Le Figaro", dal poeta italiano Marinetti il 20 febbraio 1909.



Maniera nera (Grafica d’Arte)
O mezzatinta o ancora incisione a fumostampa è una tecnica di stampa calcografica al negativo, prodotta lavorando la lastra metallica, in modo che questa, spalmata d’inchiostro, dia una resa perfettamente nera. Procedimento oramai poco usato poiché richiede una lunga preparazione della lastra ma assai indicato per ottenere chiaroscuri molto morbidi e toni vellutati. L’incisore deve preparare la lastra di metallo (di rame o di ottone) con una speciale mezzaluna d’acciaio dentata, chiamata berceau o mezzaluna, e la ricopre in modo talmente fitto di segni (operazione detta di granitura della lastra) che, se venisse inchiostrata e stampata, darebbe il nero completo. A questo punto, con l’aiuto di raschietti e di altri strumenti idonei come il brunitoio o la pietra d’agata, l’incisore schiaccia o raschia via la granitura del metallo ottenendo in tal modo i bianchi ed i grigi voluti. La lastra viene poi incisa battendo con un mazzuolo delle punte di varia grandezza; queste creano una punteggiatura più o meno fitta, a seconda dei valori di chiaro-scuro che si desidera ottenere. Questa tecnica richiede molta attenzione e padronanza dello strumento, soprattutto nelle zone sfumate, dato che la rarefazione d’intensità si ottiene con un’accorta e graduale attenuazione della martellatura. Detta anche stampa a fumo o mezzatinta.



Manière de crayon (Grafica d’Arte)
Tecnica di incisione indiretta mediante morsura di acidi, fatta su lastre di rame o zinco incise con bulini corti, punzoni a più punte, rotelle dentate; si incide nella vernice o direttamente nella lastra una trama di punti variati in dimensione, forma e distanza, che determina il chiaroscuro. Con la rotella dentata si possono tracciare linee larghe e irregolari, simili al tratto carboncino o della sanguigna sulla carta rugosa.



Manifesto (Grafica d’Arte)
Testo fondatore che enuncia i principi di una nuova teoria, destinata, secondo gli autori, a sconvolgere i principi artistici in vigore. Il primo manifesto concernente un movimento pittorico è quello del futurismo, pubblicato a Parigi, su "Le Figaro", dal poeta italiano Marinetti il 20 febbraio 1909.



Marca tipografica (Grafica d’Arte)
Segno con cui il tipografo e più tardi anche l’editore o il finanziatore contraddistingue i libri stampati da lui o per suo conto. La forma più antica è quella del suggello o sigillo tipografico posto insieme al colophon alla fine del volume, seguita successivamente dall’insegna araldica la cui collocazione si sposta sul frontespizio. Quando le figure dell’editore e dello stampatore si scindono, normalmente si trova la marca dell’editore sul frontespizio e quella dello stampatore nel colophon.



Margine  (Grafica d’Arte)
Lo spazio di carta restante tra gli estremi dell’incisione e i margini esterni del foglio di stampa.



Margherita (Grafica d’Arte)
In fotografia identifica un tipo di cartoncino fotografico del formato mm 105x70.



Matoir (Grafica d’Arte)
Attrezzo a forma di sfera a più punte, utilizzato in calcografia per ottenere il punteggio detto opus mallei.



Matrice (Grafica d’Arte)
Superficie di vari materiali (legno, rame, zinco, pietra, acciaio, ecc.) si cui viene tracciata l’immagine, che viene poi stampata mediante inchiostratura e pressione sul foglio. Si tratta della lastra nelle incisioni in cavo, o tavola di legno per le incisioni in rilievo.



Membranaceo (Grafica d’Arte)
Dicesi di un Codice scritto su pergamena.



Mestica (Grafica d’Arte)
Composto di terre e olio di lino o vernici che viene usato per la preparazione di tavole, cartoni e tele da dipingere;essa richiede di essere lavorata a lungo con la spatola. Si chiama mestica anche la mescolanza di colori fatta dal pittore sulla tavolozza.



Metallizzazione (Grafica d’Arte)
Aspetto metallico bronzato che assumono le ombre dei positivi al cloruro quando la stampa e il successivo sviluppo siano spinti oltre i limiti usuali.



Mezzaluna (o Granitore) (Grafica d’Arte)
E’ uno strumento utilizzato nella tecnica calcografica chiamata maniera nera. Questo è formato da un manico di legno dove è innestato un blocchetto d’acciaio quadrangolare con il lato inferiore arrotondato a forma di mezzaluna a dondolo, per cui viene anche chiamato berceau, che presenta dei solchi fitti, paralleli molto affilati e appuntiti.



Mezzatinta (Grafica d’Arte)
In generale indica il passaggio o gradazione di colore e di tono che si trova fra le parti chiare e quelle scure di un oggetto illuminato. descrive anche la tecnica calcografica diretta. Si prepara la lastra con mezzi meccanici come il berceau o con graniture ottenute con sabbia, pomice e altri materiali al fine di ottenere un fondo scuro e granuloso dal quale, con una progressiva schiaritura con brunitoio e punta d’agata, si otterranno i toni più chiari.



Tecnica calcografica diretta. (Grafica d’Arte)
Si prepara la lastra con mezzi meccanici come il berceau o con graniture ottenute con sabbia, pomice e altri materiali al fine di ottenere un fondo scuro e granuloso dal quale, con una progressiva schiaritura con brunitoio e punta d’agata, si otterranno i toni più chiari.



Mezzotono a rilievo (Grafica d’Arte)
Tipo di fotoincisione a tratto.



Microfilm (Grafica d’Arte)
Tipo di microform realizzata con pellicola fotografica ad alto contrasto, di piccolo formato (35 o 16 mm) atta alla riproduzione in scala fortemente ridotta di documenti, scritti ecc.



Mignonette (Grafica d’Arte)
Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 52x33.



Miniatura (Grafica d’Arte)
Genere di pittura per illustrare i Codici Membranacei eseguita col minio (ossido salino, color rosso vivo) e altri colori vivaci. Si definisce la decorazione di manoscritti, tramite capilettera figurati od illustrazioni del testo, eseguiti su pergamena o carta generalmente con colori ad acquerello. Il nome deriva da "minio", colore rosso cinabro che gli amanuensi usavano per le iniziali e per contornare le pagine. Successivamente identificò anche una pittura a piccolissime dimensioni, per lo più destinata a ritratti, -testa o mezzo – busto, e soltanto eccezionalmente a figura intera. Si realizzarono anche miniature dipinte ad olio, soprattutto su lastre metalliche.



Miscellanea (Grafica d’Arte)
Insieme di articoli, saggi e sim., relativi a uno o più argomenti, raccolti in un unico volume (menz. da Lorenzo De’ Medici nel 1492). Parola latina che tradotta letteralmente significa mescolare.



Monocromo (Grafica d’Arte)
Un dipinto giocato sulle varie tonalità di un unico colore. vedi anche la voce grisaille.



Monogramma (Grafica d’Arte)
Intreccio delle iniziali o di alcune lettere di un nome proprio, usate come simbolo del nome stesso. Dal greco monogrammos: che ha una sola lettera.



Monotipo (Grafica d’Arte)
Stampa unica derivata da lastra di rame precedentemente preparata dipingendo e/o disegnando con inchiostro, senza incidere o scavare la matrice ma sulla quale si é direttamente dipinto ad inchiostro o con colori ad olio.



Mordente (Grafica d’Arte)
Termine generico che sta ad indicare la sostanza chimica utilizzata per incidere il disegno sulla matrice in metallo. Nell’incisione calcografica: acido nitrico, percloruro ferrico, mordente olandese, ecc. diluiti in acqua. Sono tutte sostanze tossiche. In alternativa incidere la lastra (zinco) con il Mordente Bordeaux (mordente al solfato di rame).



Mosaico (Grafica d’Arte)
In arte tecnica figurativa dicesi mosaico la composizione decorativa consistente nel mettere insieme e fissare su di una superficie, parete o pavimento, seguendo un determinato disegno delle piccole tessere o frammenti di pietra, marmo o pasta vitrea coloratti.



Murales (Grafica d’Arte)
Vaste decorazioni murali su tema sociale o politico, ottenute usando colori acrilici.




M (Legale amministrativo)

Legale amministrativo - E commerce




Manuale della qualità (Legale amministrativo)
Rappresenta la formulazione delle politiche e degli obiettivi aziendali per ciascuno dei requisiti della ISO 9000. Un manuale tipico potrebbe, in sintesi, comprendere: una descrizione dell’azienda, una breve storia e le attività attuali, una definizione del suo campo d’azione, delle politiche, degli obiettivi, delle strategie, delle funzioni, dei progetti, dei processi, etc., cui il testo del manuale si applica e una relazione sul collegamento tra il sistema qualità che si vuole attuare e la normativa nella cui ottica l’impresa sviluppa la politica della qualità.



Manufacturing (Legale amministrativo)
E’ il complesso delle attività manageriali, organizzative e operative, nonché delle risorse e dei mezzi fisici, che ruotano attorno al processo produttivo e di cui costituiscono sia le dimensioni che le variabili. Il processo produttivo riguarda la trasformazione fisica delle materie prime in prodotti finiti. I temi di fondo del manufacturing sono la logistica e la produzione.



Marchio collettivo (Legale amministrativo)
Si configura per la separazione tra uso e titolarità del marchio ed è promosso da associazioni di produttori (consorzi, cooperative) ed unioni volontarie (forma di integrazione verticale fra uno o più grossisti e commercianti al dettaglio e/o pubblici esercizi, regolata da uno statuto ed evidenziata da un marchio comune) che garantiscono la corrispondenza tra il marchio (concesso agli associati) e le caratteristiche del prodotto, assicurando il mantenimento di standard rispondenti ad un disciplinare di produzione appositamente predisposto. Il marchio collettivo si può msuddicvidere in due grandi categorie. Il marchio dei Consorzi di tutela dei prodotti tipici - è un marchio collettivo affidato in gestione, in seguito a legge nazionale, a Consorzi di tutela costituiti ai sensi dell’art. 2602 del c.c: i Consorzi svolgono funzioni di tutela, promozione, valorizzazione, informazione del consumatore e di cura generale degli interessi relativi alle denominazioni. Tutti i produttori che utilizzano il marchio sono tenuti a contribuire alle spese di promozione, valorizzazione e informazione del consumatore sostenute dal Consorzio. Il marchio regionale - è un marchio collettivo istituito con legge regionale anche per più categorie merceologiche di prodotto ed è attribuito ad enti o associazioni (pubblici o privati) per identificare le produzioni agricole locali, in genere ottenute dai programmi di agricoltura integrata. E’ concesso in uso ai produttori locali, i quali aderiscono agli obblighi e alle condizioni previste dalla stessa legge istitutiva del marchio ed alle caratteristiche qualitative codificate nei disciplinari di produzione, appositamente predisposti. La Regione non si limita all’attività legislativa, ma si occupa del finanziamento totale o parziale dell’attività ed interviene inoltre sugli aspetti organizzativi e gestionali (azioni di marketing collettivo).



Marchio d’Impresa (Legale amministrativo)
Identifica le caratteristiche del prodotto con il produttore, assumendo la natura di garanzia per il consumatore e di veicolo pubblicitario. E’ soggetto a registrazione nazionale presso l’Ufficio brevetti e marchi (Uibm). Per effetto dell’evoluzione del sistema distributivo commerciale si distinguono: Marca industriale (Brand) - si caratterizza per l’indicazione del nome del produttore e l’attuazione della relativa promozione, fornendo una garanzia esplicita nei confronti del consumatore. Marca commerciale (Private label) - si caratterizza per l’indicazione del nome del distributore, l’attuazione della relativa promozione, un prezzo leggermente più contenuto del brand. Marca di fantasia (generic) - si caratterizza per l’impiego di un nome di fantasia diverso da quello del distributore, per l’assenza dell’apporto promozionale da parte del distributore, con una qualità ed un prezzo inferiori rispetto ai prodotti di marca industriale e commerciale.



Marchio Internazionale  (Legale amministrativo)
È stato istituito nel 1891 per tutelare a livello internazionale il marchio d’impresa e dopo numerose revisioni è attualmente riconosciuto presso 46 Paesi. In base al Protocollo di Madrid del 1989, recepito in Italia con il d.lg 447/99, la richiesta del marchio per le imprese che hanno una registrazione nazionale è diventata di competenza dell’ufficio brevetti e marchi del Paese di cui sono cittadini o residenti, il quale invia la domanda all’ufficio internazionale (Ompi) che dopo un esame di regolarità concede la registrazione. La registrazione internazionale, a differenza di quella comunitaria, dà luogo a una serie di marchi aventi effetto a livello nazionale. Per cui il richiedente indica nella domanda in quali dei 46 Paesi intende ottenere la protezione ma la registrazione concessa dall’Ompi rimane subordinata ad eventuali rifiuti da parte dei paesi designati che effettuano un esame di validità.



Maturity factoring (Legale amministrativo)
Factoring senza anticipazione del credito.



Media  (Legale amministrativo)
Mezzi di comunicazione pubblicitaria. Di massa (mass media): televisione, radio, stampa periodica e quotidiana, cinema e affissioni. Di categoria (specializzati): stampa periodica.



Mediterraneo (Legale amministrativo)
Algeria, Cipro, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Libia, Malta, Marocco, Siria, Territori palestinesi, Tunisia, Turchia.



Membri associati del UEO (Legale amministrativo)
Si tratta di sei Stati europei membri della NATO (ma non dell’Unione europea): Islanda, Norvegia, Turchia e, dal marzo 1999, dell’Ungheria, della Polonia e della Repubblica ceca. Possono partecipare alle sedute del Consiglio dell’UEO, hanno diritto di esprimere la loro posizione, ma non possono bloccare una decisione che abbia ottenuto il consenso unanime degli Stati membri.



Mercato Unico (Legale amministrativo)
Entrato in vigore il 10 gennaio 1993 sancisce la libera circolazione delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali in Europa.



MIB30 (Legale amministrativo)
Indice relativo a trenta titoli selezionati tra le azioni quotate ufficialmente sulla Borsa Italiana e caratterizzate da elevata liquidità ed elevata capitalizzazione. È calcolato ogni minuto durante le contrattazioni e a fine giornata è determinato sulla base dell’ultimo prezzo di ciascun titolo che ne compone il paniere.



Mibtel (Legale amministrativo)
Indice relativo a tutte le azioni quotate nella Borsa italiana, calcolato giornalmente con frequenza di un minuto sulla base dei prezzi degli ultimi contratti conclusi su ciascuna azione componente Si ha quindi una successione di valori Mibtel che vengono di volta in volta confrontati con l’ultimo valore della giornata precedente.




Midex (Legale amministrativo)
Indice relativo a venticinque titoli a media capitalizzazione della Borsa Italiana scelti tra quelli non appartenenti al MIB30. Calcolato giornalmente con frequenza di un minuto utilizzando i prezzi degli ultimi contratti conclusi.



Misure di salvaguardia    (Legale amministrativo) 
indicano genericamente tutte quelle misure e prescrizioni dirette a garantire la tutela del territorio nel periodo intercorrente tra l’adozione di uno strumento urbanistico e la sua definitiva approvazione.



Moneta elettronica (e - commerce)
Mezzo di pagamento via Internet che riproduce le tradizionali caratteristiche del denaro reale e permette di effettuare transazioni elettroniche senza alcun collegamento ad un conto corrente bancario. Concretamente, la moneta elettronica ha la forma di un valore finanziario convenzionale depositato su un supporto digitale (memoria di computer, smart card) dell’acquirente sotto forma di sequenza di bit; al momento dell’acquisto, tale valore viene scalato dal supporto digitale dell’acquirente e caricato su quello del venditore.



Monumento a fruizione regolamentata (Legale amministrativo)
Opera di notevole importanza storica o artistica la cui visita è regolamentata da norme che ne determinano le modalità e i periodi di accesso. Purché sia previsto il rilascio del biglietto gratuito o a pagamento. (ISTAT)



Multiplex (Legale amministrativo)
Strutture di almeno 8 schermi progettate specificatamente secondo criteri che individuano nei servizi di accoglienza al pubblico, quali il parcheggio custodito, servizi di ristorazione, sale gioco ecc., l’elemento discriminante rispetto alle sale tradizionali.



Museo relazionale (Legale amministrativo)
Definizione di museo quale realtà complessa e dinamica, costituita da una rete di relazioni interne ed esterne e che interagisce con il contesto in cui opera: la società, il territorio, gli stakeholder.



Mutuo (Legale amministrativo)
Tipo di prestito erogato dabanche o da società finanziarie e avente generalmente per oggetto l’acquisto di un immobile e le caratteristiche della medio-lunga durata nonché la presenza di garanzie reali date dal venditore.




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